logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08292024-170611


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BIONDI, MARTINA
URN
etd-08292024-170611
Titolo
La gamma-glutamil transferasi (GGT), non solo fegato: incremento paraneoplastico in cani con leucemia linfocitica cronica
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott. Pierini, Alessio
controrelatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
Parole chiave
  • cane
  • chronic lymphocytic leukemia
  • dog
  • extrahepatic diseases
  • gamma-glutamil transferasi
  • gamma-glutamyl transferase
  • leucemia linfocitica cronica
  • paraneoplastic syndromes
  • patologie extraepatiche
  • sindromi paraneoplastiche
Data inizio appello
20/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/09/2027
Riassunto
Nonostante la gamma-glutamil transferasi (GGT) sia un enzima tipicamente associato alla presenza di danno epatico o colestasi, in medicina umana numerosi autori hanno suggerito il suo possibile ruolo nella patogenesi di diverse malattie extraepatiche, nonché nell’invasività e prognosi di vari tipi di tumori, tra cui le leucemie. In medicina veterinaria attualmente non esistono studi simili su larga scala, tuttavia nel nostro Ospedale un incremento sierico di questo enzima è stato registrato al momento della diagnosi in alcuni cani affetti da leucemia linfocitica cronica (CLL) in assenza di altre alterazioni suggestive di patologia epato-biliare. Per questo motivo, il presente studio retrospettivo si è posto l’obiettivo di valutare la prevalenza degli incrementi di GGT nel cane e di investigare la sua associazione a patologie extraepatiche, con particolare riferimento alle CLL. A questo scopo sono stati raccolti dal database dell’Ospedale Didattico Veterinario (ODV) dell’Università di Pisa tutti gli esami ematobiochimici eseguiti su siero di cane in un arco di tempo di circa 13 anni. Tra i soggetti che presentavano aumento significativo della GGT (uguale o superiore a 22 U/L) sono stati selezionati quelli con diagnosi definitiva di patologia extraepatica e nello specifico i casi con diagnosi di CLL, nei quali l’andamento della GGT è stato messo in relazione con l’evoluzione della neoplasia. I dati raccolti hanno confermato la stretta associazione della GGT alla presenza di patologie epato-biliari, poiché su 991 cani inclusi, solamente 10 (1%) non mostravano alterazioni riconducibili a danno epatico o colestasi; tra questi, uno aveva diagnosi di insufficienza pancreatica esocrina (EPI) e 9 presentavano disordini linfoproliferativi cronici, di cui 7 CLL. In tutti i soggetti con CLL la GGT si normalizzava dopo l’inizio della chemioterapia e tendeva ad aumentare nuovamente in concomitanza della recidiva o della progressione della malattia, con correlazione positiva con il numero di linfociti neoplastici circolanti.
In conclusione, i risultati emersi da questo studio supportano l’ipotesi secondo cui, anche in medicina veterinaria, la GGT possa rappresentare un utile marker diagnostico nei disordini linfoproliferativi, in particolare nelle CLL.

The increasing of the enzyme gamma-glutamyl transferase (GGT) is frequently associated with liver damage or cholestasis. In human medicine, many studies have hy-potesyzed the role of GGT in the pathogenesis of several extrahepatic diseases, as well as in the aggressiveness and prognosis of various cancers types, including leukemias. In veterinary medicine there are currently no similar large-scale studies, however in our Hospital a serum increase of GGT has been recorded at the time of diagnosis in a few dogs with chronic lymphocytic leukemia (CLL) with no other suggestive alterations of hepato-biliary pathology. Therefore, this retrospective study aimed to evaluate the prevalence of increased GGT in dogs and to investigate its association with extra-hepatic diseases, with particular reference to CLL. For this purpose, all the serum bio-chemical tests performed on dogs over a period of about 13 years were collected from the database of the Veterinary Teaching Hospital of the University of Pisa. Among the subjects with a significant increase in GGT (cut-off 22 U/L), the ones with a final diagnosis of extrahepatic pathology were selected and specifically the cases with a diagnosis of CLL, in which the levels of GGT were compared to the evolution of the neoplasm. The collected data confirmed the close association of GGT with the presence of hepatobiliary diseases, since out of 991 dogs included, only 10 (1%) showed increased GGT without concomitant alterations related to liver damage or cholestasis. One had a diagnosis of exocrine pancreatic insufficiency and 9 had chronic lymphoproliferative dis-orders (7 confirmed CLL). In all subjects with CLL, GGT reduced to normal levels after the chemotherapy was started, and tended to increase again in conjunction with disease recurrence or progression, with a positive correlation with the number of circulating neoplastic lymphocytes.
In conclusion, the results of this study support the hypothesis that, even in veterinary medicine, GGT may represent a useful diagnostic marker in lymphoproliferative dis-orders, particularly in CLL.
File