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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07072009-161418


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GROSSI, SARA
URN
etd-07072009-161418
Titolo
Caratterizzazione idrogeologica e geotecnica dei depositi interessati dal fenomeno delle cavita in localita Paganico (LU)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Dott. Giannecchini, Roberto
relatore Prof. Lo Presti, Diego Carlo
Parole chiave
  • cavità
  • Paganico
Data inizio appello
29/07/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
29/07/2049
Riassunto
Sono ormai una ventina di anni che la frazione di Paganico, in provincia di Lucca, è soggetta a varie problematiche tra cui l’abbassamento della superficie topografica e la formazione di cavità di varie dimensioni nel terreno superficiale. È proprio di quest’ultimo aspetto che si occupa questo elaborato.
Dai numerosi studi di carattere stratigrafico e piezometrico, è emerso che le cavità interessano principalmente i primi metri del suolo, costituito da limo sabbioso-sabbia limosa (localmente denominato “Bellettone”), e che tendono a chiudersi con la profondità. Causa principale della formazione di queste buche sembra essere attribuibile all’abbassamento piezometrico nella falda ospitata da ghiaie e ciottoli dovuto ai continui emungimenti di acqua dal sottosuolo da parte sia delle industrie cartarie presenti nella zona, sia dei numerosi pozzi di abitazioni private, ma in particolar modo del campo pozzi posto nelle vicinanze dell’abitato. Anche le proprietà intrinseche dei materiali più superficiali giocano un ruolo importante, ma soprattutto il loro ordine di sovrapposizione (presenza di un livello argilloso, sottostante i depositi limo-sabbiosi, che, essiccandosi, manifesta fessure che determinano scambi idrici tra il “Bellettone” e il sottostante orizzonte permeabile ciottoloso - ghiaioso).
Attraverso sei prove penetrometriche statiche con piezocono (CPTU), incluse due prove di dissipazione, due prove di permeabilità a carico variabile e analisi di laboratorio (analisi granulometriche tra cui setacciatura per via umida e per via secca, e sedimentazione, e determinazione dei limiti di Atterberg) effettuate su nove campioni prelevati a differenti profondità, è stato possibile caratterizzare il terreno sia da un punto di vista geotecnico che idrogeologico, ottenendo indicazioni circa la stratigrafia dei primi metri di terreno, la distribuzione areale delle pressioni neutre e la possibile variazione spaziale del suolo.
Tali prove sono state utili a capire soprattutto che il “Bellettone” è pressoché omogeneo, ed è caratterizzato da una permeabilità dell’ordine di 10-6/10-7 m/s, maggiore di quella dello strato argilloso sottostante, dell’ordine di 10-8 m/s. Le cavità inoltre, tendono a scomparire con la profondità, all’aumentare della percentuale di argilla.


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