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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07032012-171419


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
FERRI, GIULIA
URN
etd-07032012-171419
Titolo
La medicina pre- e interconcezionale come strumento per ridurre gli esiti avversi della riproduzione (aborto, malformazioni congenite, prematurita, basso peso alla nascita)
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Boldrini, Antonio
correlatore Dott. Ghirri, Paolo
Parole chiave
  • counselling
  • esiti avversi
  • preconcezionale
  • riproduzione
Data inizio appello
24/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/07/2052
Riassunto
Il counseling preconcezionale o interconcezionale può esser definito come “uno spazio di attenzione non episodico, integrato nell’attività clinica quotidiana, in cui qualunque sanitario di fiducia (MMG, Ginecologo, Ostetrica, Genetista, Neonatologo, Pediatra) utilizzando le proprie conoscenze scientifiche e le proprie abilità comunicative, propone alla donna (coppia) in età fertile, o in vista di una gravidanza, una o più raccomandazioni per promuovere la sua salute e per ridurre i rischi biomedici e sociali associati agli esiti avversi della riproduzione (es.: malformazioni e prematurità), tenendo conto dei suoi (loro) valori, dei suoi (loro) stili di vita, della sua (loro) storia clinica, riproduttiva e familiare”.
Il pediatra è la figura di riferimento per le coppie che hanno già un bambino e la sua funzione è quella di promuovere la salute della donna (coppia) prima di un ulteriore concepimento, tanto che spesso si parla appunto di counselling interconcezionale per sottolineare tale aspetto, che risulta essere estremamente importante in un paese come l’Italia dove circa il 45% dei nati è secondogenito.
In molti Paesi industrializzati, l’outcome delle gravidanze e gli indicatori della salute materna ed infantile sono considerevolmente migliorati, tanto da definire questi cambiamenti come uno dei dieci grandi risultati della salute pubblica del 20° secolo. Anche i determinanti della mortalità infantile sono notevolmente cambiati. Le complicanze della gravidanza (come ad esempio le patologie placentari), che nel 1960 non comparivano tra le prima dieci cause, sono oggi al 3° posto , dopo le anomalie congenite e i nati pretermine o di basso peso. Molte di queste morti potrebbero essere prevenuta tramite interventi volti a migliorare lo stato di salute delle future mamme e ad evitare comportamenti che contribuiscono ad un esito avverso della gravidanza.
Numerose prove scientifiche indicano che una riduzione degli esiti avversi della gravidanza può essere ottenuta con un counseling continuo offerto alla donna in età riproduttiva, soprattutto quando una gravidanza è possibile e non attivamente evitata.
Lo scopo di questa tesi è stato appunto quello di indagare la prevalenza di alcuni fattori di rischio collegati ad esiti avversi della riproduzione in un campione di neomamme che hanno partorito nella U.O. di Neonatologia dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Pisana, quindi nel nostro territorio.
L’indagine, iniziata nell’aprile 2012, coinvolge altri punti nascita in Italia ed è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario redatto in collaborazione con il Progetto “Pensiamoci Prima”, progetto sviluppato da un gruppo di professionisti sanitari che operano nel settore della promozione della salute materno-infantile e che ha come obiettivo obiettivo la riduzione del rischio degli esiti avversi della riproduzione attraverso la promozione della salute della donna e quindi del nascituro, per mezzo di un counseling preconcezionale rivolto alle donne e alle coppie in età fertile che desiderano avere un bambino.
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