Tesi etd-07012024-160844 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MUSARO', MARIA
URN
etd-07012024-160844
Titolo
Valutazione del contributo relativo dell’età e della denervazione dopaminergica del caudato all’esordio nello sviluppo dei disturbi cognitivi precoci: evidenze da uno studio retrospettivo su un’ampia coorte di pazienti con early PD
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ceravolo, Roberto
correlatore Dott. Palermo, Giovanni
correlatore Dott. Palermo, Giovanni
Parole chiave
- caudato
- deficit cognitivi
- età
- malattia di Parkinson
- trasportatore della dopamina
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
ABSTRACT
BACKGROUND: L'età avanzata e la denervazione dopaminergica del caudato all’esordio sono fattori di rischio riconosciuti per il deterioramento cognitivo nella malattia di Parkinson (MP), ponendo sfide nell'identificare il loro contributo relativo per lo sviluppo di deficit cognitivi.
OBIETTIVO: Valutare il contributo relativo dell'età e della denervazione dopaminergica del caudato all’esordio nello sviluppo dei disturbi cognitivi precoci nei pazienti con MP.
METODI: Abbiamo esaminato la relazione tra la disfunzione striatale dopaminergica all’esordio (misurata usando SPECT [123I]-FP-CIT), l'età all'insorgenza della malattia e le prestazioni neuropsicologiche in 128 pazienti con MP mai trattati, utilizzando valori di legame del DAT a livello del putamen e del caudato di 77 controlli sani (HC) per un’analisi comparativa della riduzione del DAT dipendente dall'età. Inoltre, è stato valutato se l'età all'insorgenza e il valore di legame del DAT del caudato potessero prevedere indipendentemente i deficit cognitivi nel corso di un follow-up medio di 7 anni.
RISULTATI: I valori di legame SPECT [123I]-FP-CIT avevano una correlazione negativa significativa con l'età sia nei pazienti con MP che negli HC, ma nella MP l'invecchiamento era legato a una riduzione più importante dei valori di legame del DAT a livello del caudato rispetto al putamen. L'età avanzata all'insorgenza e una minore captazione del caudato erano associate a una peggiore funzione cognitiva globale valutata con test neuropsicologici specifici all’esordio e dimostravano essere predittori indipendenti significativi di disfunzione cognitiva durante il follow-up.
CONCLUSIONI: I nostri risultati confermano un diverso effetto dell'età sul legame [123I]-FP-CIT nelle sottoregioni striatali di pazienti con MP de novo. È interessante notare che abbiamo riscontrato una minore riduzione del legame dopaminergico legata all’età nel putamen rispetto al caudato, sostenendo la teoria secondo la quale, probabilmente, esiste una sovrapposizione tra i meccanismi compensatori del putamen e una maggiore predisposizione dei pazienti con MP ad insorgenza tardiva a sviluppare disturbi cognitivi.
BACKGROUND: L'età avanzata e la denervazione dopaminergica del caudato all’esordio sono fattori di rischio riconosciuti per il deterioramento cognitivo nella malattia di Parkinson (MP), ponendo sfide nell'identificare il loro contributo relativo per lo sviluppo di deficit cognitivi.
OBIETTIVO: Valutare il contributo relativo dell'età e della denervazione dopaminergica del caudato all’esordio nello sviluppo dei disturbi cognitivi precoci nei pazienti con MP.
METODI: Abbiamo esaminato la relazione tra la disfunzione striatale dopaminergica all’esordio (misurata usando SPECT [123I]-FP-CIT), l'età all'insorgenza della malattia e le prestazioni neuropsicologiche in 128 pazienti con MP mai trattati, utilizzando valori di legame del DAT a livello del putamen e del caudato di 77 controlli sani (HC) per un’analisi comparativa della riduzione del DAT dipendente dall'età. Inoltre, è stato valutato se l'età all'insorgenza e il valore di legame del DAT del caudato potessero prevedere indipendentemente i deficit cognitivi nel corso di un follow-up medio di 7 anni.
RISULTATI: I valori di legame SPECT [123I]-FP-CIT avevano una correlazione negativa significativa con l'età sia nei pazienti con MP che negli HC, ma nella MP l'invecchiamento era legato a una riduzione più importante dei valori di legame del DAT a livello del caudato rispetto al putamen. L'età avanzata all'insorgenza e una minore captazione del caudato erano associate a una peggiore funzione cognitiva globale valutata con test neuropsicologici specifici all’esordio e dimostravano essere predittori indipendenti significativi di disfunzione cognitiva durante il follow-up.
CONCLUSIONI: I nostri risultati confermano un diverso effetto dell'età sul legame [123I]-FP-CIT nelle sottoregioni striatali di pazienti con MP de novo. È interessante notare che abbiamo riscontrato una minore riduzione del legame dopaminergico legata all’età nel putamen rispetto al caudato, sostenendo la teoria secondo la quale, probabilmente, esiste una sovrapposizione tra i meccanismi compensatori del putamen e una maggiore predisposizione dei pazienti con MP ad insorgenza tardiva a sviluppare disturbi cognitivi.
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