• bioconiugazione
• lantanidi
• microscopia a due fotoni
• sonde biomolecolari

Lo sviluppo di sonde a base di lantanidi per l’imaging cellulare ha conosciuto uno sviluppo fiorente negli ultimi tempi; ciò è dovuto alle proprietà uniche di queste specie rispetto alle molecole puramente organiche: i tempi di vita lunghi, gli ampi shift di Stokes, le righe di emissione strette e la maggiore resistenza al photobleaching sono solo alcune proprietà che giustificano l’interesse verso lo sviluppo di sonde a base di lantanidi.
Parallelamente, nel corso degli anni, si è esplorata la possibilità di ottenere sensibilizzazione del lantanide attraverso eccitazione a due fotoni; a tal fine è stata ottimizzata da Maury e coll. la struttura di un legante a base di DPA in grado di agire efficacemente in tal senso.
L’obiettivo del lavoro di tesi è stata quindi la creazione di sonde lantanidiche atte all’effettuazione di misurazioni time gated e a due fotoni, attraverso la coniugazione (diretta o indiretta) del DPA ottimizzato alla proteina.
Ciò ha richiesto lo studio di modifiche strutturali appropriate in grado di garantire
la bioconiugabilità di queste specie alle proteine, pur preservandone le caratteristiche fotofisiche.
I primi studi preliminari hanno testimoniato l’efficacia di queste specie come probes in vista di futuri studi di microscopia su sistemi di interesse fisiologico rilevante.