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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012022-173045


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
IMPALÀ, ELISA
URN
etd-07012022-173045
Titolo
Abilità tecniche e non tecniche nella rianimazione neonatale: il valore aggiunto della simulazione ad alta fedeltà nel percorso di formazione accademica e di aggiornamento professionale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filippi, Luca
relatore Dott. Cuttano, Armando
correlatore Ing. Bardelli, Serena
Parole chiave
  • high fidelity simulation
  • neonatal resuscitation
  • non-technical skills
  • rianimazione neonatale
  • simulazione ad alta fedeltà
  • technical skills
Data inizio appello
12/07/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/07/2025
Riassunto
Background La rianimazione neonatale è una pratica assistenziale richiesta da circa 14 milioni di neonati ogni anno per completare la transizione alla vita extrauterina. Come indicato anche dalle ultime linee guida, ad ogni parto dovrebbe essere presente personale adeguatamente formato, essendo tale procedura da condurre in condizione di emergenza-urgenza. I programmi di formazione in rianimazione neonatale promossi a livello internazionale (come il Neonatal Resuscitation Program) prevedono all’interno del loro curriculum percorsi di simulazione ad alta fedeltà, la cui diffusione oggi non è ancora capillare. Le linee guida consigliano inoltre periodici retraining poiché in assenza di essi la conoscenza e le skills rianimatorie decadono in 3-12 mesi.
Obiettivi Il nostro studio prende le mosse dall’attenta osservazione dei percorsi di formazione in simulazione ad alta fedeltà inerenti alla rianimazione neonatale svolti presso il Centro NINA. L’analisi dell’evoluzione dei protocolli assistenziali, partendo dal ritardato clampaggio del cordone ombelicale, è stato il primo obbiettivo della tesi. Questa evoluzione impone la necessità di un continuo aggiornamento, sia dei soggetti in formazione che del personale arruolato all’assistenza. Partendo da questa necessità, il secondo obiettivo sperimentale dello studio è stato quindi di analizzare l’esperienza didattica per diversi gruppi di utenti di età e livello di formazione crescente. Inizialmente, è stata condotta un’indagine atta a valutare l’esperienza pregressa, il livello di confidenza maturato, l’importanza dell’esperienza clinica ed in simulazione e l’identificazione di spunti e sviluppi per un potenziamento dell’infrastruttura didattica. Successivamente, sono stati realizzati una serie di percorsi di formazione in simulazione ad alta fedeltà per valutarne l’efficacia come strumento formativo.
Materiali e Metodi La prima parte dell’analisi è stata condotta attraverso la somministrazione di un questionario sull’anagrafica e la formazione precedente, in modalità online. Hanno partecipato allo studio un totale di 262 soggetti: studenti di Medicina e Chirurgia (134) e Ostetricia (23), specializzandi in Pediatria (23) e Anestesia e rianimazione (32) e operatori sanitari dell’area critica (50, di cui circa il 50% in attività presso una terapia intensiva neonatale). La seconda parte dell’analisi è stata condotta attraverso l’organizzazione di una serie di percorsi formativi in simulazione ad alta fedeltà. Per la valutazione dell’efficacia del percorso in simulazione, in particolar modo per quanto riguarda l’apprendimento delle interprofessional skills, è stato somministrato il questionario ICCAS (Interprofessional Collaborative Competencies Attainment Survey). Questo percorso ha interessato un campione di 46 utenti (18 studenti di Medicina e Chirurgia e 28 operatori professionisti) facenti parte della popolazione di studio precedente.
Risultati Dall’analisi delle risposte al questionario su anagrafica e formazione è emersa una immagine individuale diffusamente aperta alla volontà di incrementare il livello di formazione, oltre che una dichiarazione di bassa confidenza nelle proprie abilità, sia tecniche che non tecniche. Ai fini del miglioramento della qualità della formazione, tutti i diversi gruppi di utenti che hanno partecipato allo studio, concordano nel ritenere che la formazione in simulazione rappresenti uno strumento efficace. Dall’analisi del questionario pre e post simulazione ICCAS somministrato ai 46 partecipanti al percorso di formazione in simulazione, è emerso un miglioramento statisticamente significativo nell’auto-percezione delle proprie abilità (p<0,01) in tutte le aree di competenza, a prescindere dalla categoria in esame.
Conclusioni Sulla base dei risultati ottenuti dagli utenti che hanno spontaneamente partecipato allo studio, possiamo concludere che, a qualunque livello di formazione ed esperienza professionale, esiste una diffusa volontà di incrementare i percorsi di formazione anche impiegando lo strumento della formazione in simulazione. I risultati ottenuti confermano inoltre, in accordo con la letteratura, l’efficacia della formazione in simulazione ad alta fedeltà come strumento di formazione per implementare la sicurezza e la confidenza dei futuri (e attuali) professionisti della salute, con il fine ultimo di migliorare la qualità della cura offerta ai neonati, con un impatto notevole sulla riduzione della morbidità e mortalità infantile.
Limiti Infine, i principali limiti della metodica proposta, che prevede spazi dedicati, classi di piccole dimensioni, percorsi con tempi canonici lunghi e personale addestrato allo scopo (risorsa a volte rara) dovrebbero favorire degli studi volti alla ricerca e sviluppo di percorsi di formazione innovativi e di strumenti a basso costo per aumentare la diffusione continuativa di questa metodica ad un numero sempre maggiore di utenti. Tra i benefici attesi dovrebbero essere considerati non solo il miglioramento delle abilità dei professionisti (percepito ed effettivo) ma anche il miglioramento atteso nell’outcome clinico neonatale.
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