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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07122016-115327


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
PUGLIESE, MARIANGELA
URN
etd-07122016-115327
Titolo
Judith Butler. Storia di un pensiero che provoca
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/06
Corso di studi
DISCIPLINE FILOSOFICHE E STORIA DELLA SCIENZA
Relatori
tutor Prof. Paoletti, Giovanni
Parole chiave
  • performatività
  • filosofia politica
  • Feminist theory and gender studies
  • etica
  • desiderio
  • cultural studies
  • biopolitica
  • storia della sessualità
  • vulnerabilità
Data inizio appello
20/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/07/2056
Riassunto
La presente tesi si inserisce all’interno di un’attività di ricerca svolta presso il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (CFS) relativa al pensiero filosofico di Judith Butler, al fine di ricostruirne lo sviluppo tematico. L’obiettivo del lavoro, oltre alla suddetta ricostruzione, consiste in un esame critico delle diverse fonti richiamate dalla filosofa, mediante l’uso di relazioni e/o confronti volti allo sciogliere il sincretismo che caratterizza l’originalità dell’argomentare e dello stesso pensiero di Butler.
Il lavoro è strutturato, perciò, su più livelli che vanno ad esplicitare temi e concetti chiave – soggetto, identità, genere, corporeità, agency, potere, vulnerabilità, performatività – nonché il loro sviluppo nell’arco del trentennio di attività della filosofa.
Nei sei capitoli che compongono il lavoro, partendo dall’esame di Subject of Desire: Hegelian Reflections in Twentieth Century France (1987) fino a Parting Ways (2012), si cerca di dimostrare come la filosofa, da diverse angolature, si sia sempre interessata alla questione dell’umano, di ciò che di esso è fatto rientrare nell’ambito dell’intelligibile e ciò che invece è relegato ai confini dell’abiezione. Tenendo conto di ciò l’analisi cerca di mette in risalto l’operatività di una certa violenza, sia essa specificatamente eteronormativa sia generalmente violenza linguistica e/o violenza di Stato. Proprio sul punto che inerisce la violenza si è individuato il quadro dialettico posto alla base della lotta etica e come questo, seppur con ulteriori riferimenti hegeliani, sia di chiara matrice benjaminiana.
Sviluppando poi la tematica inerente alla vulnerabilità si sono presi in esame le critiche allo Stato-nazione e alle politiche di risposta al terrorismo, tentando di rilevare il punto di vista butleriano e come questo sia in grado attivare un esercizio investigativo del presente, senza appiattirne o semplificarne la complessità.
L’esame condotto ha consentito l’esplicitazione del concetto di inquadratura e di come questo possa giocare un ruolo fondamentale nel tracciare un nuovo approccio all’Altro che sia realmente rispettoso delle differenze.
Nella chiusura del lavoro si è tentato di far convergere l’etica della non-violenza di Butler a pensieri etici come quello di Sandra Laugier e, così, di avvalorare la tesi secondo la quale riflettere sulla vulnerabilità e sullo spossessamento consente di inquadrare la vita ordinaria sotto un’ottica diversa, l’ottica della cura.
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