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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022025-142750


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIULIANI, LUCA
URN
etd-07022025-142750
Titolo
Studio dell'attività antitumorale di polisaccardi isolati da arthospira platensis
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI
Relatori
relatore Prof.ssa Chiellini, Grazia
Parole chiave
  • A549
  • Gefitinib
  • SSG8
Data inizio appello
21/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le microalghe stanno emergendo come una risorsa biologica estremamente promettente per la scoperta e lo sviluppo di composti bioattivi ad applicazione farmacologica, grazie alla loro straordinaria biodiversità e capacità di produrre metaboliti secondari con attività terapeutiche. In particolare, Arthrospira platensis, comunemente nota come Spirulina, è una microalga filamentosa appartenente al phylum dei cianobatteri, largamente studiata e impiegata in ambito nutraceutico per l’elevato contenuto in proteine, pigmenti, lipidi e, soprattutto, polisaccaridi.
Negli ultimi anni, i polisaccaridi derivati da microalghe hanno attirato crescente interesse scientifico per le loro potenziali applicazioni in campo oncologico. Questi biopolimeri naturali hanno infatti mostrato proprietà antiossidanti, immunomodulanti, antinfiammatorie e antitumorali. Rispetto ad altre fonti di origine vegetale o animale, i polisaccaridi microalgali presentano vantaggi significativi in termini di sicurezza, biocompatibilità, biodegradabilità, stabilità chimico-fisica e versatilità di impiego, rendendoli candidati ideali per applicazioni in ambito biomedico.
Nel presente studio, è stata valutata l’attività antitumorale di polisaccaridi estratti dalla Spirulina in un modello in vitro di carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), una delle forme più comuni e aggressive di tumore polmonare. L’estrazione dei polisaccaridi è stata effettuata utilizzando un protocollo basato su estrazione assistita da ultrasuoni combinata con acqua calda, seguita da deproteinizzazione e decolorazione, al fine di ottenere estratti più purificati. Da questo processo sono stati ottenuti tre estratti denominati SP1, SP2 e SSG8, con contenuto crescente in polisaccaridi.
Gli estratti sono stati testati sulla linea cellulare A549, modello consolidato di NSCLC umano, per valutarne l’effetto citotossico. Tra gli estratti analizzati, SSG8 ha mostrato la maggiore attività citotossica, con una riduzione significativa e dose-dipendente della vitalità cellulare (IC₅₀ = 250 µg/ml) dopo 24 ore di trattamento. L’effetto citotossico è risultato accompagnato da un’evidente induzione dell’apoptosi, come confermato sia dall’analisi morfologica che dall’espressione genica di marker pro-apoptotici (BAX, BCL2, SURVIVIN). Parallelamente, è stato osservato un effetto pro-infiammatorio con incremento significativo del rilascio delle citochine TNF-α e IL-6, supportato dalla modulazione dell’espressione di geni coinvolti nella risposta infiammatoria (COX2, ACE2, NFKB, TNF-α, IL6).
Importante sottolineare che, a concentrazioni inferiori a 400 µg/ml, l’estratto SSG8 non ha mostrato effetti citotossici né infiammatori sulle cellule polmonari non tumorali (16HBE), suggerendo una potenziale selettività nei confronti delle cellule cancerose.
Alla luce di questi risultati, è stata valutata la possibilità di utilizzare SSG8 come coadiuvante nelle terapie farmacologiche antitumorali. A tal fine, è stato condotto un esperimento di co-trattamento con Gefitinib, inibitore della tirosin-chinasi del recettore per l’EGF (EGFR-TKI). L’associazione di SSG8 (150 µg/ml) con Gefitinib (1–100 µM) ha evidenziato un potenziamento dell’effetto citotossico rispetto alla monoterapia, suggerendo un’interazione sinergica tra i due agenti.
Questi dati preliminari evidenziano il potenziale terapeutico dell’estratto SSG8 e aprono la strada a studi futuri mirati a comprenderne i meccanismi molecolari di azione. Sarà importante proseguire con analisi approfondite di tipo omico, test su altre linee cellulari tumorali con mutazioni differenti (es. PC9, H1975), e infine con validazioni in vivo su modelli murini per valutare gli effetti relativi all’attività e al metabolismo del composto in vivo. Così da essere in grado di poter valutare con maggiore accuratezza l’efficacia, la sicurezza e il reale potenziale di impiego clinico del composto
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