Tesi etd-07032013-120718 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MULAS, ESTER
URN
etd-07032013-120718
Titolo
Effetti precoci della chirurgia bariatrica sull'emodinamica sistemica e sul sistema neuroautonomico.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Palombo, Carlo
Parole chiave
- baroriflesso
- chirurgia bariatrica
- clinostatismo
- heart rate variability
- ipertensione arteriosa
- obesità
Data inizio appello
23/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/07/2053
Riassunto
L'obesità ha assunto i caratteri di una vera e propria epidemia dei tempi moderni, basti pensare che nel 2008 circa 500 milioni di persone erano obese. La principale preoccupazione è legata alle comorbidità che frequentemente si associano all'obesità, come il diabete di tipo II, malattie cardiovascolari, ictus e alcune forme di cancro. Queste patologie si accompagnano ad importanti alterazioni sia sul versante emodinamico che neuroautonomico. I soggetti obesi hanno infatti una tendenza all'ipertensione arteriosa ed allo scompenso cardiaco, associate ad un aumento della gittata sistolica (stroke volume) e della portata cardiaca (cardiac output). E' inoltre nota dalla letteratura la presenza di uno sbilanciamento simpato-vagale, con una prevalente attività simpatica, e di una ridotta sensibilità del baroriflesso. Entrambi questi aspetti migliorano a lungo termine dopo un intervento di chirurgia bariatrica, mentre ci sono ancora pochi dati sugli effetti della chirurgia a breve termine. Altro aspetto non indagato in questi pazienti è l'adattamento nel passaggio dal clinostatismo all'ortostatismo, e la sua eventuale variazione a seguito della chirurgia. A tal fine è stato pianificato uno studio multidisciplinare e interuniversitario, in cui profilo emodinamico e neurovegetativo sono stati studiati in modo integrato e totalmente non invasivo.
Materiali e metodi: per le misure emodinamiche è stato utilizzato uno strumento in grado di rilevare la pressione a livello digitale (Finometer); i dati sono stati poi analizzati mediante modello matematico (Modelfow). Il sistema autonomico è stato studiato per mezzo del sistema BT16 plus, comprendente un'unità principale (BT16), in grado di ricevere i segnali relativi all'ECG, al respiro e alla posizione del paziente, ed una unità opzionale (XT16), in grado di acquisire il segnale da altri dispositivi, in questo caso dal Finometer. I dati acquisiti sono stati trasmessi ad un personal computer tramite collegamento bluetooth, ed in seguito inviati via web alla U.O Medicina telematica-Centro di Terapia Neurovegetativa (Azienda Ospedaliera-Polo Universitario L. Sacco, Milano), dove sono stati analizzati grazie ad un apposito software (Heartscope).
Reclutamento: i pazienti sono stati reclutati in modo consecutivo presso la corsia di Chirurgia Bariatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, da gennaio a maggio 2013. La prima valutazione è stata fatta il giorno prima dell'intervento (22 pazienti), la seconda a distanza di circa 6 settimane (19 pazienti). Sono stati considerati due gruppi di controllo: un primo gruppo è stato selezionato tra soggetti candidati alla chirurgia bariatrica, ma ancora in attesa dell'intervento. La prima valutazione è stata fatta al momento della preospedalizzazione (14 soggetti), la seconda a distanza di circa 6 settimane (12 soggetti), sempre in fase preoperatoria. Un secondo gruppo è stato selezionato tra i soggetti coinvolti in uno studio condotto da Lucini et al nel 2006; in particolare è stato considerato un sottogruppo normopeso, in buono stato di salute e con buona sensibilità all'insulina (48 soggetti).
Risultati: è stata documentata un'alterazione del profilo emodinamico e neuroautonomico nell'obeso, in linea con quanto noto dalla letteratura, senza significative differenze tra i pazienti oggetto di studio e la popolazione di controllo composta da soggetti obesi non indirizzati all'intervento. A distanza di circa 6 settimane, i pazienti sottoposti ad intervento hanno presentato un miglioramento di entrambi i profili: da una parte si è registrata infatti una diminuzione della pressione arteriosa, della gittata sistolica e della portata cardiaca, mentre dall'altra si è avuto un recupero del bilancio simpatovagale e della sensibilità del baroriflesso, senza variazioni significative degli adattamenti clino-ortostatici. Tutte queste variazioni non sono state invece documentate nei soggetti obesi non operati.
Materiali e metodi: per le misure emodinamiche è stato utilizzato uno strumento in grado di rilevare la pressione a livello digitale (Finometer); i dati sono stati poi analizzati mediante modello matematico (Modelfow). Il sistema autonomico è stato studiato per mezzo del sistema BT16 plus, comprendente un'unità principale (BT16), in grado di ricevere i segnali relativi all'ECG, al respiro e alla posizione del paziente, ed una unità opzionale (XT16), in grado di acquisire il segnale da altri dispositivi, in questo caso dal Finometer. I dati acquisiti sono stati trasmessi ad un personal computer tramite collegamento bluetooth, ed in seguito inviati via web alla U.O Medicina telematica-Centro di Terapia Neurovegetativa (Azienda Ospedaliera-Polo Universitario L. Sacco, Milano), dove sono stati analizzati grazie ad un apposito software (Heartscope).
Reclutamento: i pazienti sono stati reclutati in modo consecutivo presso la corsia di Chirurgia Bariatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, da gennaio a maggio 2013. La prima valutazione è stata fatta il giorno prima dell'intervento (22 pazienti), la seconda a distanza di circa 6 settimane (19 pazienti). Sono stati considerati due gruppi di controllo: un primo gruppo è stato selezionato tra soggetti candidati alla chirurgia bariatrica, ma ancora in attesa dell'intervento. La prima valutazione è stata fatta al momento della preospedalizzazione (14 soggetti), la seconda a distanza di circa 6 settimane (12 soggetti), sempre in fase preoperatoria. Un secondo gruppo è stato selezionato tra i soggetti coinvolti in uno studio condotto da Lucini et al nel 2006; in particolare è stato considerato un sottogruppo normopeso, in buono stato di salute e con buona sensibilità all'insulina (48 soggetti).
Risultati: è stata documentata un'alterazione del profilo emodinamico e neuroautonomico nell'obeso, in linea con quanto noto dalla letteratura, senza significative differenze tra i pazienti oggetto di studio e la popolazione di controllo composta da soggetti obesi non indirizzati all'intervento. A distanza di circa 6 settimane, i pazienti sottoposti ad intervento hanno presentato un miglioramento di entrambi i profili: da una parte si è registrata infatti una diminuzione della pressione arteriosa, della gittata sistolica e della portata cardiaca, mentre dall'altra si è avuto un recupero del bilancio simpatovagale e della sensibilità del baroriflesso, senza variazioni significative degli adattamenti clino-ortostatici. Tutte queste variazioni non sono state invece documentate nei soggetti obesi non operati.
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