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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-08052025-211002


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CELLOCCO, RICCARDO
URN
etd-08052025-211002
Titolo
Analisi della normativa commissariale a seguito della sequenza sismica 2016-2017 e applicazione dell’ex ordinanza n. 119/2021 per lo studio di frana
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Ferioli, Elena Amalia
relatore Prof. Meletti, Carlo
Parole chiave
  • center Italy earthquakes
  • Commissario Straordinario
  • frane
  • landslides
  • normativa
  • ordinances
  • rischio sismico
  • seismic risk
  • sisma centro Italia
  • Special Commissioner
Data inizio appello
17/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente lavoro nasce dall’esigenza di indagare la complessa relazione tra normativa post-sisma e applicazioni tecnico-scientifiche nel contesto della ricostruzione successiva agli eventi sismici che hanno colpito il Centro Italia nel 2016-2017. Si tratta di uno scenario peculiare, segnato da una forte frammentazione normativa nella fase iniziale e da un lungo percorso di affinamento legislativo, parallelamente alla necessità di affrontare problematiche geologiche e geotecniche di grande rilevanza, tra cui le frane e le instabilità indotte o riattivate dal sisma.
Il lavoro si sviluppa lungo due percorsi paralleli e complementari. Da un lato, è stata condotta un’analisi normativa approfondita della ricostruzione post-sisma, con particolare attenzione alle ordinanze che hanno disciplinato gli studi geologici propedeutici alla fase di ricostruzione. Questa analisi ha messo in evidenza come la prima fase normativa sia stata caratterizzata da provvedimenti settoriali e spesso poco coordinati, che hanno determinato ritardi e difficoltà applicative. Solo con l’ordinanza n. 119/2021 e in seguito, con il Testo Unico della Ricostruzione Privata si è giunti a una sintesi più organica, capace di fornire un quadro unitario per la gestione delle problematiche geologiche, comprese quelle legate ai dissesti e agli studi di Faglie Attive e Capaci. Tale evoluzione normativa ha segnato un passaggio da un approccio emergenziale a una prospettiva più strutturata, trovando oggi un ulteriore consolidamento nel recente intervento legislativo nazionale rappresentato dalla Legge n. 40/2025.
Dall’altro lato, il lavoro si è concentrato sull’applicazione pratica dell’ordinanza 119/2021, attraverso l’analisi di quattro casi di studio relativi a frane significative localizzate nelle aree colpite dal sisma. Lo studio dei dissesti è stato condotto sulla base di documentazione tecnica, rilievi in sito, banche dati nazionali (CEDIT, IFFI) e linee guida metodologiche fornite dalla normativa stessa. Questi casi hanno permesso di mettere alla prova le procedure introdotte dall’ordinanza, valutandone la capacità di tradurre in pratica criteri omogenei per la classificazione e la caratterizzazione delle instabilità di versante. L’analisi ha evidenziato come l’ordinanza rappresenti un progresso significativo rispetto al passato, riducendo margini di incertezza e chiarendo il ruolo del geologo nella fase di ricostruzione, pur lasciando emergere alcune criticità applicative e margini di miglioramento.
Dal punto di vista metodologico, la ricerca ha integrato fonti normative, analisi documentale e studio tecnico-operativo. La parte normativa ha previsto l’esame delle ordinanze più rilevanti e dei relativi allegati tecnici, con attenzione alle modalità di recepimento da parte delle amministrazioni e dei professionisti. I casi di studio geologici, invece, sono stati affrontati con un approccio integrato che combina dati bibliografici, rilievi di dettaglio e strumenti cartografici, consentendo di analizzare a fondo le dinamiche dei dissesti e di valutarne l’impatto sulla pianificazione della ricostruzione.
Le discussioni sviluppate a partire da questi percorsi hanno evidenziato alcuni punti chiave. Sul piano normativo, la frammentazione iniziale ha costituito un ostacolo rilevante, mentre l’ordinanza 119/2021 ha segnato il primo vero tentativo di sintesi, capace di integrare i diversi aspetti geologici in maniera sistematica e uniforme. Sul piano tecnico-applicativo, l’esperienza dei casi di studio ha confermato l’importanza di disporre di criteri condivisi e metodologie standardizzate, fondamentali per ridurre tempi, incertezze e disomogeneità nell’approccio ai dissesti. Infine, la riflessione complessiva ha mostrato come la ricostruzione post-sisma non possa essere considerata esclusivamente come un processo amministrativo o tecnico, ma debba essere affrontata come un campo multidisciplinare, in cui diritto e geologia operano in stretta sinergia.
I risultati raggiunti sottolineano due conclusioni principali: da un lato, la necessità di un quadro normativo stabile, chiaro e coerente, in grado di garantire continuità ed efficienza all’azione amministrativa; dall’altro, il valore imprescindibile di un sapere tecnico-scientifico multidisciplinare, capace di fornire strumenti concreti per la gestione dei dissesti e per la sicurezza dei territori. In questa prospettiva, l’ordinanza 119/2021 ha rappresentato una svolta operativa, mentre i successivi sviluppi normativi aprono la strada a un modello nazionale di ricostruzione più stabile e consolidato.

This thesis originates from the need to investigate the complex relationship between post-earthquake regulations and technical-scientific applications in the context of the reconstruction following the 2016–2017 Central Italy seismic events. It is a peculiar scenario, marked by strong regulatory fragmentation in the initial phase and by a long process of legislative refinement, paralleled by the necessity to address significant geological and geotechnical issues, including landslides and slope instabilities induced or reactivated by the earthquake.
The research develops along two parallel and complementary paths. On the one hand, an in-depth regulatory analysis of post-earthquake reconstruction has been carried out, with particular attention to the ordinances that regulated the geological studies required as a prerequisite for reconstruction. This analysis highlighted how the early regulatory phase was characterized by sectoral and often poorly coordinated measures, which caused delays and application difficulties. Only with Ordinance no. 119/2021, and subsequently with the Consolidated Text on Private Reconstruction, was a more organic synthesis achieved, capable of providing a unified framework for managing geological issues, including those related to landslides and to the studies of Active and Capable Faults. This regulatory evolution marked the shift from an emergency-driven approach to a more structured perspective, today further consolidated by the recent national legislative intervention represented by Law no. 40/2025.
On the other hand, the thesis focuses on the practical application of Ordinance 119/2021, through the analysis of four case studies concerning significant landslides in the earthquake-affected areas. The study of slope instabilities was conducted using technical documentation, field surveys, national databases (CEDIT, IFFI), and methodological guidelines provided by the ordinance itself. These case studies made it possible to test the procedures introduced by the ordinance, assessing their ability to translate homogeneous criteria for the classification and characterization of slope instabilities into practice. The analysis highlighted that the ordinance represents significant progress compared to the past, by reducing margins of uncertainty and clarifying the role of the geologist in the reconstruction process, while also revealing some application challenges and areas for improvement.
From a methodological standpoint, the research integrates regulatory sources, documentary analysis, and technical-operational study. The regulatory part included the examination of the most relevant ordinances and their technical annexes, with particular attention to how they were implemented by administrations and professionals. The geological case studies, instead, were addressed through an integrated approach combining bibliographic data, detailed surveys, and cartographic tools, allowing for an in-depth analysis of landslide dynamics and their implications for reconstruction planning.
The discussions developed from these two perspectives highlighted several key findings. From a regulatory point of view, the initial fragmentation proved to be a major obstacle, while Ordinance 119/2021 marked the first true attempt at synthesis, capable of systematically and uniformly integrating the various geological aspects. From a technical-applicative perspective, the case study experience confirmed the importance of shared criteria and standardized methodologies, essential to reduce delays, uncertainties, and territorial disparities. Finally, the overall reflection showed that post-earthquake reconstruction cannot be regarded solely as an administrative or technical process, but must be approached as a multidisciplinary field, where law and geology work in close synergy.
The results achieved underline two main conclusions: on the one hand, the need for a stable, clear, and coherent regulatory framework, capable of ensuring continuity and efficiency in administrative action; on the other hand, the essential value of multidisciplinary technical-scientific knowledge, able to provide concrete tools for the management of slope instabilities and for the safety of territories. In this perspective, Ordinance 119/2021 has represented an operational turning point, while subsequent regulatory developments open the way towards a more stable and consolidated national reconstruction model.
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