Tesi etd-08242025-115545 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PASCARIELLO, FRANCESCA
URN
etd-08242025-115545
Titolo
Il ruolo del plasma nella gestione dello shock settico di origine addominale: analisi comparativa con la fluidoterapia convenzionale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Coccolini, Federico
Parole chiave
- glicocalice endoteliale
- infezioni intra-addominali
- plasma
- rianimazione con fluidi
- sepsi
- shock settico
- terapia intensiva
Data inizio appello
23/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/09/2028
Riassunto
La sepsi rappresenta un serio problema sanitario globale, con un'alta mortalità e morbilità. Le infezioni intra-addominali ne rappresentano la seconda causa più comune. La risposta infiammatoria anomala, che definisce la sepsi, gioca un ruolo chiave nella sua fisiopatologia, determinando vasodilatazione e aumentata permeabilità vascolare attraverso un danno importante al glicocalice endoteliale. La rianimazione con fluidi è uno dei tre pilastri della gestione di questi pazienti, insieme al source control e alla terapia antibiotica, ma spesso è inefficace a causa dell'aumentata fuoriuscita di liquidi e soluti dai vasi verso l’interstizio. Evidenze nella gestione del trauma sottolineano la capacità del plasma di ripristinare l'integrità endoteliale e lo strato del glicocalice, aprendo la strada alla sua applicazione in pazienti settici.
Questo studio retrospettivo ha valutato il decorso clinico nelle prime 72 ore di terapia intensiva di 71 pazienti adulti con sepsi di origine addominale, trattati con plasma (n=26) o solo con cristalloidi (n=45). I pazienti hanno necessitato di controllo chirurgico della fonte infettiva o hanno sviluppato shock nel periodo postoperatorio.
Sebbene i valori di lattati, ASA, INR, aPTT in ingresso mostrassero una maggiore gravità della patologia iniziale nel gruppo trattato con plasma, nell'analisi non sono state riscontrate differenze significative nella maggior parte degli esiti clinici. In particolare, la mortalità e la progressione del punteggio SOFA non presentano una differenza significativa tra i due gruppi, dopo la correzione per i fattori confondenti.
La rianimazione con plasma nello shock settico appare, dunque, una strada percorribile, mostrando esiti simili alla terapia standard. Sebbene non sia stata evidenziata una netta superiorità, si può ipotizzare un beneficio nell'uso del plasma sulla base dei risultati clinici comparabili osservati in pazienti con una gravità iniziale molto diversa.
Questo studio retrospettivo ha valutato il decorso clinico nelle prime 72 ore di terapia intensiva di 71 pazienti adulti con sepsi di origine addominale, trattati con plasma (n=26) o solo con cristalloidi (n=45). I pazienti hanno necessitato di controllo chirurgico della fonte infettiva o hanno sviluppato shock nel periodo postoperatorio.
Sebbene i valori di lattati, ASA, INR, aPTT in ingresso mostrassero una maggiore gravità della patologia iniziale nel gruppo trattato con plasma, nell'analisi non sono state riscontrate differenze significative nella maggior parte degli esiti clinici. In particolare, la mortalità e la progressione del punteggio SOFA non presentano una differenza significativa tra i due gruppi, dopo la correzione per i fattori confondenti.
La rianimazione con plasma nello shock settico appare, dunque, una strada percorribile, mostrando esiti simili alla terapia standard. Sebbene non sia stata evidenziata una netta superiorità, si può ipotizzare un beneficio nell'uso del plasma sulla base dei risultati clinici comparabili osservati in pazienti con una gravità iniziale molto diversa.
File
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La tesi non è consultabile. |
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