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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07032025-095409


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PIERONI, EMANUELE
URN
etd-07032025-095409
Titolo
I primi 100 casi di duodenocefalopancreasectomia robotica in un centro ad alto volume: studio caso-controllo con la tecnica tradizionale open
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Di Franco, Gregorio
Parole chiave
  • Chirurgia open
  • Chirurgia robotica
  • Duodenocefalopancreasectomia
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2065
Riassunto
Introduzione: La duodenocefalopancreasectomia (DCP) rappresenta il trattamento chirurgico di riferimento per molte patologie benigne e maligne del pancreas, del duodeno, della via biliari distale e della regione ampollare. Con l’evoluzione delle tecnologie chirurgiche, l’approccio robotico si è affermato come una valida alternativa alla chirurgia tradizionale open, offrendo potenziali vantaggi in termini di precisione dissettiva e ricostruttiva, riduzione delle complicanze e miglioramento del decorso postoperatorio. Lo scopo del presente studio è confrontare i due approcci chirurgici (robotico vs open ) in pazienti sottoposti a DCP, valutandone la sicurezza, l’efficacia e gli outcomes clinico-patologici.
Materiali e metodi: Il presente studio è di tipo retrospettivo ed è basato su dati prospetticamente raccolti in un database dedicato. Sono stati analizzati complessivamente 500 pazienti sottoposti a DCP presso la S.D. Chirurgia Generale Universitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cisanello dal mese di ottobre 2008 al maggio 2024. Di questi, 388 pazienti sono stati operati con tecnica open (O-DCP), mentre 112 pazienti sono stati sottoposti a DCP con approccio robotico (R-DCP) tra gennaio 2018 e maggio 2024, utilizzando la piattaforma da Vinci Xi®. A partire da tutti i pazienti arruolati nell’analisi, sono stati selezionati due gruppi omogenei mediante la metodologia dell’analisi caso-controllo con un accoppiamento 1:1, utilizzando i seguenti parametri come criteri di matching: sesso, età, BMI, ASA score, diagnosi istologica e parametro T. I dati preoperatori, intraoperatori e postoperatori dei due gruppi selezionati sono stati confrontati fra loro. L’analisi statistica è stata condotta tramite test del chi-quadro e t-test per variabili categoriali e continue, considerando significativi i valori di p inferiori a 0,05.
Risultati: I gruppi R-DCP e O-DCP sono risultati sovrapponibili per caratteristiche preoperatorie (età, sesso, BMI, ASA), sintomi clinici e comorbidità.
Riguardo ai dati intraoperatori la durata dell’intervento è risultata simile nei due gruppi (402,46 ± 85,72 min per il gruppo O-DCP vs 394,82 ± 69,71 min per il gruppo R-DCP; p = 0,490) e in nessun caso dei gruppi robotici è stata riportata una conversione a tecnica tradizionale open, riuscendo a completare tutti gli interventi con tecnica completamente robotica.
Il decorso postoperatorio è risultato regolare nel gruppo R-DCP in 59/100 (59%) pazienti e nel gruppo O-DCP in 38/100 (38%) pazienti; p-value=0.003. Le complicanze chirurgiche e mediche non sono risultate significativamente diverse tra i due gruppi.
L’incidenza di ritardo di svuotamento gastrico è risultata significativamente differente tra i due gruppi essendosi verificato in 39/100 (39%) pazienti del gruppo R-DCP e in 81/100 (81%)pazienti del gruppo O-DCP; p-value < 0,001. Anche considerando l’incidenza di ritardo di svuotamento gastrico clinicamente rilevante è stata riportata una differenza significativa tra i due gruppi: 23/100 (23%) dei pazienti nel gruppo R-DCP e 38/100 (38%) dei pazienti del gruppo O-DCP; p-value=0,021. Il gruppo R-DCP ha inoltre presentato una minore incidenza di fistola pancreatica (15% vs 32%, p = 0,005). Nessuna differenza statisticamente significativa è stata riscontrata per tasso di fistola biliare, trasfusioni, reinterventi, raccolte addominali, complicanze maggiori (Clavien–Dindo ≥ 3), o mortalità a 30 giorni. La degenza ospedaliera postoperatoria è risultata significativamente differente tra i due gruppi con una media di 18.88 ± 17,306 giorni per il gruppo R-DCP e di 23.69 ± 15,94 giorni per il gruppo O-DCP; p-value=0.042.
L’analisi istologica non ha evidenziato differenze in termini di diagnosi istologica e dei parametri TNM tra i due gruppi.
Conclusioni: La duodenocefalopancreasectomia robotica, se eseguita in centri ad alto volume e con team esperti, si conferma come un’opzione sicura, non risultando inferiore in termini di risultati intraoperatori alla la tecnica open, e capace di garantire con alta probabilità al paziente un intervento mini invasivo. Inoltre, l’uso del robot si associa a vantaggi clinici post-operatori in termini di riduzione dell’incidenza di DGE, dell’incidenza di fistole pancreatiche e dei giorni di degenza. L’efficacia operatoria, la qualità ricostruttiva e i risultati del decorso clinico posizionano l’approccio robotico come un’alternativa altamente competitiva alla chirurgia open, in un contesto di evoluzione tecnologica e centralizzazione delle cure.

Introduction: Pancreaticoduodenectomy (PD) is considered the gold standard surgical treatment for various benign and malignant diseases involving the pancreas, duodenum, distal biliary tract, and ampullary region. With the advancement of surgical technologies, the robotic approach has emerged as a valid alternative to traditional open surgery, offering potential advantages in terms of dissection and reconstruction precision, reduced complications, and improved postoperative recovery. The aim of this study is to compare the two surgical approaches (robotic vs. open) in patients undergoing PD, evaluating their safety, efficacy, and clinico-pathological outcomes.
Materials and Methods: This is a retrospective study based on prospectively collected data in a dedicated database. A total of 500 patients who underwent PD at the University General Surgery Unit of the Azienda Ospedaliera of Cisanello between October 2008 and May 2024 were analyzed. Among them, 388 patients underwent open surgery (O-PD), while 112 underwent robotic PD (R-PD) using the da Vinci Xi® platform between January 2018 and May 2024. From the entire cohort, two homogeneous groups were selected using a 1:1 matched case-control methodology, based on the following matching criteria: sex, age, BMI, ASA score, histological diagnosis, and T parameter. Preoperative, intraoperative, and postoperative data were compared between the two matched groups. Statistical analyses were performed using the chi-square test and t-test for categorical and continuous variables, respectively, with p-values < 0.05 considered statistically significant.
Results: The R-PD and O-PD groups were comparable in terms of preoperative characteristics (age, sex, BMI, ASA score), clinical presentation, and comorbidities.
Regarding intraoperative data, the operative time was similar in both groups (402.46 ± 85.72 minutes for O-PD vs. 394.82 ± 69.71 minutes for R-PD; p = 0.490), and no conversions to open surgery were required in the robotic group, with all procedures completed robotically.
Postoperative course was uneventful in 59/100 (59%) R-PD patients compared to 38/100 (38%) O-PD patients (p = 0.003). Surgical and medical complication rates were not significantly different between the two groups.
Delayed gastric emptying (DGE) occurred significantly less frequently in the R-PD group (39/100, 39%) versus the O-PD group (81/100, 81%; p < 0.001). Clinically relevant DGE (Grade ≥ 2) was also significantly lower in the R-PD group (23/100, 23%) compared to the O-PD group (38/100, 38%; p = 0.021).
R-PD patients exhibited a lower incidence of postoperative pancreatic fistula (15% vs. 32%, p = 0.005).
No statistically significant differences were observed regarding biliary fistula, transfusion rate, reoperations, intra-abdominal collections, major complications (Clavien–Dindo ≥ 3), or 30-day mortality.
Postoperative hospital stay was significantly shorter in the R-PD group (18.88 ± 17.31 days) compared to the O-PD group (23.69 ± 15.94 days; p = 0.042).
Histological analysis showed no significant differences between the groups regarding histological diagnosis and TNM staging parameters.
Conclusions: Robotic pancreaticoduodenectomy, when performed in high-volume centers by experienced teams, proves to be a safe option, showing non-inferior intraoperative outcomes compared to the open technique, while reliably ensuring a minimally invasive approach. Furthermore, robotic surgery is associated with clinical advantages in the postoperative setting, including reduced incidence of DGE, lower rates of pancreatic fistula, and shorter hospital stay. The surgical efficacy, reconstructive precision, and improved clinical outcomes position the robotic approach as a highly competitive alternative to open surgery, particularly in the context of technological innovation and care centralization.
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