Tesi etd-07232025-122817 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VITTORIA, VALENTINA
URN
etd-07232025-122817
Titolo
Contrasto alla criminalità organizzata: indagini di Polizia Giudiziaria e reati ambientali.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore C.C. (AN) Filosa, Angelo
Parole chiave
- criminalità organizzata
- reati ambientali
Data inizio appello
30/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/07/2095
Riassunto
Il presente elaborato analizza le attività illecite della criminalità organizzata in ambito ambientale concentrandosi, in particolare, sul traffico di rifiuti e sul gravoso ruolo delle istituzioni intente a prevenirlo e contrastarlo. Attraverso un approccio multidisciplinare che integra prospettive giuridiche, sociologiche e operative, lo studio indaga le dinamiche che legano le organizzazioni mafiose a forme di inquinamento sistemico, rivelando l’interesse crescente della criminalità per le attività illecite a basso rischio repressivo ma ad alto rendimento economico.
Partendo da un’analisi del concetto giuridico e sociale di associazione mafiosa, viene approfondito il modo in cui le mafie italiane, in particolare ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra e Sacra Corona Unita, si sono evolute, instaurando rapporti sempre più stretti con esponenti del mondo politico, economico e istituzionale. In questo contesto si colloca il fenomeno delle ecomafie, termine che sintetizza il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nella gestione illegale dei rifiuti, sfruttando lacune normative, complicità trasversali e la debolezza del controllo pubblico sul territorio.
L’elaborato analizza anche la risposta normativa al crimine ambientale, con particolare riferimento al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla legge 22 maggio 2015, n. 68 e al sistema RENTRI, mirato a garantire la tracciabilità dei rifiuti.
Centrale è il ruolo operativo della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, i cui reparti specializzati svolgono attività di indagine e repressione in ambito ambientale con competenze di polizia giudiziaria. L’approfondimento della figura dell’ufficiale Natale De Grazia, impegnato in delicate indagini sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi e scomparso in circostanze ancora oscure, conferisce al lavoro una dimensione umana e simbolica, evidenziando i rischi connessi alla ricerca della verità.
Lo studio si completa con un caso concreto d’indagine ambientale svolto dalla Capitaneria di Porto di Napoli, che dimostra l’importanza della cooperazione tra istituzioni e il valore di un’azione giudiziaria incisiva. Nel complesso, l’elaborato intende offrire una riflessione critica sulla necessità di un impegno sinergico, etico e consapevole nella tutela dell’ambiente e della legalità.
Partendo da un’analisi del concetto giuridico e sociale di associazione mafiosa, viene approfondito il modo in cui le mafie italiane, in particolare ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra e Sacra Corona Unita, si sono evolute, instaurando rapporti sempre più stretti con esponenti del mondo politico, economico e istituzionale. In questo contesto si colloca il fenomeno delle ecomafie, termine che sintetizza il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nella gestione illegale dei rifiuti, sfruttando lacune normative, complicità trasversali e la debolezza del controllo pubblico sul territorio.
L’elaborato analizza anche la risposta normativa al crimine ambientale, con particolare riferimento al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, alla legge 22 maggio 2015, n. 68 e al sistema RENTRI, mirato a garantire la tracciabilità dei rifiuti.
Centrale è il ruolo operativo della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, i cui reparti specializzati svolgono attività di indagine e repressione in ambito ambientale con competenze di polizia giudiziaria. L’approfondimento della figura dell’ufficiale Natale De Grazia, impegnato in delicate indagini sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi e scomparso in circostanze ancora oscure, conferisce al lavoro una dimensione umana e simbolica, evidenziando i rischi connessi alla ricerca della verità.
Lo studio si completa con un caso concreto d’indagine ambientale svolto dalla Capitaneria di Porto di Napoli, che dimostra l’importanza della cooperazione tra istituzioni e il valore di un’azione giudiziaria incisiva. Nel complesso, l’elaborato intende offrire una riflessione critica sulla necessità di un impegno sinergico, etico e consapevole nella tutela dell’ambiente e della legalità.
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