Tesi etd-08092025-103116 |
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Tipo di tesi
Elaborati finali per laurea triennale
Autore
MARCEDDU, MATTEO
URN
etd-08092025-103116
Titolo
Carpobrotus edulis: allelopathic effects of root exudates and soil fertility restoration through microbial enrichment
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DEI PRODOTTI ERBORISTICI E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Pistelli, Laura
correlatore Fagorzi, Camilla
correlatore Fagorzi, Camilla
Parole chiave
- Carpobrotus
Data inizio appello
16/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le invasioni da parte di piante aliene sono riconosciute come la seconda causa di estinzione di
specie vegetali native, subito dopo la perdita di habitat. Le piante aliene alterano l’ambiente del
suolo attraverso essudati radicali che ne possono influenzare la struttura e la comunità microbica,
mobilitare e/o chelare nutrienti e danneggiare le specie vegetali autoctone. Carpobrotus edulis
originario del Sudafrica, è considerato tra le piante aliene invasive più abbondanti e studiate di tutto
il bacino del Mediterraneo, dove mostra un altissimo potenziale di diffusione. I suoli invasi da C.
edulis mostrano una riduzione della ricchezza e diversità delle specie vegetali, un aumento
significativo del contenuto di carbonio e azoto e una diminuzione del pH. Inoltre, la presenza di C.
edulis inibisce la germinazione delle piante native impedendone fisicamente l’attecchimento a causa
della lettiera che deposita a terra e alterando la struttura microbica del suolo. Alla luce di tali
evidenze, scopo del presente elaborato di tesi è stato valutare il potenziale impatto degli estratti
radicali di C. edulis su diversi microrganismi del suolo coinvolti nel ciclo dei nutrienti e nella crescita
delle piante, tentare il ripristino della fertilità del suolo attraverso l’arricchimento microbico e valutare
i possibili effetti di quest’ultimo sulla germinazione di due specie vegetali: Medicago sativa, pianta
di interesse commerciale, e Cistus monspeliensis, pianta caratteristica delle comunità vegetali
mediterranee. Semi di C. edulis, prelevati nell’area invasa dell’Isola del Giglio, sono stati fatti
germinare e crescere in condizioni di laboratorio, per prelevarne gli essudati radicali e saggiarne gli
effetti sulla crescita di diversi ceppi batterici. Al contempo, si è proceduto all’estrazione e
all’arricchimento delle comunità microbiche da campioni di suolo invaso da C. edulis, soggetto a
eradicazione della specie invasiva, e di controllo. Le sospensioni microbiche ottenute dalle aree non
invase da Carpobrotus sono state utilizzate per valutare l’effetto sulla germinazione di M. sativa e
C. monspeliensis nel suolo prelevato dalle aree invase, eradicate e di controllo. Infine, si è valutato
l’effetto di tali estratti sulla produzione di auxine, esopolisaccaridi e biosurfattanti da parte di
microorganismi. I risultati dello studio hanno mostrato come l’essudato radicale abbia un effetto
marginale sulla crescita dei ceppi batterici saggiati, mentre è stata osservata una notevole differenza
nella capacità di germinazione delle due specie vegetali sulle diverse tipologie di suolo,
sottolineando un significativo effetto dell’arricchimento microbico sulla germinazione di C.
monspeliensis su suoli eradicati. Le comunità batteriche ottenute dalle tre tipologie di suolo non
mostrano differenze nella produzione di esopolisaccaridi e biosurfattanti, mentre si osserva una
significativa riduzione nella produzione di auxine nelle comunità arricchite a partire da suolo invaso
da Carpobrotus. Nel complesso, i risultati supportano l’ipotesi secondo cui C. edulis alteri
selettivamente composizione e attività delle comunità microbiche del suolo attraverso il rilascio di
composti allelopatici, influenzando negativamente la germinazione di altre specie vegetali. Il
ripristino microbico, specialmente se combinato con pratiche di eradicazione, potrebbe mitigare
questi impatti dannosi, favorendo il recupero della biodiversità autoctona. I risultati della presente
tesi evidenziano l’importanza di integrare strategie di gestione microbica nei programmi di controllo
delle specie invasive e di restauro ecologico, al fine di preservare e mantenere le comunità vegetali
autoctone e l’equilibrio ecologico.
specie vegetali native, subito dopo la perdita di habitat. Le piante aliene alterano l’ambiente del
suolo attraverso essudati radicali che ne possono influenzare la struttura e la comunità microbica,
mobilitare e/o chelare nutrienti e danneggiare le specie vegetali autoctone. Carpobrotus edulis
originario del Sudafrica, è considerato tra le piante aliene invasive più abbondanti e studiate di tutto
il bacino del Mediterraneo, dove mostra un altissimo potenziale di diffusione. I suoli invasi da C.
edulis mostrano una riduzione della ricchezza e diversità delle specie vegetali, un aumento
significativo del contenuto di carbonio e azoto e una diminuzione del pH. Inoltre, la presenza di C.
edulis inibisce la germinazione delle piante native impedendone fisicamente l’attecchimento a causa
della lettiera che deposita a terra e alterando la struttura microbica del suolo. Alla luce di tali
evidenze, scopo del presente elaborato di tesi è stato valutare il potenziale impatto degli estratti
radicali di C. edulis su diversi microrganismi del suolo coinvolti nel ciclo dei nutrienti e nella crescita
delle piante, tentare il ripristino della fertilità del suolo attraverso l’arricchimento microbico e valutare
i possibili effetti di quest’ultimo sulla germinazione di due specie vegetali: Medicago sativa, pianta
di interesse commerciale, e Cistus monspeliensis, pianta caratteristica delle comunità vegetali
mediterranee. Semi di C. edulis, prelevati nell’area invasa dell’Isola del Giglio, sono stati fatti
germinare e crescere in condizioni di laboratorio, per prelevarne gli essudati radicali e saggiarne gli
effetti sulla crescita di diversi ceppi batterici. Al contempo, si è proceduto all’estrazione e
all’arricchimento delle comunità microbiche da campioni di suolo invaso da C. edulis, soggetto a
eradicazione della specie invasiva, e di controllo. Le sospensioni microbiche ottenute dalle aree non
invase da Carpobrotus sono state utilizzate per valutare l’effetto sulla germinazione di M. sativa e
C. monspeliensis nel suolo prelevato dalle aree invase, eradicate e di controllo. Infine, si è valutato
l’effetto di tali estratti sulla produzione di auxine, esopolisaccaridi e biosurfattanti da parte di
microorganismi. I risultati dello studio hanno mostrato come l’essudato radicale abbia un effetto
marginale sulla crescita dei ceppi batterici saggiati, mentre è stata osservata una notevole differenza
nella capacità di germinazione delle due specie vegetali sulle diverse tipologie di suolo,
sottolineando un significativo effetto dell’arricchimento microbico sulla germinazione di C.
monspeliensis su suoli eradicati. Le comunità batteriche ottenute dalle tre tipologie di suolo non
mostrano differenze nella produzione di esopolisaccaridi e biosurfattanti, mentre si osserva una
significativa riduzione nella produzione di auxine nelle comunità arricchite a partire da suolo invaso
da Carpobrotus. Nel complesso, i risultati supportano l’ipotesi secondo cui C. edulis alteri
selettivamente composizione e attività delle comunità microbiche del suolo attraverso il rilascio di
composti allelopatici, influenzando negativamente la germinazione di altre specie vegetali. Il
ripristino microbico, specialmente se combinato con pratiche di eradicazione, potrebbe mitigare
questi impatti dannosi, favorendo il recupero della biodiversità autoctona. I risultati della presente
tesi evidenziano l’importanza di integrare strategie di gestione microbica nei programmi di controllo
delle specie invasive e di restauro ecologico, al fine di preservare e mantenere le comunità vegetali
autoctone e l’equilibrio ecologico.
File
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| TESI_SPE...ringr.pdf | 20.61 Mb |
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