Tesi etd-06302025-104616 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
D'ANGELO, FRANCESCO
URN
etd-06302025-104616
Titolo
Efficacia e tollerabilità di midazolam endovenoso per crisi subentranti in setting non intensivo: studio multicentrico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Comberiati, Pasquale
correlatore Dott. Orsini, Alessandro
correlatore Dott. Orsini, Alessandro
Parole chiave
- infusione
- midazolam
- paziente pediatrico
- sindrome epilettica
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le crisi epilettiche rappresentano una delle più frequenti problematiche neurologiche in età pediatrica. Quando subentranti o prolungate, fino a determinare uno stato epilettico (SE), costituiscono un’emergenza medica, che richiede un trattamento tempestivo per evitare danni neurologici permanenti. Il midazolam (MDZ), benzodiazepina ad azione rapida, trova indicazione in queste condizioni, addirittura per uso extraospedaliero. Il suo utilizzo in infusione continua endovena (ev), tuttavia, è finora prevalentemente considerato di pertinenza anestesiologica e le evidenze sul suo impiego in contesti non intensivi sono limitate.
Questo studio multicentrico retrospettivo, condotto presso quattro centri italiani di Neurologia Pediatrica, ha valutato efficacia e sicurezza della somministrazione continua di MDZ a basso dosaggio per la gestione di crisi acute ripetitive e SE in setting non intensivo. Abbiamo raccolto 42 casi, descrivendo la tipologia di evento acuto e l’eziologia, i parametri di infusione del MDZ, l’utilizzo di eventuali altri trattamenti, la risposta clinica ed elettroencefalografica e gli eventuali eventi avversi (AEs). Il trattamento è risultato efficace nell’85% dei casi. La necessità di utilizzo di levetiracetam (LEV) e fenobarbital (PB) è risultata associata ad un outcome peggiore. Non sono stati registrati AEs. Velocità di infusione più elevate, utilizzo di PB e presenza di un fattore precipitante sono risultati associati a un aumentato rischio di trasferimento in terapia intensiva, richiesto comunque solo nel 21% dei casi.
Lo studio suggerisce che l’infusione continua di MDZ a basso dosaggio rappresenti una strategia efficace e sicura nel controllo delle crisi in ambiente non intensivo.
Questo studio multicentrico retrospettivo, condotto presso quattro centri italiani di Neurologia Pediatrica, ha valutato efficacia e sicurezza della somministrazione continua di MDZ a basso dosaggio per la gestione di crisi acute ripetitive e SE in setting non intensivo. Abbiamo raccolto 42 casi, descrivendo la tipologia di evento acuto e l’eziologia, i parametri di infusione del MDZ, l’utilizzo di eventuali altri trattamenti, la risposta clinica ed elettroencefalografica e gli eventuali eventi avversi (AEs). Il trattamento è risultato efficace nell’85% dei casi. La necessità di utilizzo di levetiracetam (LEV) e fenobarbital (PB) è risultata associata ad un outcome peggiore. Non sono stati registrati AEs. Velocità di infusione più elevate, utilizzo di PB e presenza di un fattore precipitante sono risultati associati a un aumentato rischio di trasferimento in terapia intensiva, richiesto comunque solo nel 21% dei casi.
Lo studio suggerisce che l’infusione continua di MDZ a basso dosaggio rappresenti una strategia efficace e sicura nel controllo delle crisi in ambiente non intensivo.
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