Tesi etd-06302025-084926 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
RONDINELLI, JESSICA
URN
etd-06302025-084926
Titolo
Folfoxiri modificato più panitumumab versus folfox più panitumumab come trattamento di prima linea nei pazienti con carcinoma del colon retto metastatico RAS e BRAF wild-type: risultati di sopravvivenza dello studio di fase III TRIPLETE
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Cremolini, Chiara
correlatore Dott.ssa Conca, Veronica
correlatore Dott.ssa Conca, Veronica
Parole chiave
- BRAF
- colon-retto
- metastatico
- mFOLFOXIRI
- panitumumab
- RAS
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2095
Riassunto
La scelta del trattamento di prima linea nel carcinoma colorettale metastatico (mCRC) è cruciale per il controllo della malattia in quanto, in alcuni casi, può permettere la guarigione anche in fase metastatica.
Lo standard terapeutico attuale, per i pazienti con mCRC non resecabile e tumore RAS/BRAF wild-type, è la combinazione di una doppietta chemioterapica (FOLFOX o FOLFIRI) con un anticorpo anti-EGFR (cetuximab o panitumumab).
Recentemente diversi studi di fase II hanno valutato l’intensificazione del trattamento chemioterapico valutando l’utilizzo della tripletta FOLFOXIRI (con schedula modificata a seconda degli studi) combinata all’anti-EGFR.
Questi trials hanno mostrato dati promettenti con notevoli tassi di risposta e controllo della malattia, e talora un aumento della possibilità di resezione chirurgica in pazienti selezionati, a fronte di un aumento della tossicità.
In questo contesto si inserisce lo studio TRIPLETE, trial randomizzato di fase III nel quale sono stati arruolati pazienti con mCRC RAS/BRAF wild-type, non precedentemente trattati e con malattia non resecabile, a ricevere mFOLFOX + panitumumab o nel gruppo sperimentale una schedula modificata di FOLFOXIRI + panitumumab.
Lo studio, precedentemente pubblicato nel 2022, non ha dimostrato un vantaggio in termini di risposte obbiettive, il suo obbiettivo primario, nè in termini degli altri endpoint secondari disponibili, come la sopravvivenza libera da progressione. Il dato relativo alla sopravvivenza globale non era maturo al momento di questa prima analisi.
Ad un follow up mediano di circa 5 anni la sopravvivenza globale (OS) è risultata statisticamente e clinicamente maggiore nel gruppo sperimentale con una mediana di 41,1 mesi vs 33,3 mesi nel controllo (HR 0,79; P=0,049), con vantaggio mantenuto in tutti i sottogruppi.
Confrontando le terapie successive, si può notare come proporzioni di pazienti simili nei due gruppi siano stati trattati con linee successive. Inoltre non vi è differenza in termini di tasso di trattamenti locoregionali ad intento non palliativo dopo la prima progressione.
Pertanto i dati ottenuti in termini di OS indicano che la schedula modificata di FOLFOXIRI associato panitumumab merita di essere rivalutata come trattamento efficace per pazienti selezionati con mCRC wild-type per RAS e BRAF in buone condizioni; in futuro è però necessario concentrarsi sulla riduzione/gestione della tossicità e su una stima più precisa del beneficio complessivo, integrando i dati di altri studi con tripletta e anti EGFR che si avranno a disposizione.
Lo standard terapeutico attuale, per i pazienti con mCRC non resecabile e tumore RAS/BRAF wild-type, è la combinazione di una doppietta chemioterapica (FOLFOX o FOLFIRI) con un anticorpo anti-EGFR (cetuximab o panitumumab).
Recentemente diversi studi di fase II hanno valutato l’intensificazione del trattamento chemioterapico valutando l’utilizzo della tripletta FOLFOXIRI (con schedula modificata a seconda degli studi) combinata all’anti-EGFR.
Questi trials hanno mostrato dati promettenti con notevoli tassi di risposta e controllo della malattia, e talora un aumento della possibilità di resezione chirurgica in pazienti selezionati, a fronte di un aumento della tossicità.
In questo contesto si inserisce lo studio TRIPLETE, trial randomizzato di fase III nel quale sono stati arruolati pazienti con mCRC RAS/BRAF wild-type, non precedentemente trattati e con malattia non resecabile, a ricevere mFOLFOX + panitumumab o nel gruppo sperimentale una schedula modificata di FOLFOXIRI + panitumumab.
Lo studio, precedentemente pubblicato nel 2022, non ha dimostrato un vantaggio in termini di risposte obbiettive, il suo obbiettivo primario, nè in termini degli altri endpoint secondari disponibili, come la sopravvivenza libera da progressione. Il dato relativo alla sopravvivenza globale non era maturo al momento di questa prima analisi.
Ad un follow up mediano di circa 5 anni la sopravvivenza globale (OS) è risultata statisticamente e clinicamente maggiore nel gruppo sperimentale con una mediana di 41,1 mesi vs 33,3 mesi nel controllo (HR 0,79; P=0,049), con vantaggio mantenuto in tutti i sottogruppi.
Confrontando le terapie successive, si può notare come proporzioni di pazienti simili nei due gruppi siano stati trattati con linee successive. Inoltre non vi è differenza in termini di tasso di trattamenti locoregionali ad intento non palliativo dopo la prima progressione.
Pertanto i dati ottenuti in termini di OS indicano che la schedula modificata di FOLFOXIRI associato panitumumab merita di essere rivalutata come trattamento efficace per pazienti selezionati con mCRC wild-type per RAS e BRAF in buone condizioni; in futuro è però necessario concentrarsi sulla riduzione/gestione della tossicità e su una stima più precisa del beneficio complessivo, integrando i dati di altri studi con tripletta e anti EGFR che si avranno a disposizione.
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