Tesi etd-07272025-112349 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
HADI ABEDINI, MEHDI
URN
etd-07272025-112349
Titolo
MODELLING AND DYNAMIC ANALYSIS OF THREE-DIMENSIONAL STRUCTURES INSTRUMENTED WITH PIEZOELECTRIC PATCHES
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA AEROSPAZIALE
Relatori
relatore Prof. Chiarelli, Mario Rosario
correlatore Prof. Di Rito, Gianpietro
correlatore Ing. Bancallari, Luca
correlatore Prof. Di Rito, Gianpietro
correlatore Ing. Bancallari, Luca
Parole chiave
- ENERGY HARVESTING
- MFC
- PIEZOELECTRIC
- PVDF
Data inizio appello
03/10/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'energy harvesting, ovvero il processo di cattura dell’energia dispersa nell’ambiente e la sua conversione in elettricità utilizzabile, sta ricevendo crescente attenzione da parte della comunità scientifica. Ciò è dovuto ai limiti delle fonti energetiche tradizionali, all’aumento della domanda di dispositivi mobili come le reti di sensori wireless e alla diffusione di dispositivi elettrici e meccanici a bassissimo consumo come i MEMS (Micro Electro Mechanical Systems).
Questo progetto di ricerca si è concentrato sullo sviluppo di prototipi di generatori piezoelettrici su scala bulk e wafer. In particolare, è stato analizzato un cantilever bimorfo in PZT (Piombo Zirconato Titanato) su scala bulk, dotato di una massa all’estremità libera, per convertire le vibrazioni ambientali a 100 Hz con accelerazioni superiori a 1g (dove 1g = 9,81 m/s²). Il progetto ottimale si basava sull’allineamento della frequenza di risonanza del dispositivo con la frequenza ambientale e sull’equilibrio tra la potenza generata e il fattore di sicurezza strutturale. Il generatore PZT risultante, con un volume effettivo di 0,0564 cm³ e un fattore di sicurezza di 10g, ha prodotto 6,21 V di picco, 257 μW o 4558 μW/cm³ con un carico resistivo ottimale di 75 kΩ, in presenza di un’accelerazione di 1g alla sua frequenza di risonanza di 97,6 Hz.
A causa della fragilità del PZT, sono stati analizzati materiali piezoelettrici alternativi come MFC (Macro Fiber Composite) e PVDF (Polivinilidenfluoruro), così come ambienti operativi differenti per applicazioni con vibrazioni di alta intensità.
Prima di passare alla produzione su scala wafer, si è studiato l’effetto degli strati intermedi sulle proprietà dei film sottili in PZT. Il dispositivo finale, basato su un wafer di silicio con una trave di circa 4,8 mm × 0,4 mm × 0,036 mm e una massa integrata di 1,36 mm × 0,94 mm × 0,456 mm, ha generato 160 mV di picco, 2,13 μW o 3272 μW/cm³ con un carico resistivo ottimale di 6 kΩ, in presenza di un’accelerazione di 2g alla frequenza di risonanza di 461,15 Hz.
Oltre alla progettazione e alla fabbricazione dei generatori, lo studio ha esplorato le applicazioni pratiche dell’energia generata. In particolare, l’energia prodotta è stata utilizzata per alimentare nodi sensori wireless a basso consumo, impiegati per monitorare parametri ambientali come temperatura, umidità e intensità luminosa. I risultati hanno confermato che i generatori piezoelettrici possono alimentare efficacemente tali dispositivi, dimostrando la validità del piezoelectric energy harvesting per reti di sensori wireless.
Infine, è stato valutato anche l’impatto ambientale del processo tramite un’analisi del ciclo di vita (LCA), che ha considerato i materiali utilizzati, l’energia richiesta nella produzione e le opzioni di smaltimento. I risultati della LCA indicano un impatto ambientale relativamente basso, rendendo i generatori piezoelettrici una scelta promettente e sostenibile per la raccolta di energia ambientale.
Questo progetto di ricerca si è concentrato sullo sviluppo di prototipi di generatori piezoelettrici su scala bulk e wafer. In particolare, è stato analizzato un cantilever bimorfo in PZT (Piombo Zirconato Titanato) su scala bulk, dotato di una massa all’estremità libera, per convertire le vibrazioni ambientali a 100 Hz con accelerazioni superiori a 1g (dove 1g = 9,81 m/s²). Il progetto ottimale si basava sull’allineamento della frequenza di risonanza del dispositivo con la frequenza ambientale e sull’equilibrio tra la potenza generata e il fattore di sicurezza strutturale. Il generatore PZT risultante, con un volume effettivo di 0,0564 cm³ e un fattore di sicurezza di 10g, ha prodotto 6,21 V di picco, 257 μW o 4558 μW/cm³ con un carico resistivo ottimale di 75 kΩ, in presenza di un’accelerazione di 1g alla sua frequenza di risonanza di 97,6 Hz.
A causa della fragilità del PZT, sono stati analizzati materiali piezoelettrici alternativi come MFC (Macro Fiber Composite) e PVDF (Polivinilidenfluoruro), così come ambienti operativi differenti per applicazioni con vibrazioni di alta intensità.
Prima di passare alla produzione su scala wafer, si è studiato l’effetto degli strati intermedi sulle proprietà dei film sottili in PZT. Il dispositivo finale, basato su un wafer di silicio con una trave di circa 4,8 mm × 0,4 mm × 0,036 mm e una massa integrata di 1,36 mm × 0,94 mm × 0,456 mm, ha generato 160 mV di picco, 2,13 μW o 3272 μW/cm³ con un carico resistivo ottimale di 6 kΩ, in presenza di un’accelerazione di 2g alla frequenza di risonanza di 461,15 Hz.
Oltre alla progettazione e alla fabbricazione dei generatori, lo studio ha esplorato le applicazioni pratiche dell’energia generata. In particolare, l’energia prodotta è stata utilizzata per alimentare nodi sensori wireless a basso consumo, impiegati per monitorare parametri ambientali come temperatura, umidità e intensità luminosa. I risultati hanno confermato che i generatori piezoelettrici possono alimentare efficacemente tali dispositivi, dimostrando la validità del piezoelectric energy harvesting per reti di sensori wireless.
Infine, è stato valutato anche l’impatto ambientale del processo tramite un’analisi del ciclo di vita (LCA), che ha considerato i materiali utilizzati, l’energia richiesta nella produzione e le opzioni di smaltimento. I risultati della LCA indicano un impatto ambientale relativamente basso, rendendo i generatori piezoelettrici una scelta promettente e sostenibile per la raccolta di energia ambientale.
File
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