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Il “Danno miocardico” , definito dall’incremento nel sangue dei valori di Troponina cardiaca ha una elevata incidenza in RTI e la causa è multifattoriale.
Conoscere l’outcome oltre che a breve anche a lungo termine, dei pazienti con incremento della troponina e sottoposti a chirurgia ascolare maggiore e ricoverati in RTI, potrebbe migliorarne la gestione.
E’ stata condotta una analisi retrospettiva riguardante pazienti sottoposti a chirurgia vascolare maggiore, in regime di urgenza ed elezione (ricoverati in RTI) con lo scopo di comprendere il significato della misurazione della troponina e di analizzare la correlazione tra troponina, mortalità postoperatoria (in ospedale ed a 1-3 anni) ed eventi cardiovascolari maggiori.
La troponina I non ha mostrato, probabilmente a causa della limitatezza del campione, significatività statistica in qualità di predittore di mortalità. E’ stato osservato un numero esiguo di eventi cardiovascolari maggiori. Creatinina e Lattati arteriosi hanno mostrato una correlazione con l’andamento della Troponina I. Queste ultime inoltre, con Emoglobina, SAPS II, vasoattivi e PAM, sono risultate essere predittori di mortalità e, quindi, potrebbero essere utilizzate, in qualità di predittori, in alternativa alla Troponina I. La misurazione del marker di routine e non secondo precisa indicazione clinica, in questo setting, meriterebbe di essere rivalutata.