Tesi etd-08282025-114416 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ROCCA, DANTE JOSE
URN
etd-08282025-114416
Titolo
Integrazione di vitamina D in cani con epatopatia colestatica cronica
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
correlatore Dott.ssa Habermaass, Verena
controrelatore Prof.ssa Lippi, Ilaria
correlatore Dott.ssa Habermaass, Verena
controrelatore Prof.ssa Lippi, Ilaria
Parole chiave
- 25-idrossicolecalciferolo
- acidi biliari
- acido ursodesossicolico (UDCA)
- biomarcatori infiammatori
- calcio ionizzato
- cane
- circolo entero-epatico.
- colecalciferolo
- colestasi extraepatica
- DBP
- disbiosi intestinale
- enteropatia
- fibrosi epatica
- formulazione idrosolubile
- formulazione liposolubile
- HPLC
- linfangectasia
- malassorbimento lipidico
- metabolismo minerale
- mucocele della cistifellea
Data inizio appello
19/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/09/2065
Riassunto
Background: La colestasi extraepatica può compromettere l’assorbimento delle vitamine liposolubili con riduzione delle riserve di vitamina D, condizionando metabolismo minerale e potenzialmente l’outcome di pazienti epatobiliari. Le evidenze sull’efficacia e sicurezza della supplementazione di colecalciferolo nei cani colestatici sono limitate.
Obiettivo: Valutare l’effetto di 6 settimane di integrazione orale di colecalciferolo sulla concentrazione sierica di 25-idrossicolecalciferolo (25(OH)D) in cani con patologia delle vie biliari extraepatiche e monitorare parametri secondari di sicurezza e funzionalità epatica.
Metodi: Studio prospettico-longitudinale condotto presso l’Ospedale Didattico Veterinario di Pisa. Quattordici cani con segni clinici, alterazioni biochimiche (criteri di inclusione: almeno 2 alterazioni tra ALP, GGT, AST, ALT, colesterolo e bilirubina) ed ecografia compatibile con malattia biliare cronica sono stati trattati con colecalciferolo (40 UI/kg/die) somministrato durante il pasto per 6 settimane. Prelievi a digiuno sono stati effettuati a T0 e T1; la 25(OH)D è stata misurata mediante HPLC validata internamente. Endpoints: variazione mediana di 25(OH)D (ng/mL) da T0 a T1; sicurezza (Ca²⁺ ionizzato, P); parametri epatici (ALP, GGT, ALT, AST, colesterolo, bilirubina). Un gruppo di controlli sani (n = 50) ha fornito valori di riferimento.
Risultati: La coorte di studio era composta da 14 soggetti; segni clinici riportati includevano vomito nel 29% e diarrea nel 43% dei casi; l’ecografia ha rilevato segni di enteropatia nel 79% dei soggetti.
La mediana di 25(OH)D al basale era 2,3 ng/mL (range 0,3–11,2) e a 6 settimane 4,3 ng/mL (range 2,4–14,0). Il gruppo controlli presentava mediana 11,68 ng/mL (range 2,65–37,93). Il test di Kruskal–Wallis ha mostrato una differenza significativa tra i tre gruppi (p < 0,05) e i confronti a coppie (T0 vs Sani; T1 vs Sani; T0 vs T1) risultano significativi (p < 0,05). Il test paired (Wilcoxon) ha evidenziato un aumento significativo di 25(OH)D tra T0 e T1 nella maggior parte dei soggetti; tuttavia la mediana a T1 è rimasta generalmente inferiore a quella dei sani, sebbene singoli casi abbiano raggiunto valori sovrapponibili ai controlli.
Per metaboliti e sicurezza: il calcio ionizzato è rimasto stabile (mediana 1,26 mmol/L a T0 e 1,26 mmol/L a T1) e il fosforo mediano è passato da 3,4 mg/dL a 3,3 mg/dL; non sono state osservate ipercalcemie cliniche. I parametri epatici (mediane) mostravano una tendenza alla riduzione (es. ALP da 205 a 174 U/L; ALT da 142 a 88 U/L), ma i confronti statistici non hanno rilevato differenze significative: ALP p=0,28; ALT p=0,21; GGT p=0,34; AST p=0,25; colesterolo p=0,66; bilirubina p=0,91.
Conclusioni: In cani con colestasi extraepatica, una supplementazione orale di colecalciferolo (40 UI/kg/die) per 6 settimane è risultata sicura e ha indotto un aumento misurabile e statisticamente significativo della 25(OH)D sierica, pur senza normalizzare mediamente i livelli rispetto ai controlli sani. L’eterogeneità della risposta suggerisce che fattori concomitanti (coinvolgimento enterico, comorbilità, gravità dell’ostruzione) influenzino la biodisponibilità; pertanto, studi con coorti più ampie, follow-up prolungati e confronti fra formulazioni e posologie, sono necessari per definire strategie terapeutiche ottimali e verificare eventuali benefici clinico-epatici a lungo termine.
Obiettivo: Valutare l’effetto di 6 settimane di integrazione orale di colecalciferolo sulla concentrazione sierica di 25-idrossicolecalciferolo (25(OH)D) in cani con patologia delle vie biliari extraepatiche e monitorare parametri secondari di sicurezza e funzionalità epatica.
Metodi: Studio prospettico-longitudinale condotto presso l’Ospedale Didattico Veterinario di Pisa. Quattordici cani con segni clinici, alterazioni biochimiche (criteri di inclusione: almeno 2 alterazioni tra ALP, GGT, AST, ALT, colesterolo e bilirubina) ed ecografia compatibile con malattia biliare cronica sono stati trattati con colecalciferolo (40 UI/kg/die) somministrato durante il pasto per 6 settimane. Prelievi a digiuno sono stati effettuati a T0 e T1; la 25(OH)D è stata misurata mediante HPLC validata internamente. Endpoints: variazione mediana di 25(OH)D (ng/mL) da T0 a T1; sicurezza (Ca²⁺ ionizzato, P); parametri epatici (ALP, GGT, ALT, AST, colesterolo, bilirubina). Un gruppo di controlli sani (n = 50) ha fornito valori di riferimento.
Risultati: La coorte di studio era composta da 14 soggetti; segni clinici riportati includevano vomito nel 29% e diarrea nel 43% dei casi; l’ecografia ha rilevato segni di enteropatia nel 79% dei soggetti.
La mediana di 25(OH)D al basale era 2,3 ng/mL (range 0,3–11,2) e a 6 settimane 4,3 ng/mL (range 2,4–14,0). Il gruppo controlli presentava mediana 11,68 ng/mL (range 2,65–37,93). Il test di Kruskal–Wallis ha mostrato una differenza significativa tra i tre gruppi (p < 0,05) e i confronti a coppie (T0 vs Sani; T1 vs Sani; T0 vs T1) risultano significativi (p < 0,05). Il test paired (Wilcoxon) ha evidenziato un aumento significativo di 25(OH)D tra T0 e T1 nella maggior parte dei soggetti; tuttavia la mediana a T1 è rimasta generalmente inferiore a quella dei sani, sebbene singoli casi abbiano raggiunto valori sovrapponibili ai controlli.
Per metaboliti e sicurezza: il calcio ionizzato è rimasto stabile (mediana 1,26 mmol/L a T0 e 1,26 mmol/L a T1) e il fosforo mediano è passato da 3,4 mg/dL a 3,3 mg/dL; non sono state osservate ipercalcemie cliniche. I parametri epatici (mediane) mostravano una tendenza alla riduzione (es. ALP da 205 a 174 U/L; ALT da 142 a 88 U/L), ma i confronti statistici non hanno rilevato differenze significative: ALP p=0,28; ALT p=0,21; GGT p=0,34; AST p=0,25; colesterolo p=0,66; bilirubina p=0,91.
Conclusioni: In cani con colestasi extraepatica, una supplementazione orale di colecalciferolo (40 UI/kg/die) per 6 settimane è risultata sicura e ha indotto un aumento misurabile e statisticamente significativo della 25(OH)D sierica, pur senza normalizzare mediamente i livelli rispetto ai controlli sani. L’eterogeneità della risposta suggerisce che fattori concomitanti (coinvolgimento enterico, comorbilità, gravità dell’ostruzione) influenzino la biodisponibilità; pertanto, studi con coorti più ampie, follow-up prolungati e confronti fra formulazioni e posologie, sono necessari per definire strategie terapeutiche ottimali e verificare eventuali benefici clinico-epatici a lungo termine.
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