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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08272024-204338


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BETHAZ, JULIEN
URN
etd-08272024-204338
Titolo
Narrazione in seconda persona e falsetto linguistico in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Savettieri, Cristina
Parole chiave
  • Narrazione omoconativa
  • Pastiche
  • Pluristilismo
  • Rapporto autore-lettore
  • Se una notte d’inverno un viaggiatore
  • You-narrative
Data inizio appello
01/10/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/10/2064
Riassunto
Nell’introduzione, confronto con il dibattito post-strutturalista e post-modernista il posizionamento di “Se una notte d’inverno un viaggiatore” circa due temi autoriflessivi: il rapporto tra autore e lettore, all’insegna di reciproca dipendenza e mutuo arricchimento, e il pastiche, crocevia tra stile riconoscibile e metamorfico pluristilismo.
Nella prima parte, motivo la scelta della narrazione in seconda persona nella cornice: il “tu” generico incipitario riflette l’associazione tra incipit e potenzialità; la giustapposizione di analessi alternative per inquadrare l’allocutario insiste sulla frammentazione cronologica; l’alternanza tra narrazione eterocomunicativa (cronachistica) e omoconativa (demiurgica) rispecchia – come in “Un re in ascolto” – la condizione del lettore e del soggetto moderno, dimidiato tra passiva eteronomia e libero arbitrio; la seconda persona consente una maggiore ibridazione delle voci interiori di narratore e personaggio, nel romanzo del conflitto delle attribuzioni; riprendere la tecnica di “La modification” permette di superare Butor contenendone il monologo interiore.
Nella seconda parte, studio i tratti linguistico-stilistici dei dieci racconti intercalari per misurarne il “falsetto”: sul modello degli “Exercises de style” di Queneau, la voce del narratore si rimodula oscillando dalla simulazione di parlato di “Guarda in basso dove l’ombra s’addensa” al pastiche dello stile saggistico di “In una rete di linee che s’intersecano”.

In the introduction, I compare with the post-structuralist and post-modernist debate the theses of “If One Winter's Night a Traveller” about two self-reflexive themes: the relationship between author and reader, characterised by mutual dependence and enrichment, and pastiche, the intersection between recognisable style and metamorphic pluristylism.
In the first part, I investigate the reasons for the choice of you-narrative in the frame: the generic ‘you’ of many beginnings reflects the association between incipit and potentiality; the juxtaposition of alternative flashbacks to introduce the addressee insists on chronological fragmentation; the alternation between heterocommunicative (a chronicle) and homoconative (demiurgical) narration reflects – as in “A King Listening” – the condition of the reader and the modern subject, dimidiated between passive heteronomy and free will; the second person allows for a greater mixing of the inner voices of narrator and character, in the novel of the conflict of attributions; resuming the technique of “La modification” is a way to overcome Butor by containing the inner monologue.
In the second part, I study the linguistic and stylistic features of the ten tales to describe their ‘falsetto’: following the model of Queneau’s “Exercises de style”, the narrator’s voice oscillates from the simulation of oral speech in “Looks Down in the Gathering Shadow” to the pastiche of the style of an essay in “In a Network of Lines that Intersect”.
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