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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08092025-132429


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
TADDEI, FRANCESCA
URN
etd-08092025-132429
Titolo
Il principio di sostenibilità nel diritto amministrativo ambientale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Frediani, Emiliano
Parole chiave
  • AIA
  • appalti verdi
  • art 3 quater codice dell’ambiente
  • art 9 costituzione
  • autorizzazioni
  • CAM
  • certificazioni
  • discrezionalità sostenibile
  • sostenibilità
  • sostenibilità nel caso Darsena Europa a Livorno
  • VAS
  • VIA
Data inizio appello
15/09/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/09/2065
Riassunto
Il lavoro in esame si concentra sull’analisi del concetto di sostenibilità, con particolare attenzione alla dimensione ambientale, e sul ruolo centrale delle pubbliche amministrazioni nel promuovere politiche e azioni orientate allo sviluppo sostenibile. La sostenibilità viene intesa come un principio multidimensionale che coinvolge aspetti ambientali, economici, sociali e culturali, e che mira a realizzare una società più equa, inclusiva e solidale, riducendo le disuguaglianze e tutelando l’interesse delle generazioni future. La sostenibilità ambientale è considerata il nucleo originario del concetto, focalizzandosi sulla necessità di preservare gli ecosistemi, conservare le risorse naturali e ridurre l’impatto negativo delle attività umane sull’ambiente. Questo implica un modello di sviluppo che non comprometta la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni e che valorizzi la relazione tra uomo e natura in un’ottica di rispetto e responsabilità condivisa. In questo contesto, la pubblica amministrazione gioca un ruolo fondamentale come attore chiave della governance ambientale, non più solo garante del rispetto della legalità e degli interessi pubblici tradizionali, ma promotore attivo di innovazione e cambiamento in ambito economico, sociale e ambientale. Il testo sottolinea come sia indispensabile superare un approccio meramente regolatorio, adottando strumenti collaborativi e partecipativi che coinvolgano i vari attori, compreso il settore privato. Tra questi strumenti spiccano le certificazioni ambientali e sociali, che favoriscono la trasparenza, l’affidabilità e la responsabilizzazione delle imprese, rendendo possibile un dialogo costruttivo tra pubblico e privato finalizzato alla sostenibilità. Tuttavia, viene evidenziata anche la necessità di un rafforzamento normativo, soprattutto a livello europeo, per contrastare fenomeni quali il greenwashing, cioè pratiche di comunicazione ingannevole sul rispetto ambientale, che rischiano di minare la credibilità delle politiche e delle strategie di sostenibilità. Il lavoro dedica particolare attenzione al ruolo dei contratti pubblici come leva fondamentale per orientare la domanda pubblica verso soluzioni sostenibili. Grazie all’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM), gli appalti pubblici devono prevedere l’utilizzo di prodotti e servizi a basso impatto ambientale, contribuendo così alla diffusione di pratiche di economia circolare e di tutela dell’ambiente. Sebbene permangano alcune difficoltà applicative, soprattutto per quanto riguarda gli affidamenti in house, gli appalti verdi rappresentano oggi uno strumento imprescindibile per attuare politiche pubbliche coerenti con la sostenibilità. Un altro aspetto essenziale trattato nel testo è il ruolo della partecipazione al procedimento amministrativo, previsto dalla legge n. 241/1990, come mezzo di tutela ambientale e di inclusione degli interessi pubblici e privati nel processo decisionale. In particolare, si analizzano i diversi subprocedimenti che intervengono nella valutazione dell’impatto ambientale delle decisioni pubbliche, quali la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Questi strumenti sono fondamentali per integrare gli obiettivi ambientali nella programmazione e pianificazione amministrativa, garantendo una visione complessiva e preventiva dei potenziali effetti sull’ambiente. La pubblica amministrazione, inoltre, svolge una funzione di controllo che va oltre la mera autorizzazione, applicando modelli come il command and control, tipici delle politiche regolatorie ambientali. In questo quadro, il principio di condizionalità assume particolare rilievo: l’esercizio di attività economiche è subordinato al rispetto di prescrizioni preventive definite caso per caso dall’autorità competente. La condizionalità rappresenta così una forma di tutela anticipata dell’ambiente, configurando l’autorizzazione amministrativa non come un atto neutro, ma come uno strumento di conformità dell’attività privata agli obiettivi di sostenibilità. Questa impostazione consente alla pubblica amministrazione di modellare l’iniziativa privata in funzione dell’interesse pubblico, imponendo vincoli funzionali alla salvaguardia degli ecosistemi e alla prevenzione dei danni ambientali. Pertanto, la condizionalità si configura come un meccanismo essenziale per attuare concretamente i principi di precauzione, azione preventiva e sviluppo sostenibile, assumendo un ruolo strategico nel sistema di governance ambientale. Il lavoro include inoltre un caso di studio concreto relativo al progetto della Darsena Europa nel Porto di Livorno, esaminato con un approccio critico focalizzato sulla dimensione ambientale e della sostenibilità. L’approfondimento si concentra sugli eventuali impatti ambientali derivanti dall’intervento infrastrutturale e sulle misure di mitigazione previste o auspicabili, valutando come tali opere possano essere compatibili con i principi di sviluppo sostenibile e con la tutela degli ecosistemi marini e costieri. Questo caso studio rappresenta un’applicazione pratica dei principi e delle strategie di governance ambientale, evidenziando l’importanza della valutazione ambientale e della partecipazione nel processo decisionale pubblico.
L’analisi svolta ha consentito di approfondire il crescente rilievo assunto dalla sostenibilità nel dibattito giuridico e istituzionale contemporaneo, evidenziando come essa si stia consolidando come principio guida nelle scelte normative, amministrative e progettuali. La sostenibilità non è più considerata un concetto astratto o meramente teorico, ma si traduce in strumenti e pratiche operative che orientano le politiche pubbliche verso obiettivi di lungo periodo, ponendo l’accento su una governance partecipata, trasparente e integrata.
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