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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07012016-160510


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SCIARROTTA, CLAUDIA
URN
etd-07012016-160510
Titolo
The relationship between Endothelial Dysfunction and Migraine with Aura in children assessed by EndoPAT in a case-control, triple blind study
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Saggese, Giuseppe
Parole chiave
  • Aura
  • case-control study
  • Children
  • EndoPAT
  • Endothelium
  • Migraine
  • triple blind study"
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2086
Riassunto
La cefalea è un problema di sempre maggiore interesse sociale con una prevalenza nel sesso maschile del 6-8% e nel sesso femminile del 15-25%. Episodi di emicrania con aura sono riferiti da almeno un terzo dei pazienti con emicrania. Focalizzando l’attenzione sulle cefalee in età evolutiva, indagini epidemiologiche italiane dimostrano che 1 bambino su 4 in età scolare lamenta cefalea essenziale.

Dalla nuova classificazione ICHD-3 Beta (2013) della International Headache Society si distinguono quattro tipi di cefalea primaria: emicrania, cefalea di tipo tensivo, cefalea a grappolo (e altre cefalee autonomico-trigeminali) e altre cefalee primarie.
Di questi la forma più frequente è l’emicrania (63%), a sua volta distinta in “senza aura” (80% dei casi) e “con aura”(20%).
L’emicrania con aura è una forma di emicrania caratterizzata da sintomi neurologici focali premonitori (più frequentemente visivi, ma anche sensitivi, riguardanti il linguaggio, motori, retinici e del tronco encefalico) che si instaurano nel giro di pochi minuti, durano meno di 60 minuti e precedono l’insorgenza della cefalea.
L'aura, è presumibilmente causata da un'onda di depolarizzazione attraverso la corteccia noto come CSD (cortical spreading depression). La componente algica dell'emicrania che segue l’aura è attribuita a infiammazione, dilatazione, e attivazione di afferenze nocicettive nel sistema vascolare meningeo e durale. Questi stimoli possono attivare nuclei del tronco cerebrale attraverso afferenze trigeminali e successivamente, in terzo ordine, talamo e corteccia (modello trigemino-vascolare o neuro-vascolare).
C’è una florida letteratura sull’associazione tra emicrania e patologia vascolare, incluse la patologia ischemica, emorragica, lo stroke, e le patologie cardiovascolari. Sebbene il fatto che l’emicrania costituisca un fattore di rischio per questi eventi sia noto da decenni, la forza e la natura di questa relazione è rimasta a lungo un mistero.
Un danno vascolare all’endotelio o una disfunzione endoteliale (dovuta ad esempio allo stress ossidativo che produce perossido di idrogeno e superossido e diminuisce la sintesi dell’ossido nitrico endoteliale) potrebbe essere implicata nell’inizio e nel mantenimento dell’episodio emicranico.
Un metodo di studio innovativo di questo fenomeno è l’EndoPAT. L’EndoPAT 2000 è un nuovo approccio per valutare la funzione endoteliale del circolo in modo rapido e non invasivo. Lo strumento è stato messo a punto dai ricercatori della Mayo Clinic e del Tufts New England Medical Center: è stato presentato in anteprima a Orlando in Florida, in occasione dell'annuale congresso dei cardiologi americani, dove sono stati illustrati anche i risultati delle prime sperimentazioni cliniche.
EndoPAT, anziché misurare i classici fattori di rischio cardiovascolare come la pressione alta e il colesterolo, rileva lo stato di salute dell'endotelio, rilevando il flusso sanguigno che passa nelle arterie digitali.
Il principio che ha guidato gli studiosi nel mettere a punto il tecnologico e innovativo strumento prognostico è stato quello che, in presenza di disfunzione endoteliale, si formano placche arteriosclerotiche all'interno dei vasi sanguigni e questo aumenta i rischi di trombi, ictus e infarti.
Una conferma dell'efficacia di EndoPAT viene dalle sue prime applicazioni pratiche: il 49% dei soggetti che, dopo il test con l'apparecchio, presentavano alterazioni dell'endotelio, hanno presentato problemi cardiaci nel giro di sette anni dalla rilevazione.
EndoPAT, già approvato come dispositivo sanitario dalla FDA americana, è un apparecchio digitale con due sensori a forma di ditale e una tecnologia per registrare il flusso ematico: i sensori si inseriscono sugli indici di entrambe le mani per 15 minuti, si sistema su un braccio il manicotto per misurare la pressione e l'altro braccio serve come controllo. Il manicotto viene successivamente gonfiato per qualche minuto e poi sgonfiato: la sequenza si ripete per tre volte e nel frattempo il sistema registra il flusso sanguigno nelle dita.
Gonfiare e sgonfiare il manicotto serve per registrare le variazioni nel fluire del sangue e valutare la cosiddetta iperemia reattiva (HR), cioè la normale risposta dei vasi quando si risolve l’occlusione e il flusso sanguigno ritorna alla sua normale attività.
Bassi valori di HR segnalano una disfunzione endoteliale e perciò la salute dei vasi sanguigni non è ottimale: questo costituisce una condizione di rischio cardiovascolare.
I risultati di questo studio, primo trial clinico ad applicare l’EndoPAT a una coorte di bambini e adolescenti affetti da Emicrania con Aura, ha permesso di evidenziare se sussista una correlazione evidente tra la disfunzione endoteliale vascolare e l’evidenza clinica del disturbo.
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