Tesi etd-08222025-175627 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RINALDI, EDOARDO
URN
etd-08222025-175627
Titolo
I rischi penali nelle soluzioni concordate della crisi d’impresa
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
Parole chiave
- Bancarotta
- Crisi d’impresa
- Insolvenza
- Professionista attestatore
- Soluzioni concordate
Data inizio appello
15/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/09/2095
Riassunto
La tesi ha ad oggetto la valutazione dei rischi penali sussistenti, per l’imprenditore, in caso di insuccesso di uno strumento c.d. di soluzione concordata alla crisi d’impresa, oggi offerti dal Codice dell Crisi d’impresa e dell’Insolvenza.
Dopo aver offerto una panoramica su quella che è stata l’evoluzione dell’approccio e degli strumenti messi a disposizione sul piano civile, da legislatore, rispetto al fenomeno della crisi d’impresa, l’elaborato si sofferma sull’analisi di quelle che sono le problematiche ancora oggi sussistenti in caso di insuccesso del tentativo di risanamento dell’impresa, cui abbia fatto seguito l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale, e che espongono l’imprenditore al rischio di vedersi ascritte forme di responsabilità penale, soprattutto, a titolo di bancarotta preferenziale e semplice.
Tali rischi per l’imprenditore sono, ancora oggi, sussistenti in ragione dell’assenza di un parallelo ed equipollente intervento riformatore, per come avvenuto sul piano civile, sul versante penale, cosicché le fattispecie delittuose sono rimaste immutate nel tempo, incapaci di cogliere, e -conseguentemente- di fornire adeguata tutela, le nuove esigenze sottese al rinnovato comparto civile, orientato alla preservazione dell’impresa in crisi ed alla sua reimissione nel mercato.
Da ultimo, stante la consapevolezza di una irrimandabile riforma della disciplina penale operante nel settore della crisi d’impresa, l’elaborato si sofferma sull’analisi di quelle che sono le proposte in discussione, all’interno della Commissione ministeriale “Bricchetti bis”, in punto di riforma delle fattispecie penali presenti nel Codice della Crisi d’impresa.
Dopo aver offerto una panoramica su quella che è stata l’evoluzione dell’approccio e degli strumenti messi a disposizione sul piano civile, da legislatore, rispetto al fenomeno della crisi d’impresa, l’elaborato si sofferma sull’analisi di quelle che sono le problematiche ancora oggi sussistenti in caso di insuccesso del tentativo di risanamento dell’impresa, cui abbia fatto seguito l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale, e che espongono l’imprenditore al rischio di vedersi ascritte forme di responsabilità penale, soprattutto, a titolo di bancarotta preferenziale e semplice.
Tali rischi per l’imprenditore sono, ancora oggi, sussistenti in ragione dell’assenza di un parallelo ed equipollente intervento riformatore, per come avvenuto sul piano civile, sul versante penale, cosicché le fattispecie delittuose sono rimaste immutate nel tempo, incapaci di cogliere, e -conseguentemente- di fornire adeguata tutela, le nuove esigenze sottese al rinnovato comparto civile, orientato alla preservazione dell’impresa in crisi ed alla sua reimissione nel mercato.
Da ultimo, stante la consapevolezza di una irrimandabile riforma della disciplina penale operante nel settore della crisi d’impresa, l’elaborato si sofferma sull’analisi di quelle che sono le proposte in discussione, all’interno della Commissione ministeriale “Bricchetti bis”, in punto di riforma delle fattispecie penali presenti nel Codice della Crisi d’impresa.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |