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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08282024-161946


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TOCCHINI, CATERINA
URN
etd-08282024-161946
Titolo
Un approccio critico al “Positivity bias”: analisi del comportamento oculare in un compito di rilevamento di espressioni facciali emotive a intensità controllata
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Cecchetti, Luca
correlatore Dott.ssa Bucci, Erika
Parole chiave
  • attentional bias
  • bias attentivo
  • caratteristiche di basso livello
  • espressioni facciali emotive
  • eye-tracking
  • eye-tracking
  • facial expression of emotion
  • low-level features
  • ricerca visiva
  • visual search
Data inizio appello
26/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/09/2027
Riassunto
Le espressioni facciali costituiscono lo strumento principe della comunicazione emotiva umana, tanto da emergere come oggetto privilegiato di attenzione tra una quantità innumerevole di informazioni che quotidianamente raggiunge i nostri sensi. Tuttavia, è ancora dibattuto se una certa facilitazione nei confronti di questa categoria di stimoli visivi dipenda specificatamente dal loro contenuto emotivo o da caratteristiche puramente percettive. Il presente studio sperimentale si propone di indagare se eventuali bias nei processi di attenzione visiva persistono a seguito di un “livellamento” degli stimoli emotivi dal punto di vista delle loro caratteristiche visive di basso livello. Pertanto, i movimenti oculari di 6F e 5M sono stati registrati tramite eye-tracking durante un compito di ricerca visiva in un disegno sperimentale entro-soggetti. Nella prima condizione, i partecipanti dovevano individuare espressioni di gioia o rabbia alla loro massima, ma disuguale intensità in un gruppo di espressioni neutre, mentre nella seconda condizione agli stessi partecipanti sono state mostrate espressioni a ridotta ma uguale intensità in cui non si rendevano visibili i denti, una caratteristica estremamente saliente dal punto di vista percettivo. I risultati mostrano come la fase di scansione dei gruppi di volti contenenti espressioni di gioia sia decisamente più breve rispetto alla rabbia nella prima condizione (0.18s vs 0.48s), ma tale differenza si riduce drasticamente a seguito del controllo dell'intensità (0.59s vs 0.66s). In linea con ciò, l’area della bocca nelle espressioni di gioia ha ricevuto la percentuale maggiore di fissazioni nella prima condizione a causa della sua elevata salienza visiva, effetto che si attenuava notevolmente a seguito dell'equalizzazione dell'intensità. Il nostro studio evidenzia come le caratteristiche percettive di basso livello, spesso ignorate dalla letteratura, possano influenzare criticamente il vantaggio attentivo per le espressioni facciali, mettendo in discussione l'idea che tale vantaggio dipenda unicamente dal contenuto emotivo.
Facial expressions are the most important tool for human emotional communication, so much so that they become a key focus of attention among the countless pieces of information that reach our senses each day. However, it is still debated whether a certain facilitation towards this category of visual stimuli is specifically dependent on their emotional content or purely perceptual characteristics. This experimental study aims to investigate whether any biases in visual attention processes persist after "equalizing" the emotional stimuli in terms of their low-level visual characteristics. Therefore, the eye movements of 6F and 5M were recorded using eye-tracking during a visual search task in a within-subjects experimental design. In the first condition, participants had to identify expressions of joy or anger at their highest but unequal intensity among a group of neutral expressions. In the second condition, the same participants were shown expressions with reduced but equal intensity, where the teeth, an extremely salient perceptual feature, were not visible. The results show that the scanning phase of the groups of faces containing joyful expressions is significantly shorter than anger in the first condition (0.18s vs. 0.48s), but this difference decreases dramatically following intensity control (0.59s vs. 0.66s). In line with this, the mouth area in the joy expressions received the highest percentage of fixations in the first condition due to its high visual salience, an effect that attenuated significantly following intensity equalization. Our study highlights how low-level perceptual features, often ignored in the literature, can critically influence the attentional advantage for facial expressions, challenging the idea that this advantage depends exclusively on emotional content.

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