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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07142025-130538


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DI VANNA, LUCA
URN
etd-07142025-130538
Titolo
Il lavoro dei migranti in Italia tra evoluzione normativa, dinamiche occupazionali e prospettive di tutela nel contesto nazionale ed europeo
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Diamanti, Riccardo
Parole chiave
  • MIGRANTI
  • MIGRANTS
Data inizio appello
30/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/07/2095
Riassunto
Il fenomeno dell’immigrazione lavorativa rappresenta uno snodo cruciale per comprendere le
trasformazioni del diritto del lavoro nella contemporaneità, tanto sotto il profilo giuridico quanto sotto
quello socio-economico. Questa tesi si propone di indagare in profondità le dinamiche che regolano
l’ingresso, la permanenza e l’integrazione dei lavoratori migranti nel mercato del lavoro italiano,
ricostruendone le radici storiche e analizzandone le evoluzioni normative più significative. A partire
dalle prime manifestazioni del lavoro straniero nel secondo dopoguerra, fino all’elaborazione di
strumenti legislativi più articolati, come la legge Martelli, il Testo Unico del 1998 e la successiva
legge Bossi-Fini, il lavoro offre una lettura sistematica del modo in cui l’ordinamento ha cercato di
rispondere, spesso in modo contraddittorio, a istanze di inclusione, esigenze economiche e pressioni
securitarie. Parallelamente, l’indagine si concentra sull’attuazione concreta dei rapporti di lavoro che
coinvolgono i migranti, mettendo in luce le ambivalenze del sistema vigente: da un lato, le politiche
di ingresso regolare fondate sul meccanismo del decreto flussi e sulla programmazione del
fabbisogno; dall’altro, la diffusione del lavoro irregolare, le responsabilità giuridiche dei datori di
lavoro e le forme di sfruttamento che si radicano in settori strategici ma debolmente regolati. La
prospettiva giuridica si intreccia con un’analisi comparata delle soluzioni adottate da altri ordinamenti
europei, restituendo un quadro che mostra la distanza tra le intenzioni dichiarate dalle norme e le
effettive condizioni di accesso, permanenza e tutela del lavoro migrante. La dimensione
sovranazionale occupa uno spazio centrale nella riflessione, evidenziando il ruolo delle fonti
dell’Unione europea, delle convenzioni internazionali e delle principali organizzazioni multilaterali
nel promuovere standard minimi di protezione e principi di non discriminazione. In questa cornice,
la tesi esplora anche le strategie istituzionali e le iniziative promosse per accompagnare i percorsi di
integrazione lavorativa e sociale, analizzando i limiti del sistema italiano rispetto agli obblighi
internazionali e alle prassi europee. La parte finale del lavoro si apre infine a un orizzonte prospettico,
interrogandosi sugli effetti dell’intelligenza artificiale e dell’automazione sulla posizione
occupazionale dei migranti. Attraverso l’esame di settori ad alta incidenza di manodopera straniera,
come l’agricoltura, l’edilizia e la logistica, vengono messi in luce i rischi di esclusione tecnologica,
la possibilità di discriminazioni algoritmiche e l’urgenza di una “transizione giusta”, capace di
garantire formazione, diritti e inclusione anche nella nuova economia digitale. La tesi si propone così
non solo come un contributo ricostruttivo, ma anche come uno strumento critico per ripensare le
categorie classiche del diritto del lavoro alla luce delle nuove vulnerabilità che attraversano il lavoro
migrante nel XXI secolo.


The phenomenon of labor migration represents a crucial juncture for understanding the transformations of labor law in contemporary times, both from a legal and a socio-economic perspective. This thesis aims to deeply investigate the dynamics that govern the entry, stay, and integration of migrant workers in the Italian labor market, reconstructing their historical roots and analyzing the most significant regulatory developments. Starting from the early manifestations of foreign labor in the post-World War II period, up to the elaboration of more structured legislative instruments—such as the Martelli Law, the Consolidated Immigration Act of 1998, and the subsequent Bossi-Fini Law—the thesis offers a systematic reading of how the legal system has sought to respond, often in contradictory ways, to demands for inclusion, economic needs, and security pressures.
At the same time, the investigation focuses on the concrete implementation of labor relations involving migrants, highlighting the ambivalences of the current system: on one hand, the policies for legal entry based on the "decreto flussi" mechanism and workforce planning; on the other, the spread of irregular work, the legal responsibilities of employers, and the forms of exploitation rooted in strategic yet weakly regulated sectors. The legal perspective intertwines with a comparative analysis of the solutions adopted by other European legal systems, offering a framework that reveals the gap between the intentions declared by the norms and the actual conditions of access, permanence, and protection of migrant labor.
The supranational dimension plays a central role in the analysis, highlighting the contribution of European Union sources, international conventions, and major multilateral organizations in promoting minimum standards of protection and principles of non-discrimination. Within this framework, the thesis also explores institutional strategies and initiatives aimed at supporting paths of labor and social integration, analyzing the limitations of the Italian system in light of international obligations and European practices.
The final part of the thesis opens to a forward-looking perspective, questioning the effects of artificial intelligence and automation on the occupational status of migrants. Through the examination of sectors with a high incidence of foreign labor—such as agriculture, construction, and logistics—the risks of technological exclusion, the possibility of algorithmic discrimination, and the urgency of a “just transition” are highlighted, one that ensures training, rights, and inclusion even within the new digital economy. Thus, the thesis aims not only to offer a reconstructive contribution but also to serve as a critical tool for rethinking the classical categories of labor law in light of the new vulnerabilities that traverse migrant labor in the 21st century.
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