Tesi etd-08202025-181732 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DE BORTOLI, DIANA
URN
etd-08202025-181732
Titolo
Un nuovo device per lo shock emorragico in ambito preospedaliero: esperienze iniziali
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Biancofiore, Giandomenico Luigi
correlatore Sbrana, Giovanni
correlatore Sbrana, Giovanni
Parole chiave
- AAJT-S
- abdominal hemorrhages
- aneurisma aortico
- aortic aneurism
- area sud-est Toscana
- elisoccorso
- emorragia
- emorragie addominali
- emorragie giunzionali
- frattura di bacino
- hemorrhage
- junctional hemorrhages
- pelvic fractures
- prehospital setting
- preospedaliero
- REBOA
- rescue center
- shock
- southeastern Tuscany
- tourniquet
- trauma
Data inizio appello
23/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/09/2028
Riassunto
Trauma ed emorragie sono una delle maggiori cause di mortalità e morbidità. Questo risulta particolarmente valido per l’area sud-est della Toscana a causa delle peculiari caratteristiche del territorio, che lo rendono spesso difficilmente raggiungibile dai mezzi di soccorso e delle caratteristiche della popolazione, quali il minor reddito, l’età media più elevata e la maggiore distanza dalle infrastrutture maggiori.
Questo lavoro vedrà protagonista l’AAJT-S, un nuovo dispositivo di compressione vascolare addominale, introdotto nel corso dell’anno solare 2025 presso l’elisoccorso di Grosseto, dal dott. Giovanni Sbrana. In particolare, scopo di questo lavoro è descrivere le numerose possibili applicazioni di questo device nel campo preospedaliero. Tra queste la gestione delle emorragie addominali e giunzionali, la stabilizzazione delle fratture del bacino e il suo utilizzo come tecnica non invasiva e semplice di REBOA.
Dalla sua introduzione abbiamo potuto osservare, oltre a tutto l’iter di addestramento all’uso e simulazione con lo strumento, due casi di applicazione. Con il primo, più particolare, abbiamo visto applicare l’AAJT-S in via precauzionale con la funzione di REBOA su aneurisma addominale infrarenale. In ultima analisi questo paziente è giunto all’ospedale di riferimento senza la necessità di gonfiaggio della vescica e conseguente occlusione aortica, rimanendo comunque valido il concetto che il posizionamento del dispositivo abbia conferito sicurezza al paziente durante lo
spostamento. Con il secondo caso, invece, il device è stato utilizzato con modalità più classiche. In particolare, quest’ultimo è stato applicato per gestire un’emorragia non comprimibile risultata da trauma post incidente stradale a livello di coscia, gluteo e perineo. Questo ha permesso gestire l’emorragia fino a raggiungimento di cure definitive e di procedere con l’intubazione del paziente
dando maggiore sicurezza e comfort al paziente stesso durante il tragitto. L’individuo è giunto in ospedale, dal quale viene successivamente dimesso con successo ed è tutt’ora in vita.
La facilità di utilizzo e addestramento, nonché l’ampia varietà di possibilità di applicazione e la leggerezza e portabilità dell’AAJT-S lo rendono un device molto promettente e comodo ma che necessita di ulteriori studi, con la possibilità aggiuntiva di identificare ulteriori applicazioni per lo stesso.
Questo lavoro vedrà protagonista l’AAJT-S, un nuovo dispositivo di compressione vascolare addominale, introdotto nel corso dell’anno solare 2025 presso l’elisoccorso di Grosseto, dal dott. Giovanni Sbrana. In particolare, scopo di questo lavoro è descrivere le numerose possibili applicazioni di questo device nel campo preospedaliero. Tra queste la gestione delle emorragie addominali e giunzionali, la stabilizzazione delle fratture del bacino e il suo utilizzo come tecnica non invasiva e semplice di REBOA.
Dalla sua introduzione abbiamo potuto osservare, oltre a tutto l’iter di addestramento all’uso e simulazione con lo strumento, due casi di applicazione. Con il primo, più particolare, abbiamo visto applicare l’AAJT-S in via precauzionale con la funzione di REBOA su aneurisma addominale infrarenale. In ultima analisi questo paziente è giunto all’ospedale di riferimento senza la necessità di gonfiaggio della vescica e conseguente occlusione aortica, rimanendo comunque valido il concetto che il posizionamento del dispositivo abbia conferito sicurezza al paziente durante lo
spostamento. Con il secondo caso, invece, il device è stato utilizzato con modalità più classiche. In particolare, quest’ultimo è stato applicato per gestire un’emorragia non comprimibile risultata da trauma post incidente stradale a livello di coscia, gluteo e perineo. Questo ha permesso gestire l’emorragia fino a raggiungimento di cure definitive e di procedere con l’intubazione del paziente
dando maggiore sicurezza e comfort al paziente stesso durante il tragitto. L’individuo è giunto in ospedale, dal quale viene successivamente dimesso con successo ed è tutt’ora in vita.
La facilità di utilizzo e addestramento, nonché l’ampia varietà di possibilità di applicazione e la leggerezza e portabilità dell’AAJT-S lo rendono un device molto promettente e comodo ma che necessita di ulteriori studi, con la possibilità aggiuntiva di identificare ulteriori applicazioni per lo stesso.
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