logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07142025-114456


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GENNARI, ANDREA
URN
etd-07142025-114456
Titolo
Il cumulo delle responsabilità oggettiva e soggettiva nella fattispecie ex art. 2055 c.c.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Bosetti, Francesco
Parole chiave
  • responsabilità solidale
Data inizio appello
29/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/07/2065
Riassunto
Il presente lavoro di tesi si propone di esplorare, da un punto di vista teorico e pratico, la complessa questione del cumulo tra responsabilità soggettiva e responsabilità oggettiva nella disciplina della responsabilità civile, con particolare riferimento alla fattispecie prevista dall’articolo 2055 del codice civile. Il punto di partenza dell’indagine è l’osservazione che nella prassi risarcitoria contemporanea è sempre più frequente il coinvolgimento di una pluralità di soggetti nella produzione di un unico evento dannoso, talvolta sulla base di presupposti giuridici tra loro differenti. La riflessione si sviluppa dunque attorno a un interrogativo centrale: in che misura l’ordinamento consente, e sotto quali condizioni, di configurare una responsabilità solidale tra soggetti che rispondono in base a titoli diversi, come la colpa, il dolo o una forma di responsabilità oggettiva?
L’analisi parte da un inquadramento sistematico dell’art. 2055 c.c., oggetto del primo capitolo, nel quale si ricostruiscono le radici storiche e la ratio della responsabilità solidale. Dopo aver delineato i tre presupposti fondamentali della norma – pluralità di soggetti, unicità del danno e concorso causale – il capitolo mette in luce il progressivo superamento, in dottrina e giurisprudenza, di una concezione strettamente unitaria dei titoli di responsabilità. Si esamina come l’istituto si sia evoluto da uno strumento legato alla coesistenza colposa a un meccanismo aperto anche alla responsabilità fondata sul rischio, sulla posizione di garanzia o sulla violazione di obblighi derivanti da rapporti contrattuali e istituzionali. Ampio spazio è dedicato alla funzione protettiva dell’art. 2055 c.c. rispetto al danneggiato e al ruolo equilibratore svolto dal diritto di regresso tra coobbligati.
Nel secondo capitolo, l’attenzione si concentra più direttamente sul fenomeno del cumulo tra responsabilità soggettiva e oggettiva. La trattazione si apre con un confronto teorico tra i due modelli di imputazione, per poi passare all’analisi di casi concreti in cui si verifica la sovrapposizione tra colpa individuale e responsabilità fondata su presunzione legale o rischio tipico. Emergono numerose situazioni in cui, ad esempio, la condotta colposa di un soggetto si combina con la posizione di garanzia di un altro, oppure in cui l’evento dannoso è prodotto congiuntamente da un autore diretto e da un ente o struttura che ne risponde oggettivamente. Il capitolo approfondisce inoltre i confini del cumulo, chiarendo come esso sia possibile solo a fronte di un evento lesivo unitario e di un’effettiva convergenza causale, senza la quale verrebbe meno la legittimità della solidarietà.
Il terzo capitolo si focalizza sugli effetti del cumulo nella pratica risarcitoria. Il concetto di “danno unitario” non è solo un presupposto normativo, ma ha implicazioni decisive in fase di accertamento, liquidazione e distribuzione del risarcimento. Il testo affronta il problema della scelta del convenuto da parte del danneggiato, le conseguenze del litisconsorzio facoltativo, la possibilità per il creditore di agire contro un solo debitore solidale e le difficoltà connesse alla solvibilità di ciascuno. Viene analizzato il ruolo delle strutture pubbliche o sanitarie, che si trovano spesso ad essere chiamate a rispondere per intero, in via solidale, anche quando la responsabilità diretta sia attribuibile ad altri soggetti. Si mettono in evidenza le criticità gestionali e giuridiche che ne derivano, come l’aumento del contenzioso interno tra corresponsabili e le ricadute sulla pubblica amministrazione.
Nel quarto capitolo, l’indagine si sposta sul versante interno del rapporto tra corresponsabili, con particolare riguardo all’istituto del regresso. Dopo aver delineato il fondamento normativo e la ratio di questo meccanismo di riequilibrio, la trattazione si concentra sui criteri giurisprudenziali adottati per determinare l’entità del rimborso tra obbligati: la gravità della colpa, la partecipazione causale e il ruolo funzionale del soggetto nella vicenda dannosa sono i principali elementi presi in considerazione. Si approfondisce la delicata posizione del responsabile oggettivo, il quale, pur non avendo agito con dolo o colpa, può trovarsi esposto a una richiesta risarcitoria integrale, salvo poi rivalersi nei confronti degli altri condebitori. In ambito pubblico, ciò assume particolare rilievo nei rapporti tra ente, dirigente e personale esecutivo.
Il quinto e ultimo capitolo ha un’impostazione applicativa e si concentra sulle implicazioni del cumulo di responsabilità in settori nevralgici della vita amministrativa e istituzionale, come la pubblica amministrazione e la difesa. La trattazione si estende alla responsabilità solidale nei contratti pubblici e nei servizi appaltati, evidenziando l’importanza della vigilanza, della formazione e della prevenzione dei rischi. I casi giurisprudenziali analizzati mettono in luce come il cumulo tra titoli di responsabilità comporti per le amministrazioni pubbliche non solo una maggiore esposizione al rischio economico, ma anche la necessità di ripensare le proprie modalità di gestione, organizzazione e protezione dei soggetti vulnerabili. Le riflessioni conclusive si concentrano su strumenti operativi e buone prassi per una gestione consapevole e sostenibile della responsabilità multipla.
Nel complesso, la tesi ha consentito di dimostrare che il cumulo tra responsabilità soggettiva e oggettiva, pur sollevando notevoli problemi interpretativi e applicativi, trova oggi un fondamento stabile nel sistema civilistico italiano. Il suo riconoscimento giuridico risponde all’esigenza di offrire al danneggiato una tutela piena e non frazionata, senza pregiudicare, al tempo stesso, l’equità interna tra i soggetti obbligati. La ricerca ha messo in luce come il diritto civile si stia evolvendo verso una concezione più flessibile e funzionale della responsabilità, capace di tenere insieme esigenze di giustizia individuale, efficienza sistemica e tutela dei soggetti deboli. In questa prospettiva, il cumulo non è solo una fattispecie eccezionale, ma uno strumento di equilibrio dinamico tra le diverse esigenze che il diritto è chiamato oggi a conciliare.
File