Baccio Bandinelli fu uno dei grandi protagonisti della scultura cinquecentesca. Denigrato fin dal momento della creazione delle proprie opere, ancora oggi si trova cucita addosso la fama di pessimo scultore, del tutto immeritata. La presente tesi analizza la sua scultura monumentale, quella alla quale l'autore dedicò tutte le proprie energie, scegliendo personalmente i blocchi di marmo nelle cave e lavorandoli in prima persona, senza il massiccio intervento degli aiuti. Saranno prese in considerazioni alcune imprese assai importanti, sia effimere, sia permanenti: l'Ercole di terra per l'ingresso di Leone X, i Colossi di Villa Madama, l'Ercole e Caco di Piazza della Signoria, la statua del Doria-Nettuno, il monumento funebre a Giovanni dalle Bande Nere ed i colossi del Duomo di Firenze. Per ognuna di queste imprese sono stati analizzati i disegni preparatori e le relazioni con le opere di altri artisti, contemporanei o immediatamente precedenti, nel tentativo di collocarle all'interno del multiforme e variegato panorama artistico cinquecentesco.