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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07302019-111725


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GIUSTI, MARTA
URN
etd-07302019-111725
Titolo
Una diplomazia in camicia nera. Gli uomini e gli apparati della politica estera (1922-1945)
Settore scientifico disciplinare
M-STO/04
Corso di studi
STORIA
Relatori
tutor Prof. Baldissara, Luca
controrelatore Prof.ssa Meniconi, Antonella
controrelatore Prof. Focardi, Filippo
controrelatore Prof. Baris, Tommaso
Parole chiave
  • Politica Estera
  • Fascismo
  • Diplomazia
  • Amministrazione
Data inizio appello
28/05/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2025
Riassunto
La tesi si occupa del ministero degli Esteri visto sia come una macchina amministrativa, una parte dell'amministrazione statale, sia come un insieme di uomini, professionisti della politica estera. Il lavoro analizza le trasformazioni cominciate con il fascismo sottolineandone l'apporto rivoluzionario sui comportamenti pubblici e privati della diplomazia. L'obiettivo è delineare la nuova figura del diplomatico-fascista, un modello identitario che non sempre si realizza, ma verso cui tutto il personale tende a convergere, sotto la pressione dell'autorità politica. Poi la tesi si occupa delle reazioni del corpo diplomatico-consolare, quindi di quegli uomini ai vertici delle carriere durante il ventennio (gradi II-VI). E' stato possibile così isolare i vari gruppi sociali, a seconda delle origini e della formazione: in particolare gli uomini del 1922, i giovani di carriera entrati dopo la marcia e i ventottisti (i politici immessi con la legislazione speciale del 1927). L'ultima parte tratta del crollo della struttura, trasformatasi negli anni del fascismo, in particolare del modello del diplomatico-fascista, cancellato e sostituito da quello del funzionario a-politico e tecnico. In particolare le vicende degli uffici di Brindisi e di quelli della Rsi, poi l'epurazione e la ricostruzione della rete diplomatica. Il tutto mantenendo il focus anche sugli uomini e su quella generazione sopravvissuta al biennio 1943-1945, protagonista nel rileggere e circoscrivere le trasformazioni avvenute sull'intera struttura negli anni del regime.
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