Tesi etd-07022025-154431 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SALA, DAVIDE
URN
etd-07022025-154431
Titolo
Le infezioni delle megaprotesi: analisi dei risultati clinici presso AUOP e confronto con l’evidenza scientifica internazionale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Parchi, Paolo Domenico
correlatore Prof. Andreani, Lorenzo
correlatore Prof. Andreani, Lorenzo
Parole chiave
- antibiotici
- complicanze
- infezioni
- megaprotesi
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La tesi intitolata “Le infezioni delle megaprotesi: analisi dei risultati clinici presso AUOP e confronto con l’evidenza scientifica internazionale” si apre con una panoramica anatomica del tessuto osseo e delle articolazioni, illustrando le principali cellule coinvolte nel metabolismo osseo, ossia osteoblasti, osteoclasti e osteociti, e proseguendo con l’analisi della matrice extracellulare, della classificazione ossea e delle proprietà biomeccaniche dell’osso. L’elaborato affronta in seguito le articolazioni come elementi fondamentali del sistema muscoloscheletrico, differenziandole in base alla struttura e alla mobilità. Successivamente, viene trattato il tema delle patologie del tessuto osseo che giustificano l’uso di megaprotesi, con particolare attenzione a quelle oncologiche come osteosarcomi, condrosarcomi e metastasi ossee, e a indicazioni non oncologiche, tra cui fratture patologiche, pseudoartrosi e fallimenti protesici ripetuti. Le megaprotesi, dispositivi protesici di grandi dimensioni, vengono classificate secondo. Sono discusse le complicanze legate all’utilizzo di questi impianti, distinguendo tra complicanze meccaniche, come fratture, lussazioni, mobilizzazioni e rotture, e complicanze non meccaniche, tra cui si collocano le infezioni. Le infezioni periprotesiche rappresentano una delle principali cause di fallimento della chirurgia protesica e sono influenzate da diversi fattori di rischio, tra cui l’immunodepressione, la sede dell’impianto, la radioterapia pregressa e la colonizzazione batterica da microrganismi patogeni. Le infezioni si possono suddividere in precoci, tardive e croniche in base al tempo di insorgenza. L’infezione da megaprotesi può manifestarsi con segni locali e sistemici come dolore, febbre, tumefazione, arrossamento, essudazione e limitazione funzionale. La diagnosi si basa su criteri clinici, laboratoristici e strumentali. I principali esami ematochimici comprendono la valutazione della proteina C reattiva, della VES e della conta leucocitaria. Le indagini radiologiche includono radiografie, scintigrafie ossee e PET. Fondamentali sono le indagini microbiologiche, che prevedono prelievi da liquido articolare, tessuti molli e frammenti ossei, colture tradizionali e tecniche avanzate. Per il trattamento delle infezioni si può adottare un approccio conservativo o chirurgico, a seconda della gravità, della cronicità e del microrganismo isolato. Una delle opzioni chirurgiche è il DAIR, ovvero Débridement, Antibiotics and Implant Retention, indicato per le infezioni acute, in assenza di instabilità dell’impianto e con patogeni sensibili. In alternativa, si può procedere al reimpianto in un solo tempo, con rimozione dell’impianto infetto e contestuale posizionamento della nuova protesi. Più frequentemente, soprattutto nei casi cronici, si utilizza il reimpianto in due tempi, che prevede la rimozione della protesi infetta, l’applicazione di uno spaziatore con antibiotico e la successiva reimplantazione definitiva dopo settimane o mesi di terapia antibiotica. In alcuni casi estremi si può rendere necessaria la rimozione definitiva della protesi senza reimpianto. Nella parte centrale della tesi viene illustrata l’esperienza clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AUOP), dove è stato condotto uno studio retrospettivo osservazionale su una casistica di pazienti trattati per infezioni di megaprotesi tra il 2010 e il 2023. L’analisi ha previsto la raccolta di dati anagrafici, clinici, microbiologici e chirurgici, con l’obiettivo di descrivere l’epidemiologia delle infezioni, i tipi di microrganismi isolati, i trattamenti eseguiti e gli esiti a distanza. Nella fase di raccolta dati sono state valutate variabili come età, sesso, sede anatomica della megaprotesi, tempo di comparsa dell’infezione, tipo di procedura chirurgica eseguita, profilassi antibiotica, presenza di radioterapia e presenza di recidive. L’analisi dei dati ha evidenziato che i pazienti trattati con successo rappresentavano la maggioranza, mentre una parte aveva sviluppato recidive o necessitato di ulteriori revisioni. È stato sottolineato come il timing dell’intervento, la corretta identificazione del patogeno e la selezione del trattamento chirurgico e antibiotico siano fattori determinanti per il successo terapeutico. I dati ottenuti sono stati confrontati con la letteratura internazionale. La tesi si conclude sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare, della personalizzazione terapeutica in base al paziente e del monitoraggio a lungo termine per prevenire le recidive. Viene auspicata una maggiore uniformità nei protocolli terapeutici e diagnostici.
File
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