Tesi etd-07032025-185257 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MODAFFERI, MARIATERESA
URN
etd-07032025-185257
Titolo
Emodialisi, infiammazione e rischio cardiovascolare: il ruolo del sCD40L
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Panichi, Vincenzo
correlatore Prof. Cupisti, Adamasco
correlatore Prof. Cupisti, Adamasco
Parole chiave
- calcificazione vascolare / vascular calcification
- ckd / chronic kidney disease
- disfunzione endoteliale / endothelial dysfunction
- emodialisi / hemodialysis
- eventi cardiovascolari / cardiovascular events
- infiammazione / inflammation
- membrane dialitiche / dialysis membranes
- pmma / pmma
- scd40l / scd40l
- tossine uremiche / uremic toxins
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Riassunto
L’insufficienza renale cronica (ckd) rappresenta una condizione patologica caratterizzata da elevata morbilità e mortalità, soprattutto per eventi cardiovascolari maggiori avversi (mace). In tale contesto, l’infiammazione cronica e l’accumulo di tossine uremiche giocano un ruolo chiave nella progressione del danno d’organo. Il cd40 ligando solubile (scd40l), molecola proinfiammatoria espressa prevalentemente da piastrine e linfociti T, è stato proposto come biomarcatore emergente e potenziale mediatore dei mace nei pazienti in emodialisi cronica. Questa tesi si propone di esplorare il ruolo dello scd40l nella patogenesi delle complicanze cardiovascolari nei pazienti uremici, con particolare attenzione all’impatto delle membrane dialitiche in polimetilmetacrilato (pmma), note per le loro proprietà adsorbenti. È stato condotto uno studio prospettico su 54 pazienti in emodialisi, suddivisi in gruppi trattati alternativamente con membrane in pmma e polisulfone. I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa dei livelli sierici di scd40l durante il trattamento con pmma, suggerendo un potenziale effetto benefico su infiammazione, disfunzione endoteliale e calcificazione vascolare. L’impiego di membrane adsorbenti rappresenta dunque una promettente strategia integrativa nella gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti con ckd avanzata.
Abstract
Chronic kidney disease (ckd) is a pathological condition characterized by high morbidity and mortality, mainly due to major adverse cardiovascular events (mace). In this context, chronic inflammation and the accumulation of uremic toxins play a crucial role in the progression of organ damage. Soluble cd40 ligand (scd40l), a proinflammatory molecule primarily expressed by platelets and T lymphocytes, has been proposed as an emerging biomarker and potential mediator of mace in patients undergoing chronic hemodialysis. This thesis aims to explore the role of scd40l in the pathogenesis of cardiovascular complications in uremic patients, with a particular focus on the impact of polymethylmethacrylate (pmma) dialysis membranes, known for their adsorptive properties. A prospective study was conducted on 54 hemodialysis patients, treated alternately with pmma and polysulfone membranes. The results showed a significant reduction in serum scd40l levels during pmma treatment, suggesting a potential beneficial effect on inflammation, endothelial dysfunction and vascular calcification. The use of adsorptive membranes may thus represent a promising integrative strategy in the management of cardiovascular risk in patients with advanced ckd.
L’insufficienza renale cronica (ckd) rappresenta una condizione patologica caratterizzata da elevata morbilità e mortalità, soprattutto per eventi cardiovascolari maggiori avversi (mace). In tale contesto, l’infiammazione cronica e l’accumulo di tossine uremiche giocano un ruolo chiave nella progressione del danno d’organo. Il cd40 ligando solubile (scd40l), molecola proinfiammatoria espressa prevalentemente da piastrine e linfociti T, è stato proposto come biomarcatore emergente e potenziale mediatore dei mace nei pazienti in emodialisi cronica. Questa tesi si propone di esplorare il ruolo dello scd40l nella patogenesi delle complicanze cardiovascolari nei pazienti uremici, con particolare attenzione all’impatto delle membrane dialitiche in polimetilmetacrilato (pmma), note per le loro proprietà adsorbenti. È stato condotto uno studio prospettico su 54 pazienti in emodialisi, suddivisi in gruppi trattati alternativamente con membrane in pmma e polisulfone. I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa dei livelli sierici di scd40l durante il trattamento con pmma, suggerendo un potenziale effetto benefico su infiammazione, disfunzione endoteliale e calcificazione vascolare. L’impiego di membrane adsorbenti rappresenta dunque una promettente strategia integrativa nella gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti con ckd avanzata.
Abstract
Chronic kidney disease (ckd) is a pathological condition characterized by high morbidity and mortality, mainly due to major adverse cardiovascular events (mace). In this context, chronic inflammation and the accumulation of uremic toxins play a crucial role in the progression of organ damage. Soluble cd40 ligand (scd40l), a proinflammatory molecule primarily expressed by platelets and T lymphocytes, has been proposed as an emerging biomarker and potential mediator of mace in patients undergoing chronic hemodialysis. This thesis aims to explore the role of scd40l in the pathogenesis of cardiovascular complications in uremic patients, with a particular focus on the impact of polymethylmethacrylate (pmma) dialysis membranes, known for their adsorptive properties. A prospective study was conducted on 54 hemodialysis patients, treated alternately with pmma and polysulfone membranes. The results showed a significant reduction in serum scd40l levels during pmma treatment, suggesting a potential beneficial effect on inflammation, endothelial dysfunction and vascular calcification. The use of adsorptive membranes may thus represent a promising integrative strategy in the management of cardiovascular risk in patients with advanced ckd.
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