Tesi etd-07042025-212213 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BUONCRISTIANI, TOMMASO
URN
etd-07042025-212213
Titolo
Fenotipizzazione della fragilità multidimensionale e delle sue traiettorie in una popolazione geriatrica: uno studio osservazionale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Mengozzi, Alessandro
relatore Prof. Virdis, Agostino
relatore Prof. Virdis, Agostino
Parole chiave
- elderly population
- Frailty
- mild cognitive impairment
- sarcopenia
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2095
Riassunto
La fragilità è una condizione caratterizzata da una riduzione delle autonomie funzionali ed è il principale ostacolo verso l’invecchiamento attivo. Oltre ad essere una condizione debilitante per l’individuo in sé, la fragilità ha un notevole peso economico e sociale, diretto e indiretto, che si ripercuote sui sistemi sanitari nazionali e sulla loro efficienza. Pur essendo una vera e propria sfida per la salute, soprattutto nel panorama italiano dove la popolazione ha un’età media è tra le più alte in Europa, ancora oggi la sua caratterizzazione nelle sue molteplici dimensioni risulta carente. Fenotipizzare la fragilità multidimensionale e le sue traiettorie è fondamentale per permettere l’identificazione di biomarcatori efficaci e precoci. Lo scopo di questo studio è caratterizzare accuratamente la fragilità nelle sue molteplici dimensioni e le sue specifiche traiettorie di evoluzione temporale in una popolazione di pazienti geriatrici.
In uno studio osservazionale monocentrico, n=102 soggetti afferenti agli ambulatori della U.O. Geriatria Universitaria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana sono stati sottoposti ad un’accurata valutazione multidimensionale geriatrica per lo studio della fragilità globale, fisica, nutrizionale, cognitiva e psicosociale, nonché caratterizzati tramite profilo clinico-biochimico dei principali parametri di controllo cardiometabolico e, in un sottogruppo pilota, per profilo di DNA mitocondriale circolante. Il follow-up mediano è risultato di 7 mesi.
La popolazione, di età mediana 85 anni, di fragilità moderata (Clinical Frailty Score 6) e con un sensibile carico di comorbidità e di farmaci (8/die), presentava un’elevata prevalenza di fragilità fisica e cognitiva: I valori mediani di forza e performance muscolare erano in range di sarcopenia e la prevalenza del decadimento cognitivo lieve era del 42%. Nel setting trasversale, tutti i vari domini di fragilità risultavano correlati tra loro. La forza muscolare misurata con l’Hand-Grip test e la capacità cognitiva valutata con il Mini Mental State Examination (MMSE) risultavano il più rappresentativi del quadro complessivo dell’individuo, mentre il carico di comorbidità risultava il meno interconnesso. Anche nei soggetti robusti o pre-fragili, l’Hand-Grip e il MMSE risultavano interconnessi con le altre dimensioni della fragilità. Per quanto in 7 mesi non si osservasse un declino medio dei vari parametri osservati, le traiettorie risultavano estremamente eterogenee. Nessun parametro, fuorché un indice circolante di efficienza mitocondriale misurato in un campione limitato (n=11) di soggetti, risultava predittore di declino di una dimensione della fragilità nel breve periodo.
In conclusione, le molteplici dimensioni della fragilità presentano un’elevata prevalenza nei pazienti afferenti ad un ambulatorio specialistico di terzo livello. Pur non avendo riscontrato forti segnali di capacità predittiva a breve termine, questo lavoro evidenzia come Hand-Grip test e MMSE siano ottimi strumenti per definizione sintetica di fragilità. In particolare, l’Hand grip test si configura come un eccellente strumento di identificazione di fragilità fisica spesso interconnessa ad una compromissione del dominio cognitivo, permettendo di inquadrare rapidamente il paziente fragile in qualsiasi contesto ambulatoriale.
In uno studio osservazionale monocentrico, n=102 soggetti afferenti agli ambulatori della U.O. Geriatria Universitaria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana sono stati sottoposti ad un’accurata valutazione multidimensionale geriatrica per lo studio della fragilità globale, fisica, nutrizionale, cognitiva e psicosociale, nonché caratterizzati tramite profilo clinico-biochimico dei principali parametri di controllo cardiometabolico e, in un sottogruppo pilota, per profilo di DNA mitocondriale circolante. Il follow-up mediano è risultato di 7 mesi.
La popolazione, di età mediana 85 anni, di fragilità moderata (Clinical Frailty Score 6) e con un sensibile carico di comorbidità e di farmaci (8/die), presentava un’elevata prevalenza di fragilità fisica e cognitiva: I valori mediani di forza e performance muscolare erano in range di sarcopenia e la prevalenza del decadimento cognitivo lieve era del 42%. Nel setting trasversale, tutti i vari domini di fragilità risultavano correlati tra loro. La forza muscolare misurata con l’Hand-Grip test e la capacità cognitiva valutata con il Mini Mental State Examination (MMSE) risultavano il più rappresentativi del quadro complessivo dell’individuo, mentre il carico di comorbidità risultava il meno interconnesso. Anche nei soggetti robusti o pre-fragili, l’Hand-Grip e il MMSE risultavano interconnessi con le altre dimensioni della fragilità. Per quanto in 7 mesi non si osservasse un declino medio dei vari parametri osservati, le traiettorie risultavano estremamente eterogenee. Nessun parametro, fuorché un indice circolante di efficienza mitocondriale misurato in un campione limitato (n=11) di soggetti, risultava predittore di declino di una dimensione della fragilità nel breve periodo.
In conclusione, le molteplici dimensioni della fragilità presentano un’elevata prevalenza nei pazienti afferenti ad un ambulatorio specialistico di terzo livello. Pur non avendo riscontrato forti segnali di capacità predittiva a breve termine, questo lavoro evidenzia come Hand-Grip test e MMSE siano ottimi strumenti per definizione sintetica di fragilità. In particolare, l’Hand grip test si configura come un eccellente strumento di identificazione di fragilità fisica spesso interconnessa ad una compromissione del dominio cognitivo, permettendo di inquadrare rapidamente il paziente fragile in qualsiasi contesto ambulatoriale.
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