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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08292024-173951


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CANCIAN, VALERIO LORENZO
URN
etd-08292024-173951
Titolo
Interferenze e rimedi nel prisma dei rapporti tra politica e amministrazione. Radiografia di un problema amministrativo.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Frediani, Emiliano
Parole chiave
  • Amministrazione
  • Autorità amministrative indipendenti
  • Leggi provvedimento
  • Politica
  • Riforma della PA
  • Separazione dei poteri
  • Spoils system
Data inizio appello
16/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/09/2064
Riassunto
Dopo un primo momento storico in cui ha rappresentato il motore del progresso civile italiano, la pubblica amministrazione è entrata in uno stato di crisi generalizzato, da cui è derivato un senso di profonda sfiducia da parte dei cittadini e della classe politica. Parallelamente, la politica ha aumentato sempre di più il proprio raggio di azione, esercitando alcuni poteri in ambiti di competenza dell’amministrazione.

Alla luce di tale sbilanciamento, il presente elaborato si propone di analizzare il tema del rapporto tra politica e amministrazione ponendosi l’obiettivo finale di comprendere se il progressivo indebolimento di quest’ultima sia una conseguenza della crescente ingerenza della politica, tanto sul piano delle fonti del diritto quanto su quello strutturale-organizzativo, o se, invece, l’invasione di campo da parte del legislatore sia un fenomeno indotto dal comportamento recessivo dell’amministrazione, in funzione sostitutivo-compensativa.

Il primo capitolo è volto a mettere in luce le maggiori criticità che si sono poste – e si pongono tuttora – sul piano dell’organizzazione burocratica, attraverso l’analisi delle relazioni che intercorrono tra le istituzioni democratico-rappresentative e gli organi amministrativi. A tal proposito, dopo un necessario inquadramento costituzionale del rapporto tra il principio di imparzialità e quello del buon andamento della pubblica amministrazione, si ripercorreranno i numerosi tentativi di riforma del sistema amministrativo italiano, che, da una prima impostazione di “amministrazione per ministeri” hanno introdotto un modello che mirava a conferire ai dirigenti una legittimazione autonoma e una responsabilità diretta per l’attività amministrativa. Tuttavia, tali tentativi di intervento sono stati accompagnati da un crescente ricorso a meccanismi che hanno reso precari e dipendenti dall’esercizio del potere di nomina i ruoli apicali della pubblica amministrazione e che mal si conciliano con i principi di imparzialità e buon andamento sanciti dalla Costituzione.

Il secondo capitolo è invece volto ad analizzare le interferenze che la funzione amministrativa subisce sul piano della sua esplicazione e, quindi, su quello delle fonti del diritto. Oggetto d’esame saranno le modalità e i limiti con cui il Parlamento svolge un ruolo di amministrazione attraverso l’approvazione di atti legislativi a contenuto sostanzialmente amministrativo, un fenomeno che pone evidenti criticità in riferimento al principio di separazione dei poteri, con non poche ricadute anche sul piano delle garanzie procedimentali per i soggetti coinvolti, previste nel caso del procedimento amministrativo, ma del tutto assenti nel processo di formazione della decisione politica.

Pur partendo dallo stesso presupposto, e quindi dall’inidoneità della pubblica amministrazione a svolgere determinate attività con il dovuto grado di tecnicismo e in un tempo ragionevole, il terzo capitolo presenta un “rimedio” – l’istituzione delle autorità amministrative indipendenti – che il legislatore adotta in direzione opposta rispetto a quelli che saranno presi in analisi nei primi due capitoli. Se, ad un primo impatto, sembra una soluzione in grado di risolvere definitivamente il problema di interferenza tra politica e amministrazione, si metteranno in luce alcune criticità di tali «apparati pubblici di incerta natura e collocazione istituzionale».

Da ultimo, si affiderà alle considerazioni finali la presentazione di alcune idee propositive volte ad incidere sullo status quo della pubblica amministrazione, migliorandone l’attrattività e l’efficienza.
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