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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07142025-092405


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (3 anni)
Autore
CARRINI, MATTEO
URN
etd-07142025-092405
Titolo
Monitoraggio Tubercolosi Bovina nei Selvatici in un' Area Interessata da Focolai in Ruminanti Domestici: Alcune Considerazioni Epidemiologiche
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
Relatori
relatore Prof. Fratini, Filippo
correlatore Dott. Munaò, Giovanni
Parole chiave
  • bovina
  • bovine
  • selvatici
  • tubercolosi
  • tubercolosis
  • wild
Data inizio appello
30/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/07/2028
Riassunto
La tubercolosi bovina, causata principalmente da Mycobacterium bovis, rappresenta una zoonosi di rilievo sanitario e veterinario, con crescente attenzione per il ruolo svolto dalla fauna selvatica nella persistenza e diffusione del patogeno. Nonostante i programmi di eradicazione attivi a livello europeo e nazionale, la malattia continua a essere riscontrata in aree finora indenni, suggerendo l’esistenza di cicli epidemiologici multiospite. In tale contesto, la presente tesi analizza l’eziologia, la patogenesi e le manifestazioni anatomo-patologiche della tubercolosi nei selvatici, focalizzandosi sul contesto della Regione Toscana e, in particolare, dell’area del Mugello.
Il lavoro integra dati normativi, riferimenti scientifici e i risultati provenienti da un piano straordinario di sorveglianza attiva e passiva condotto dal 2023 al 2025 nei comuni di Dicomano, Londa, Vicchio, Rufina, Pontassieve e San Godenzo. Particolare attenzione è stata riservata a specie target quali cinghiali, cervidi e piccoli carnivori. L’indagine ha previsto l’analisi dei risultati macroscopici, istologici, molecolari e colturali dei campioni pervenuti dai suddetti territori permettendo di rilevare la presenza di lesioni tubercolari compatibili e di confermare casi di infezione da M. bovis in cinghiali provenienti soprattutto dal territorio di Vicchio.
I risultati ottenuti evidenziano l’importanza della fauna selvatica nella dinamica di mantenimento del patogeno e supportano l’adozione di un approccio One Health per la gestione del rischio sanitario. L’identificazione di lesioni tipiche e la conferma microbiologica nei selvatici suggeriscono una circolazione attiva dell’agente infettivo a livello ambientale, con possibili implicazioni per la biosicurezza degli allevamenti zootecnici locali. In conclusione, il lavoro fornisce evidenze utili alla comprensione del ruolo epidemiologico della fauna selvatica in contesti agro-forestali ad alta interfaccia domestico-selvatico.

Bovine tuberculosis, primarily caused by Mycobacterium bovis, is a zoonosis of significant public and veterinary health concern, with increasing attention being paid to the role of wildlife in the persistence and spread of the pathogen. Despite active eradication programs at both European and national levels, the disease continues to be detected in areas previously considered free, suggesting the presence of multi-host epidemiological cycles.
In this context, the present thesis analyzes the etiology, pathogenesis, and anatomopathological manifestations of tuberculosis in wildlife, with a focus on the Tuscany Region and, specifically, the Mugello area.
The work integrates regulatory data, scientific references, and the results of an extraordinary active and passive surveillance plan conducted from 2023 to 2025 in the municipalities of Dicomano, Londa, Vicchio, Rufina, Pontassieve, and San Godenzo. Particular attention was paid to target species such as wild boar, cervids, and small carnivores. The investigation included the analysis of macroscopic, histological, molecular, and cultural results from samples collected in these areas, allowing for the detection of compatible tuberculous lesions and the confirmation of M. bovis infection in wild boar, particularly from the Vicchio area.
The results highlight the importance of wildlife in the maintenance dynamics of the pathogen and support the adoption of a One Health approach for health risk management. The identification of typical lesions and microbiological confirmation in wildlife suggest an active environmental circulation of the infectious agent, with potential implications for the biosecurity of local livestock farms.
In conclusion, the study provides useful evidence for understanding the epidemiological role of wildlife in agro-forestry contexts with a high domestic-wild interface.
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