Tesi etd-07022025-174010 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DAGA, ELISABETTA
URN
etd-07022025-174010
Titolo
La Fatigue nella Sindrome di Sjögren: correlazioni clinico-sierologiche in una coorte monocentrica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Baldini, Chiara
Parole chiave
- cluster
- fatigue
- Sjögren
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2095
Riassunto
Introduzione
La sindrome di Sjögren (SS) è una patologia cronica autoimmune che presenta come sintomi distintivi la secchezza oculare e orale conseguente alla disfunzione delle ghiandole esocrine salivari e lacrimali. Possono insorgere inoltre manifestazioni sistemiche: la Fatigue tra i sintomi più comuni e contribuisce al peggioramento della QoL dei pazienti. La patogenesi della fatigue è multifattoriale ma poco compresa e probabilmente sostenuta da fattori psicologici e biologici. La severità percepita è variabile e spesso non sembra migliorare con il trattamento. Identificare sottogruppi di pazienti con profili clinici omogenei potrebbe contribuire e chiarire i meccanismi che sostengono la fatigue e a personalizzare la gestione terapeutica.
Obiettivi
Lo scopo dello studio è identificare fenotipi clinici distinti in pazienti con pSS dando enfasi alla fatigue percepita ed approfondire le interazioni tra variabili cliniche, bio-immunologiche e psicologiche all’interno dei sottogruppi. È un obiettivo secondario l’analisi delle correlazioni tra la Fatigue ed attività sistemica di malattia valutata con lo strumento clinico ESSDAI, alterazioni immuno-biologiche e componente psicosomatica legata alla percezione del dolore, sintomi di ansia e depressione.
Metodi
Su un campione di 363 pazienti, è stata condotta un’analisi di cluster K-Means a tre gruppi (k = 3) utilizzando 5 variabili standardizzate con z-score: ESSDAI (attività di malattia), FACIT e VAS-Fatigue (fatigue), HADS-A (ansia) e HADS-D (depressione). Il confronto tra cluster e variabili continue, sia cliniche sia immunologiche, è stato effettuato con ANOVA univariata e Test Post-Hoc mentre per le variabili categoriche è stato utilizzato Chi-Quadrato di Pearson. È stata effettuata infine un’analisi delle correlazioni di Spearman, rappresentata graficamente con Heatmap.
Risultati e discussione
I tre cluster ottenuti dall’analisi statistica hanno mostrato differenze significative e possono essere descritti come segue:
1. “Fatigue psico-somatica”: i pazienti percepiscono fatigue severa associata a elevati livelli di ansia, depressione e secchezza nonostante l’attività infiammatoria sistemica sia lieve o assente; la fibromialgia è associata significativamente.
2. “Fatigue infiammatoria”: la fatigue percepita è moderata e può essere ricondotta all’attivazione immunitaria dato che i pazienti alta attività sistemica di malattia ed alterazioni a carico dei biomarcatori infiammatori (ipocomplementemia); i livelli di ansia e depressione evidenziati sono bassi o moderati.
3. “Resilienti”: la malattia è complessivamente stabile; il basso impatto della fatigue è accompagnato da assente o lieve attività di malattia e minore disagio psicologico; questo gruppo è contraddistinto da una buona capacità di coping.
I risultati più rilevanti emersi dall’analisi delle correlazioni sono l’indipendenza della fatigue da parametri bio-immunologici e l’associazione tra essa e disturbi di ansia e depressione.
Conclusione
La stratificazione dei pazienti con SS centrata sui Patient Reported Outcomes e sulle variabili clinico-sierologiche rappresenta un ambito di ricerca moderno e innovativo. Il nostro studio utilizza il medesimo metodo e dimostra che la fatigue percepita dai pazienti dei diversi cluster è presumibilmente sostenuta da meccanismi patogenetici distinti, in accordo con i dati riportati in letteratura. Il confronto tra i cluster ha mostrato che la fatigue severa non è associata all’attività di malattia e che la sfera psicologica è fondamentale per modulare la percezione dei sintomi. I risultati possono essere utili ad elaborare schemi terapeutici personalizzati per i diversi cluster.
La sindrome di Sjögren (SS) è una patologia cronica autoimmune che presenta come sintomi distintivi la secchezza oculare e orale conseguente alla disfunzione delle ghiandole esocrine salivari e lacrimali. Possono insorgere inoltre manifestazioni sistemiche: la Fatigue tra i sintomi più comuni e contribuisce al peggioramento della QoL dei pazienti. La patogenesi della fatigue è multifattoriale ma poco compresa e probabilmente sostenuta da fattori psicologici e biologici. La severità percepita è variabile e spesso non sembra migliorare con il trattamento. Identificare sottogruppi di pazienti con profili clinici omogenei potrebbe contribuire e chiarire i meccanismi che sostengono la fatigue e a personalizzare la gestione terapeutica.
Obiettivi
Lo scopo dello studio è identificare fenotipi clinici distinti in pazienti con pSS dando enfasi alla fatigue percepita ed approfondire le interazioni tra variabili cliniche, bio-immunologiche e psicologiche all’interno dei sottogruppi. È un obiettivo secondario l’analisi delle correlazioni tra la Fatigue ed attività sistemica di malattia valutata con lo strumento clinico ESSDAI, alterazioni immuno-biologiche e componente psicosomatica legata alla percezione del dolore, sintomi di ansia e depressione.
Metodi
Su un campione di 363 pazienti, è stata condotta un’analisi di cluster K-Means a tre gruppi (k = 3) utilizzando 5 variabili standardizzate con z-score: ESSDAI (attività di malattia), FACIT e VAS-Fatigue (fatigue), HADS-A (ansia) e HADS-D (depressione). Il confronto tra cluster e variabili continue, sia cliniche sia immunologiche, è stato effettuato con ANOVA univariata e Test Post-Hoc mentre per le variabili categoriche è stato utilizzato Chi-Quadrato di Pearson. È stata effettuata infine un’analisi delle correlazioni di Spearman, rappresentata graficamente con Heatmap.
Risultati e discussione
I tre cluster ottenuti dall’analisi statistica hanno mostrato differenze significative e possono essere descritti come segue:
1. “Fatigue psico-somatica”: i pazienti percepiscono fatigue severa associata a elevati livelli di ansia, depressione e secchezza nonostante l’attività infiammatoria sistemica sia lieve o assente; la fibromialgia è associata significativamente.
2. “Fatigue infiammatoria”: la fatigue percepita è moderata e può essere ricondotta all’attivazione immunitaria dato che i pazienti alta attività sistemica di malattia ed alterazioni a carico dei biomarcatori infiammatori (ipocomplementemia); i livelli di ansia e depressione evidenziati sono bassi o moderati.
3. “Resilienti”: la malattia è complessivamente stabile; il basso impatto della fatigue è accompagnato da assente o lieve attività di malattia e minore disagio psicologico; questo gruppo è contraddistinto da una buona capacità di coping.
I risultati più rilevanti emersi dall’analisi delle correlazioni sono l’indipendenza della fatigue da parametri bio-immunologici e l’associazione tra essa e disturbi di ansia e depressione.
Conclusione
La stratificazione dei pazienti con SS centrata sui Patient Reported Outcomes e sulle variabili clinico-sierologiche rappresenta un ambito di ricerca moderno e innovativo. Il nostro studio utilizza il medesimo metodo e dimostra che la fatigue percepita dai pazienti dei diversi cluster è presumibilmente sostenuta da meccanismi patogenetici distinti, in accordo con i dati riportati in letteratura. Il confronto tra i cluster ha mostrato che la fatigue severa non è associata all’attività di malattia e che la sfera psicologica è fondamentale per modulare la percezione dei sintomi. I risultati possono essere utili ad elaborare schemi terapeutici personalizzati per i diversi cluster.
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