• politica di difesa e di difesa
• presidente della repubblica

L'emergere di conflitti capaci di compromettere l'equilibrio e la pace sul piano geopolitico esige un intervento risoluto delle istituzioni del nostro ordinamento costituzionale, con l'intento di garantire la sicurezza nazionale e di stabilire la posizione del Paese nelle relazioni internazionali. In questo contesto, è richiesto anche al Presidente della Repubblica, in qualità di Capo dello Stato, di vigilare affinché tali obiettivi siano perseguiti con fermezza dal Governo e dal Parlamento, nel pieno rispetto dei principi e dei valori sanciti dalla Costituzione. Il presente studio si prefigge l'obiettivo di delineare le prerogative presidenziali in materia di politica estera e di difesa, partendo dal testo costituzionale, che i Padri Costituenti hanno volutamente lasciato non rigidamente definito per consentirne una flessibile evoluzione. Per risolvere le incertezze interpretative riguardanti tale disciplina, l'analisi si basa non solo sui contributi degli studiosi più eminenti e soprattutto sulla prassi effettivamente sviluppatasi, con frequenti rimandi ai documenti conservati negli Archivi della Presidenza della Repubblica. Tale indagine ha consentito di rivelare un considerevole margine di azione attribuito al Presidente della Repubblica, il quale si espande o si restringe in funzione delle caratteristiche personali del Capo dello Stato, della stabilità dei partiti politici e dei rapporti esistenti tra il Governo e il Parlamento, ma soprattutto in considerazione delle contingenze internazionali.