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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022024-163152


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEL CHERICO, CHIARA
URN
etd-07022024-163152
Titolo
Dolore sessuale e benessere psicosociale: uno studio su un campione di donne con disturbo genito-pelvico e della penetrazione
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof.ssa Smorti, Martina
Parole chiave
  • benessere psicosociale
  • Disturbo Genito-Pelvico e della Penetrazione
  • sessualità femminile
Data inizio appello
22/07/2024
Consultabilità
Completa
Riassunto
La salute sessuale, secondo l’OMS, non è semplicemente l’assenza di disfunzioni sessuali, ma una componente fondamentale del benessere fisico, mentale e sociale. La sessualità umana è fortemente influenzata dal contesto socioculturale, che trasmette valori e tabù capaci di limitare l’educazione sessuale e generare paure irrazionali. In particolare, la cultura cristiana e patriarcale ha giocato un ruolo significativo nel reprimere la sessualità femminile, alimentando l’idea che il sesso sia una colpa o un peccato. La mancanza di un’adeguata educazione sessuale spesso porta contesti inadeguati (come la pornografia, la famiglia, i pari, la chiesa) ad essere le principali fonti di informazione, promuovendo modelli irrealistici di sessualità che possono ridurre la soddisfazione sessuale e causare disturbi, specie nelle donne.
Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5-TR) riconosce diverse tipologie di disturbi sessuali, che in generale corrispondono alle fasi del ciclo di risposta sessuale. L’elaborato di tesi si concentra in particolare sul disturbo genito-pelvico e della penetrazione (DGPP). Nella prima parte viene della tesi viene fornito un riassunto della letteratura attuale sulla sessualità femminile, la fenomenologia del disturbo, i dati epidemiologici e i fattori che contribuiscono alla sua genesi e mantenimento. Questi fattori includono aspetti biologici (p.e., infezioni, mancanza di lubrificazione e altre condizioni mediche), psicologici (p.e., ansia, paura, alessitimia e schemi cognitivi catastrofisti) e sociorelazionali.
La seconda parte dell’elaborato di tesi è sperimentale. Lo studio che è stato condotto si rifà ad una popolazione di donne italiane reclutate online tramite i social media. Si tratta di uno studio trasversale che ha esplorato i fattori cognitivi, emotivi, relazionali e sessuali associati al DGPP in queste donne attraverso un questionario strutturato. Lo studio ha confrontato un campione composto di 141 donne che hanno riportato di credere di soffrire del DGPP con un campione di controllo composto da 169 donne su diverse dimensioni. Le donne con DGPP hanno mostrato livelli significativamente più elevati di schemi cognitivi negativi legati alla mancanza di controllo, aspettative catastrofiche di dolore, immagine di sé negativa e incompatibilità genitale. Inoltre, hanno riportato livelli significativamente più elevati di alessitimia, indicando una difficoltà nella regolazione e identificazione delle emozioni. Al livello relazionale le donne con DGPP hanno mostrato più alti livelli di iperprotezione e più bassi livelli di cura e incoraggiamento all’autonomia da parte della madre. Inoltre, hanno riportato maggior conflittualità, minor compagnia, aiuto e intimità nelle loro relazioni romantiche. La funzione sessuale è risultata significativamente compromessa tra le donne che riportano di credere di soffrire di DGPP, evidenziando punteggi più bassi nei domini del desiderio, eccitazione, lubrificazione, orgasmo, soddisfazione e livelli più alti di dolore durante il rapporto. Infine, le donne con DGPP riportano una minore soddisfazione complessiva della loro vita rispetto alle donne di controllo.
I risultati sottolineano la complessa interazione complessa di fattori cognitivi, emotivi, relazionali e sessuali nell’esperienza del DGPP tra le donne italiane. Il questionario Vaginal Penetration Cognition Questionnaire (VPCQ) è stato validato in italiano, fornendo uno strumento prezioso per la ricerca futura e la pratica clinica. In generale, lo studio ha diverse implicazioni cliniche, tra cui l’identificazione di specifiche aree su cui gli interventi psicoterapeutici dovrebbero mirare e la necessità di un approccio multidisciplinare nella pratica clinica che combini terapie mediche, fisioterapiche, psicologiche e sociorelazionale. La ricerca presenta alcuni limiti metodologici che non devono essere ignorati.
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