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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08272024-152014


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORROCCHESI, BENEDETTA
URN
etd-08272024-152014
Titolo
Lewis Carroll's "Alice in Wonderland" and Samuel Butler's "Erewhon": different manifestations of Victorian satire
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof.ssa Giovannelli, Laura
Parole chiave
  • Alice in Wonderland
  • education
  • Erewhon satire
  • imperialism
  • Lewis Carroll
  • nonsense
  • Samuel Butler
  • Victorian
Data inizio appello
01/10/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’obiettivo di questa dissertazione è contestualizzare Alice’s Adventures in Wonderland di Lewis Carroll e il suo seguito nel contesto della satira vittoriana. A tal fine, i libri saranno confrontati con Erewhon, di Samuel Butler, un’opera satirica fondamentale dell’epoca. Con questo obiettivo, la dissertazione inizia esplorando la storia e la natura della satira, partendo dai primi esponenti romani del genere, Orazio e Giovenale, per poi mostrare l’evoluzione del genere e le sue diverse manifestazioni attraverso i secoli. L’attenzione del lavoro si concentra particolarmente sulla satira durante l’epoca Vittoriana, un periodo in cui, nonostante la fiorente cultura letteraria, la satira non godeva di molta popolarità. Le ragioni di questo mancato successo sono molto importanti per comprendere la natura di un genere sorprendentemente popolare dell’epoca: il nonsense, una modalità letteraria che viene spesso e velocemente associata ad Alice. Il nonsense come genere tende ad essere ricondotto esclusivamente alla letteratura vittoriana e al suo contesto socioeconomico e politico. Per questo motivo è plausibile considerare il nonsense quasi come un’alternativa ad altri generi meno popolari che starebbe sostituendo, come ad esempio la satira.
Alice’s Adventures in Wonderland è probabilmente l’opera più rappresentativa del nonsense, ma, come sostiene la maggior parte dei critici letterari, ha in realtà significati più profondi. L’uso del linguaggio e di molteplici convenzioni letterarie da parte di Carroll rende Alice’s Adventures in Wonderland un’opera molto più complessa rispetto, ad esempio, al Book of Nonsense di Lear, che potrebbe essere considerato pura poesia nonsense. È quasi impossibile definire esattamente in quale genere letterario si possano collocare i romanzi di Alice. Ciononostante, molti critici hanno tentato di affrontare la questione, e, sebbene nessuno sia riuscito a proporre una soluzione definitiva, sono state proposte diverse lenti attraverso cui i romanzi possono essere esaminati. La vita dell’autore, Charles Lutwidge Dodgson, è spesso utilizzata come base per queste esplorazioni, ma non è la sola possibile interpretazione. Sono stati condotti molti studi sulla natura di queste storie come fiabe e libri per bambini, e su come la loro struttura abbia effettivamente stabilito convenzioni per tutti questi generi, nonostante non ne incarni puramente nessuno. È un fatto oggettivo che questi libri siano tra le opere letterarie più importanti della storia, e la loro popolarità, resistenza ad un’interpretazione monologica, ha contribuito a stabilirli come opere di grande interesse critico, dato che è possibile vedere qualsiasi cosa in essi.
La moltitudine di interpretazioni che possono derivare da Alice’s Adventures in Wonderland e da Through the Looking-glass e la loro intrinseca polisemia non dovrebbero, tuttavia, scoraggiare un possibile approccio ad una critica come romanzi satirici. Per dimostrarlo, questa dissertazione confronta queste opere con il romanzo Erewhon di Samuel Butler, un’opera letteraria che viene comunemente classificata come satirica. Questo libro segue il modello della maggior parte delle satire anti-utopiche, in cui un viaggiatore si ritrova in una terra sconosciuta e deve affrontare una serie di difficoltà, e molte differenze ambientali e culturali rispetto alla propria esperienza personale. Questo tipo di narrazione è diffuso fin dagli albori della letteratura, ma Jonathan Swift indubbiamente costituisce la principale fonte di riferimento per Butler. E Alice’s Adventures in Wonderland si svolge in modo non dissimile. È inoltre necessario ricordare che Erewhon è stato pubblicato nello stesso anno di Through the Looking-glass. Risulta dunque naturale trovare un sorprendente numero di somiglianze tra le storie, nel modo in cui criticano l’educazione vittoriana, le usanze e i valori del loro tempo, e persino il sistema politico e giudiziario, insieme a una sottile ma chiara critica di classe che rende evidente la consapevolezza e intenzionalità di entrambi gli autori. Questa analisi così storicamente contestualizzata induce a realizzare che i romanzi di Carroll sono spesso trattati come completamente distaccati dal loro tempo, o semplicemente come testimonianze della vita dell’autore. Al contrario, sono documenti molto importanti per comprendere la il clima culturale dell’epoca, e il loro pubblico di riferimento, o almeno il presunto pubblico di riferimento. Come questa tesi cuole dimostrare, i romanzi di Carroll su Alice sono in gran parte satirici, e la maggioranza di questa satira sembra essere intenzionale, come mostrano le somiglianze con Erewhon.

The objective of this dissertation is to contextualize Alice’s Adventures in Wonderland by Lewis Carroll and its sequel in the landscape of Victorian satire. In doing so, the books will be compared to Erewhon by Samuel Butler, a pivotal piece of satire of the times. With this objective, the dissertation begins by exploring the history and nature of satire, starting from the first ancient Roman authors of the genre, Horatio and Juvenal, to then show its evolution and its manifestation through the centuries. The focus is particularly on the Victorian Age, a period in which, despite a blooming literary landscape, satire did not enjoy much popularity. The reasons for this missed success are very important to understand the nature of a surprisingly popular genre of the time: nonsense, a literary mode which is often quickly associated with Alice. Nonsense as a genre mostly tends to be traced back to Victorian literature, and its socio-economic and political landscape. For this reason, one could also look at it as a kind of substitute for other genres, such as satire.
Alice’s Adventures in Wonderland is probably the most acclaimed piece of work exemplflying nonsense discourse, but, as most literary critics know, it actually goes much deeper than that. Carroll’s use of language and other literary conventions makes Alice’s Adventures in Wonderland a definitely more complex text than, for example, Lear’s Book of Nonsense, which can be seen as pure nonsense poetry. It is almost impossible to define exactly the literary genre into which the Alice books fall. In spite of this, many critics have engaged with the issue, and, although none of them has succeeded in giving a definitive answer, they have provided various lenses through which the two texts can be analyzed. The life of the author, Charles Lutwidge Dodgson, has often been used as a basis for these explorations, but it is not the only possible interpretation. Many studies have been conducted on the viability of these stories as fairytales and children’s books, and on how their structure actually established conventions for all these different genres, despite them not falling specifically into any genre. It is an objective fact that these books are some of the most important works of literature in history, and their popularity, together with their resistance to a monologic interpretations, helped establish them as critical darlings, as it is possible to see almost anything in them.
The multitude of interpretations that can stem from Alice’s Adventures in Wonderland and Through the Looking-Glass and their inherent polysemy should not detract, however, from also approaching them as satirical novels. To prove this, this dissertation compares the Alice books to Erewhon by Samuel Butler, a piece of literature that has been commonly categorized as satirical. This novel follows the pattern of most utopian satires, in which a traveller finds him- or herself in an unknown land and must grapple with a series of difficulties and environmental and cultural differences. This mode of storytelling has been popular ever since literature began, but, among modern authors, Jonathan Swift is undoubtedly a landmark source for Butler. And Alice’s Adventures in Wonderland does not seem to unfold along totally different routes. One should also not forget that Erewhon was published the same year as Through the Looking-Glass. Indeed, it is easy to find a number of striking similarities between the stories, in the way they criticize Victorian education, the customs and values of their time, and even their political and judicial systems, together with a subtle but clear form of social criticism that speaks volumes about the level of consciousness and purposefulness of both authors. This historically contextualized analysis induces us to realize how the Alice books have often been cast as either completely detached from their time, or simply as allegorical testimonies of the author’s life. As a matter of fact, they are also “documents” that can be referred to in order to better understand the cultural climate of the time, and its intended audience, or supposed intended audience. We might contend that the addressees were both children and a higher social class, namely Carroll’s colleagues at Oxford. As this thesis will highlight, the Alice books are in large part satirical, and much of that satire seems to be intentional, as the similarities with Erewhon show.
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