Tesi etd-06302024-161059 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FEDERIGHI, SARA
URN
etd-06302024-161059
Titolo
Valutazione dell’efficacia del trattamento con lampade UV-B e UV-C nel contenimento di Clarireedia spp. (agente eziologico del dollar spot) nel manto erboso
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PROGETTAZIONE E GESTIONE DEL VERDE URBANO E DEL PAESAGGIO
Relatori
relatore Prof.ssa Pellegrini, Elisa
Parole chiave
- Clarireedia jacksonii
- dollar spot
Data inizio appello
15/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2094
Riassunto
Il dollar spot, causato da numerose specie fungine appartenenti al genere Clarireedia, è da considerarsi una delle più gravi e diffuse malattie nei tappeti erbosi ad uso sportivo. Considerando che nel nostro Paese l’impiego di prodotti chimici in aree ad alta manutenzione è fortemente limitato (a causa dei potenziali rischi ambientali dovuti a utilizzi impropri), risulta sempre più stringente la necessità d’individuare metodi di controllo alternativi ed eco-friendly. Scopo del presente studio è quello di valutare l’effetto fungistatico/fungicida di lampade UV-B e UV-C nei confronti dell’infezione di Clarireedia jacksonii in Agrostis stolonifera (microterma) e Cynodon dactylon (macroterma). Il fungo accresciuto su Potato Dextrose Agar (in vitro) e terrine infette di A. stolonifera e C. dactylon (in vivo) sono stati irraggiati con UV-B/-C, a un’altezza di 5 e 15 cm (5 sec giorno-1; 3 e 7 giorni consecutivi, rispettivamente, in vitro e in vivo) in condizioni controllate. La crescita del micelio è stata registrata giornalmente e analizzata mediante analisi della varianza (ANOVA a tre vie: UV, altezza e tempo). In vivo, sono state valutate le variazioni in contenuto di pigmenti fogliari e capacità antiossidante al termine del trattamento (ANOVA a due vie: UV e altezza). Le medie sono state confrontante con post-hoc test di Tukey. Sono stati, inoltre, raccolti profili iperspettrali (400-2400 nm) per valutare la loro capacità di discriminare i trattamenti, con analisi multivariate. L’irraggiamento in vitro con UV-B non ha ridotto la crescita di C. jacksonii, mentre quello UV-C a 5 cm e 15 cm ha indotto una riduzione dello sviluppo ifale dopo 48 (-36 e -72%) e 72 ore (-15 e -27%). Per le prove in vivo, l’infezione latente da C. jacksonii del materiale vegetale è stata confermata dalle risposte macroscopiche osservate. Il trattamento con UV-B a 5 cm di altezza induceva un aumento della capacità antiossidante totale in A. stolonifera (+10%), ma l’assenza di strutture fungine riconducibili a C. jacksonii durante il trattamento è stata osservata soltanto nei campioni esposti a UV-C. L’efficacia dell’irraggiamento con UV-C (in particolare a 5 cm) è stata confermata dalle variazioni dei profili iperspettrali. Tali risultati appaiono promettenti per l’uso di lampade UV per il contenimento di fitopatie del manto erboso e meritevoli di ulteriori studi.
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