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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08212025-133108


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GIOMI, ALLEGRA
URN
etd-08212025-133108
Titolo
L'estrema libertà. Premesse etico-filosofiche e implicazioni penalistiche del suicidio
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Vallini, Antonio
Parole chiave
  • autodeterminazione personale
  • diritto di morire
  • diritto di rifiutare le cure
  • eutanasia
  • fine vita
  • suicidio medicalmente assistito
Data inizio appello
15/09/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro si propone di ripercorrere le premesse storiche, filosofiche e culturali relative al tema del suicidio e, più in generale, della morte volontaria. Dall'impostazione della filosofia greca e della legislazione romana, l'analisi interesserà la dottrina cristiana e le prospettive di apertura della filosofia dei lumi fino alle previsioni del Codice Zanardelli e dell'attuale Codice Rocco. Successivamente, verranno affrontati i dilemmi bioetici e biogiuridici che interessano la pratica della morte volontaria, verranno inquadrati i due orientamenti su cui si sviluppa il dibattito, l'orientamento disponibilista e l'orientamento indisponibilista, e verrà definito il ruolo del diritto penale per ciò che attiene al fine vita. Nell'ambito di una prospettiva più ampia, l'analisi riguarda la possibile configurabilità, all'interno dell'ordinamento italiano, di un diritto di morire e dei suoi eventuali contenuti, distinguendo tra suicidio "classico", rifiuto di trattamenti sanitari anche salvavita, suicidio medicalmente assistito ed eutanasia. Il tema della morte volontaria verrà ricostruito secondo una prospettiva multilivello, analizzando le posizioni della giurisprudenza di Strasburgo, la cornice costituzionale e le indicazioni fornite dal Codice penale (articoli 579 e 580) e dal Codice civile (articolo 5). Per quanto riguarda la giurisprudenza di Strasburgo, verranno esaminate la sentenza Pretty v. Regno Unito, la sentenza Haas v. Svizzera, la sentenza Koch v. Germania, la sentenza Gross v. Svizzera, la sentenza Vincent Lambert v. Francia, la sentenza Mortier v. Belgio, e la sentenza Karsai v. Ungheria, facendo emergere l'atteggiamento di self-restraint della Corte. Verranno analizzati gli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione e, più nello specifico, verranno esaminati gli arresti normativi e giurisprudenziali italiani, dalla legge 219/2017, alla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale fino alle più recenti sentenze relative alla morte assistita, con l'obiettivo di far emergere la progressiva erosione del tradizionale paradigma indisponibilista. Verranno esaminati i casi di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, Fabiano Antonioni e i casi "Trentini", "Massimiliano", "Elena", e "Romano". Verrà sottoposto ad esame il tentativo, fallito, di referendum abrogativo dell'articolo 579 del Codice penale e, per quanto riguarda le realtà regionali, verranno esaminate la legge toscana sul fine vita e gli altri interventi regionali. L'obiettivo del lavoro è ricostruire lo stato attuale della disciplina sul fine vita, indicarne le criticità, le posizioni della dottrina e le proposte de iure condendo in un'ottica orientata alla valorizzazione dell'autodeterminazione personale.
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