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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07242024-161119


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BORRIERO, SARA
URN
etd-07242024-161119
Titolo
La crisi del diritto all'aborto: la sentenza Dobbs v. Jackson Women's Health Organization ed il suo impatto sulle legislazioni europee
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Sperti, Angioletta
Parole chiave
  • aborto in Costituzione della Francia
  • diritti civili
  • diritto all'aborto
  • discriminazione
  • Dobbs v. Jackson Women's Health Organization
  • K1/20
  • life v. choice
  • reazione dell'Europa
  • right to privacy
  • Roe v. Wade
Data inizio appello
16/09/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/09/2064
Riassunto
La storia dell’aborto nel panorama giuridico statunitense si caratterizza per essere una delle più controverse di sempre. Il diritto all’aborto, infatti, è stato elevato a diritto costituzionale solo nel 1973, con la nota sentenza della Corte Suprema, Roe v. Wade, a seguito di una lunga battaglia dei movimenti pro-life. La sentenza Dobbs, del 2022, ha compiuto un totale overruling del precedente giurisprudenziale, riaprendo, negli Stati Uniti, una ferita mai del tutto arginata. La decisione Dobbs ha innegabilmente risuonato anche negli ordinamenti giuridici europei, incontrando il consenso da parte di quelli più conservatori come la Polonia con la decisione K1/20 e l’Italia, con le difficoltà che la 194/78 pone. L’eco di Dobbs fra gli Stati europei ha animato l’Europarlamento ad emanare una serie di risoluzioni al fine di introdurre il diritto all’aborto all’interno delle varie Carte costituzionali per metterlo al riparo da interventi legislativi statali.
L’elaborato, pertanto, ripercorre la storia del diritto all’aborto, concentrandosi dapprima sul panorama giuridico statunitense e sui vari casi che sono giunti all’attenzione della Corte suprema fino al giugno 2022, per poi tracciare il quadro giuridico abortivo europeo, in particolare della Polonia, della Francia, della Germania e dell’Italia, alla luce delle risoluzioni adottate dal Parlamento Europeo.
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