Tesi etd-08312018-163302 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PONZONE, VALENTINA
URN
etd-08312018-163302
Titolo
Giovanni Crisostomo: retorica e politica cristiane
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/03
Corso di studi
STORIA
Relatori
tutor Prof. Salmeri, Giovanni
Parole chiave
- Giovanni Crisostomo
Data inizio appello
19/09/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/09/2027
Riassunto
La tesi si fonda sullo studio diretto di un'ampia parte dell'opera di San Giovanni Crisostomo, sia omelie, sia trattati, con la finalità di ricostruirne il pensiero, soprattutto politico, e le applicazioni pratiche di quest'ultimo nella sua azione e condotta in qualità di vescovo di Costantinopoli.
Il lessico utilizzato di preferenza e la prassi retorica rivelano un forte influsso della cultura greca, integrata in una visione profondamente cristiana e reinterpretata a servizio della Chiesa, che è presentata come la nuova grecità e la nuova polis.
Le consistenti tracce di una visione del mondo influenzata dalla paideia classica mostrano il forte legame dell’Autore con la tradizione di pensiero che è stata il cuore della sua formazione retorica, nonostante un deciso rifiuto di farvi esplicito riferimento, a differenza degli altri principali Padri greci. Tale formazione tradizionale greca è all’origine della concezione crisostomica della retorica, vero mezzo di governo e di trasformazione della polis, e in quanto tale necessaria all'opera del predicatore e delvescovo.
L’analisi dei testi rivela in Giovanni una chiara predilezione per il tema della regalità e per le tematiche “politiche” in senso etimologico (la vita cittadina è ancora pienamente, sul finire del Quarto secolo, il centro della vita pubblica nelle città greche d’Oriente e il Nostro ne è testimone); fin dalle opere giovanili si ritrova affermata con forza una dottrina dei due poteri che prevede l’indipendenza della Chiesa e la sua preminenza morale sul potere temporale. Il princeps cristiano è ricollocato ben al di sotto del Sacerdozio, al termine di un'epoca travagliata in cui il potere ha favorito l'eresia dimostrando gli errori e i pericoli insiti nel modello eusebiano, che il Crisostomo combatte anche con l'aiuto di una concezione politica classica.
Il lessico utilizzato di preferenza e la prassi retorica rivelano un forte influsso della cultura greca, integrata in una visione profondamente cristiana e reinterpretata a servizio della Chiesa, che è presentata come la nuova grecità e la nuova polis.
Le consistenti tracce di una visione del mondo influenzata dalla paideia classica mostrano il forte legame dell’Autore con la tradizione di pensiero che è stata il cuore della sua formazione retorica, nonostante un deciso rifiuto di farvi esplicito riferimento, a differenza degli altri principali Padri greci. Tale formazione tradizionale greca è all’origine della concezione crisostomica della retorica, vero mezzo di governo e di trasformazione della polis, e in quanto tale necessaria all'opera del predicatore e delvescovo.
L’analisi dei testi rivela in Giovanni una chiara predilezione per il tema della regalità e per le tematiche “politiche” in senso etimologico (la vita cittadina è ancora pienamente, sul finire del Quarto secolo, il centro della vita pubblica nelle città greche d’Oriente e il Nostro ne è testimone); fin dalle opere giovanili si ritrova affermata con forza una dottrina dei due poteri che prevede l’indipendenza della Chiesa e la sua preminenza morale sul potere temporale. Il princeps cristiano è ricollocato ben al di sotto del Sacerdozio, al termine di un'epoca travagliata in cui il potere ha favorito l'eresia dimostrando gli errori e i pericoli insiti nel modello eusebiano, che il Crisostomo combatte anche con l'aiuto di una concezione politica classica.
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