Tesi etd-09022024-170359 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ALAGIA, GAIA
URN
etd-09022024-170359
Titolo
Nuovi derivati H2S-donor del Tazarotene: valutazione del rilascio intracellulare di H2S e valutazione preliminare dei potenziali effetti protettivi nei confronti di un modello cellulare costituito da cheratinociti umani (HaCaT).
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Martelli, Alma
relatore Dott.ssa Citi, Valentina
correlatore Dott. Flori, Lorenzo
relatore Dott.ssa Citi, Valentina
correlatore Dott. Flori, Lorenzo
Parole chiave
- h2S-donor
- HaCaT
- psoriasi
- Tazarotene
Data inizio appello
02/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/10/2094
Riassunto
La psoriasi è una patologia cronica di tipo infiammatorio e su base auto-immune, caratterizzata le placche eritematose, ricoperte da squame bianche-argentee che coinvolgono gli arti, e che può interessare anche le articolazioni. Le terapie sono volte a ridurre l’attività della patologia e migliorare i sintomi, ma non sono risolutive.
Tra le terapie topiche maggiormente utilizzate troviamo il tazarotene, che è il primo retinoide di origine sintetica approvato per la psoriasi. Il suo meccanismo d’azione si basa sulla modulazione della proliferazione e della differenziazione dei cheratinociti, promuovendo una down-regulation dei meccanismi pro-infiammatori e riducendo il reclutamento delle cellule immunitarie.
Sulla base di queste conoscenze, il progetto di tesi si è concentrato sulla caratterizzazione di due derivati sintetici del tazarotene: Tazarotene-TBZ e Tazarotene-ADT. Nello specifico, è stato valutato il loro profilo di H2S-donors. Il solfuro di idrogeno è un gas-trasmettitore endogeno che, a concentrazioni appropriate, contribuisce alla regolazione di diverse funzioni fisiologiche; nella psoriasi, contribuisce alla rimarginazione delle ferite, promuove la vasodilatazione e attenua l’infiammazione inibendo alcune interleuchine.
Gli esperimenti sono stati effettuati sulla linea cellulare HaCaT, cheratinociti umani immortalizzati aneuploidi. Per valutare l’eventuale rilascio di H2S, è stata utilizzata la sonda fluorescente WSP-1((1, 3-metossi-3-osso-3H-spiro[isobenzofuran-1,90-xantene]-60-il2-(piridin-2-ildisulfanil)benzoato (Washington State Probe-1)). Da questo esperimento è emersa la capacità del TBZ di rilasciare H2S. Inoltre, è stata valutata la vitalità cellulare con il composto mediante la sonda MTT ( 3-(4,5-Dimetil-2-tiazolil)-2,5-difenil-2H-tetrazolio bromuro) valutando anche la possibile attività protettiva contro il danno da H2 O 2 ed LPS. Grazie a questo esperimento, è stato possibile affermare che il TBZ non è tossico per le cellule. Infine, è stato utilizzato un modello di senescenza cellulare, indotta da danno da H2 O 2, mediante il substrato cromogenico X-Gal (5-bromo-4- chloro-3-indoil-β-D-galactopiranoside), con cui è stato possibile misurare il livello di senescenza mediante colorazione blu delle cellule.
Tra le terapie topiche maggiormente utilizzate troviamo il tazarotene, che è il primo retinoide di origine sintetica approvato per la psoriasi. Il suo meccanismo d’azione si basa sulla modulazione della proliferazione e della differenziazione dei cheratinociti, promuovendo una down-regulation dei meccanismi pro-infiammatori e riducendo il reclutamento delle cellule immunitarie.
Sulla base di queste conoscenze, il progetto di tesi si è concentrato sulla caratterizzazione di due derivati sintetici del tazarotene: Tazarotene-TBZ e Tazarotene-ADT. Nello specifico, è stato valutato il loro profilo di H2S-donors. Il solfuro di idrogeno è un gas-trasmettitore endogeno che, a concentrazioni appropriate, contribuisce alla regolazione di diverse funzioni fisiologiche; nella psoriasi, contribuisce alla rimarginazione delle ferite, promuove la vasodilatazione e attenua l’infiammazione inibendo alcune interleuchine.
Gli esperimenti sono stati effettuati sulla linea cellulare HaCaT, cheratinociti umani immortalizzati aneuploidi. Per valutare l’eventuale rilascio di H2S, è stata utilizzata la sonda fluorescente WSP-1((1, 3-metossi-3-osso-3H-spiro[isobenzofuran-1,90-xantene]-60-il2-(piridin-2-ildisulfanil)benzoato (Washington State Probe-1)). Da questo esperimento è emersa la capacità del TBZ di rilasciare H2S. Inoltre, è stata valutata la vitalità cellulare con il composto mediante la sonda MTT ( 3-(4,5-Dimetil-2-tiazolil)-2,5-difenil-2H-tetrazolio bromuro) valutando anche la possibile attività protettiva contro il danno da H2 O 2 ed LPS. Grazie a questo esperimento, è stato possibile affermare che il TBZ non è tossico per le cellule. Infine, è stato utilizzato un modello di senescenza cellulare, indotta da danno da H2 O 2, mediante il substrato cromogenico X-Gal (5-bromo-4- chloro-3-indoil-β-D-galactopiranoside), con cui è stato possibile misurare il livello di senescenza mediante colorazione blu delle cellule.
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