Tesi etd-08292025-160747 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI LORENZI, ALICE
URN
etd-08292025-160747
Titolo
Valutazione della tollerabilità di un device crioterapico per l’arto equino
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Sgorbini, Micaela
Parole chiave
- crioterapia
- cryotherapy
- device
- ethogram
- etogramma
- termografia
- thermography
- tolerability
- tollerabilità
Data inizio appello
19/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/09/2028
Riassunto
Lo scopo del presente studio è stato valutare la tollerabilità di un device progettato per la crioterapia degli arti equini, attraverso un approccio integrato che ha previsto l’osservazione etologica e l’analisi termografica. La ricerca è stata condotta su 10 cavalle di razza trottatore, clinicamente sane e con score ortopedico pari a 0 secondo la scala AAEP. Il protocollo sperimentale ha previsto l’applicazione del dispositivo sull’arto anteriore sinistro con registrazioni video della durata di 6 ore, finalizzate alla valutazione dei comportamenti indicativi di discomfort attraverso un etogramma mirato. Contestualmente sono state acquisite immagini termografiche degli arti anteriori prima e dopo l’applicazione del device. La distribuzione dei dati è stata studiata con il test di Shapiro–Wilk. Mediante ANOVA univariata è stato valutato l’effetto del tempo (pre e post applicazione) e del lato (arto sinistro trattato e controlaterale) sulle temperature termografiche, nonché l’effetto delle 6 ore di applicazione sulla frequenza dei comportamenti di disagio. Un soggetto è stato escluso dall’analisi statistica perché ha interrotto l’applicazione del device prima della fine del periodo di osservazione. L’analisi statistica dei dati comportamentali non ha evidenziato una relazione significativa tra la durata dell’applicazione del device e la frequenza dei comportamenti di disagio. Considerando l’andamento aggregato dell’intera coorte, il picco massimo di manifestazioni è stato registrato alla quarta ora dall’inizio dell’applicazione, con un totale di 91 eventi e una media di 7,4 eventi/ora. Tuttavia, tale andamento non è stato uniforme. Due soggetti hanno mantenuto livelli di disagio costantemente superiori alla media, quattro hanno superato la media solo per due ore di osservazione e tre hanno presentato valori inferiori alla media per l’intera durata dell’applicazione. Tali risultati confermano l’assenza di un quadro etologico omogeneo e mettono in evidenza un’elevata variabilità interindividuale. L’analisi termografica ha evidenziato che, prima dell’applicazione del dispositivo, non vi erano differenze statisticamente significative tra l’arto sinistro e quello destro. Dopo 6 ore di applicazione, l’arto sinistro ha mostrato un incremento termico significativo rispetto alla condizione pre-applicazione (p < 0.05) e rispetto all’arto controlaterale (p < 0.05), indicando un effetto rilevante del device sulla temperatura locale.
Nel complesso, i dati confermano che il device provoca un aumento termico coerente con la sua funzione isolante, tuttavia, tale incremento non si traduce in un aumento dei comportamenti di disagio. La discrepanza tra evidenze termografiche e comportamentali può essere attribuita alla sensibilità individuale e ai limiti metodologici del protocollo, in particolare il numero ridotto di soggetti e l’assenza di una fase di osservazione di controllo. Lo studio mostra una sostanziale tollerabilità del device e suggerisce, per il futuro, l’opportunità di ampliare il campione e condurre osservazioni in condizioni di stabulazione abituali, includendo una fase preliminare priva di applicazione del dispositivo. L’integrazione di metodi etologici e termografici si conferma un approccio utile e promettente per la valutazione scientifica di wearable device veterinari, in grado di coniugare innovazione tecnologica e rispetto del benessere animale.
Nel complesso, i dati confermano che il device provoca un aumento termico coerente con la sua funzione isolante, tuttavia, tale incremento non si traduce in un aumento dei comportamenti di disagio. La discrepanza tra evidenze termografiche e comportamentali può essere attribuita alla sensibilità individuale e ai limiti metodologici del protocollo, in particolare il numero ridotto di soggetti e l’assenza di una fase di osservazione di controllo. Lo studio mostra una sostanziale tollerabilità del device e suggerisce, per il futuro, l’opportunità di ampliare il campione e condurre osservazioni in condizioni di stabulazione abituali, includendo una fase preliminare priva di applicazione del dispositivo. L’integrazione di metodi etologici e termografici si conferma un approccio utile e promettente per la valutazione scientifica di wearable device veterinari, in grado di coniugare innovazione tecnologica e rispetto del benessere animale.
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La tesi non è consultabile. |
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