Tesi etd-08262024-103013 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PARDUCCI, TOMMASO
URN
etd-08262024-103013
Titolo
Segni dei corpi e della storia. La medicina in Vico tra teoria e metodo d'indagine
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/06
Corso di studi
FILOSOFIA
Relatori
tutor Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
- medicina
- metodo
- segni
- storia
- Vico
Data inizio appello
06/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/05/2064
Riassunto
La tesi è suddivisa in tre parti che analizzano il tema della medicina in Vico da tre punti di vista differenti ma che vengono ad intersecarsi tra loro. La prima è dedicata a una ricostruzione storico-filosofica del dibattito napoletano ed europeo (in particolare la Royal Society e Boyle) sulla medicina, la chimica e lo statuto della scienza nella seconda metà del XVII Secolo, per vedere come questa discussione sia stata ereditata da Vico sia per quanto riguarda la metodologia che per gli studi sul nitro – ripresi per provare la formazione dei giganti dopo il Diluvio universale – e più in generale per quelli chimico-medici – che si ritrovano nell’analisi medico-fisiologica vichiana.
La seconda parte, a partire dall’accenno che Vico fa nella sua autobiografia della sua teoria delle febbri, mostra come questa teoria e più in generale la fisiologia vichiana sia debitrice del meccanicismo cartesiano, salvo poi distaccarsene in alcuni punti centrali che hanno il fine di ristabilire una separazione tra piano metafisico e fisico. A partire da questa concezione la tesi mostra come il discorso medico e fisiologico sia traslato da Vico in senso gnoseologico e morale: teoria del conatus e delle passioni, oltre all’analisi intorno ai cinque sensi.
Nella terza parte si analizza come il metodo semeiotico medico che Vico illustra tra De ratione e De antiquissima venga utilizzato per l’indagine storica su cui è costruita la Scienza nuova. In particolare se nelle prime due opere l’analisi intorno ai segni si scindeva tra quelli del corpo e della mente, nella Scienza nuova i segni diventano di due tipi: del passato e del futuro. I primi – che Vico rielabora a partire dalla mediazione della storia antiquaria e attraverso un metodo scientifico che mette insieme Bacon e Galilei – servono a ricostruire la storia oscura e con essi la nuova scienza vichiana; i secondi acquistano un ruolo pratico di aiuto per la memoria e per l’azione politica.
La seconda parte, a partire dall’accenno che Vico fa nella sua autobiografia della sua teoria delle febbri, mostra come questa teoria e più in generale la fisiologia vichiana sia debitrice del meccanicismo cartesiano, salvo poi distaccarsene in alcuni punti centrali che hanno il fine di ristabilire una separazione tra piano metafisico e fisico. A partire da questa concezione la tesi mostra come il discorso medico e fisiologico sia traslato da Vico in senso gnoseologico e morale: teoria del conatus e delle passioni, oltre all’analisi intorno ai cinque sensi.
Nella terza parte si analizza come il metodo semeiotico medico che Vico illustra tra De ratione e De antiquissima venga utilizzato per l’indagine storica su cui è costruita la Scienza nuova. In particolare se nelle prime due opere l’analisi intorno ai segni si scindeva tra quelli del corpo e della mente, nella Scienza nuova i segni diventano di due tipi: del passato e del futuro. I primi – che Vico rielabora a partire dalla mediazione della storia antiquaria e attraverso un metodo scientifico che mette insieme Bacon e Galilei – servono a ricostruire la storia oscura e con essi la nuova scienza vichiana; i secondi acquistano un ruolo pratico di aiuto per la memoria e per l’azione politica.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |