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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08222024-005905


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
AGONIGI, LORENZO
URN
etd-08222024-005905
Titolo
Caratteristiche istologiche, cliniche e outcome nella Sindrome di Sjögren sieronegativa: uno studio osservazionale monocentrico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Baldini, Chiara
Parole chiave
  • sieronegatività
  • sieronegativo
  • sindrome di Sjögren
Data inizio appello
24/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/09/2094
Riassunto
ABSTRACT
Introduzione: La sindrome di Sjögren (SjS) è un disturbo autoimmune caratterizzato dall'infiltrazione linfocitaria delle ghiandole esocrine, che provoca sintomi quali secchezza delle fauci e degli occhi. La presentazione clinica della SjS può variare in modo significativo e i pazienti sono tipicamente classificati come sieropositivi o sieronegativi in base alla presenza o all'assenza di autoanticorpi specifici nel sangue. I pazienti sieropositivi, che presentano anticorpi come anti-SSA/Ro e anti-SSB/La, generalmente manifestano un fenotipo di malattia più grave e sono a maggior rischio di sviluppo di complicanze. Al contrario, i pazienti sieronegativi non presentano questi autoanticorpi e solitamente presentano sintomi ghiandolari più lievi e un minor rischio di coinvolgimento sistemico
Obiettivi: Questo studio si propone di confrontare le caratteristiche istologiche, cliniche e di outcome dei pazienti SjS sieropositivi e sieronegativi, con l'obiettivo di chiarire le differenze nell’istologia, nella sintomatologia e nella risposta al trattamento tra queste due popolazioni. La comprensione di queste distinzioni è fondamentale per ottimizzare la gestione dei pazienti e sviluppare strategie terapeutiche su misura.
Metodi: Questo studio osservazionale monocentrico ha confrontato le caratteristiche cliniche, i risultati di laboratorio, l’istologia e il decorso di malattia tra pazienti sieropositivi e sieronegativi con diagnosi di sindrome di Sjögren primaria. I 203 pazienti coinvolti sono stati identificati dalle cartelle cliniche elettroniche dell’AOUP e riguardano un periodo di tempo che va dal 2017 al 2024. La diagnosi è stata effettuata in base ai criteri ACR/EULAR del 2016. I pazienti sono stati suddivisi in sieropositivi (positivi agli anticorpi anti-SSA/Ro e/o anti-SSB/La) e sieronegativi (negativi per entrambi gli anticorpi). I sieropositivi sono stati ulteriormente stratificati in SSA+/SSB+, SSA+, Ro52+ isolato e Ro60+ isolato. Sono stati estratti e analizzati i dati istologici, le caratteristiche cliniche, i risultati di laboratorio, la storia del trattamento e gli esiti di malattia. I valori descrittivi sono stati espressi come frequenze assolute (n) e percentuali (%) per le variabili categoriche, mentre i valori numerici sono stati espressi come media (± deviazione standard, DS) se normalmente distribuiti, o mediana + interquartili se asimmetrici. Il test t di Student è stato utilizzato come test parametrico per il confronto tra medie, il test esatto di Fisher o il chi quadro di Pearson è stato usato per il confronto delle variabili dicotomiche, previo inserimento in tabelle di contingenza, a seconda della dimensione dei campioni. È stata infine impiegata la regressione logistica per modellare la relazione tra il predittore “sieropositività” e la variabile dipendente categoriale binaria “relapse” ovvero il manifestarsi o meno di ricadute nel decorso di malattia. La significatività statistica è stata considerata accettabile per p-value < 0,05.
Risultati: I risultati mostrano una prevalenza di pazienti sieronegativi pari al 12,81%, in linea con studi precedenti (Lan et al. 17,2%, Mihai et al. 14,5%). Clinicamente, la nostra coorte rispecchia la letteratura, con xerostomia e xeroftalmia come sintomi principali. I pazienti sieropositivi presentano una maggiore frequenza di ipergammaglobulinemia e linfopenia, confermando una maggiore attivazione immunitaria. Le comorbidità, come tiroidite e fibromialgia, sono risultate comuni in entrambi i gruppi. L'analisi ha inoltre evidenziato differenze fenotipiche tra i sottogruppi di pazienti sieropositivi, con SSA+/SSB+ che mostrano un profilo più complesso rispetto ai sieronegativi, mentre i Ro60+ isolati presentano caratteristiche simili ai sieronegativi. È stata curiosamente rilevata una maggiore prevalenza di anticorpi PM-Scl nei pazienti sieronegativi, suggerendo un possibile overlap diagnostico con altre malattie autoimmuni, come la sclerodermia. L'analisi dell'outcome e della terapia ha evidenziato che i pazienti sieronegativi hanno un decorso più lieve, fanno meno ricorso alla terapia con Plaquenil e Glucocorticoidi, e hanno una minor incidenza di ricadute, mentre i sieropositivi presentano un decorso più severo, con maggior necessità di queste terapie e un rischio intrinseco più alto di recidive e sviluppo di linfoma.
Conclusioni: Il nostro studio ha confermato molte delle osservazioni già riportate in letteratura riguardo le differenze tra pazienti sieronegativi e sieropositivi nella sindrome di Sjögren, ma ha anche introdotto nuovi spunti di riflessione attraverso l'analisi dettagliata dei sottogruppi sieropositivi. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le differenze tra i vari sottogruppi, così da facilitare un approccio terapeutico più personalizzato e per chiarire il ruolo degli anticorpi PM-SCL nei pazienti sieronegativi.
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