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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06302011-121856


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MELANI, ELISA
URN
etd-06302011-121856
Titolo
IL TUMORE DEL COLON-RETTO: IL RUOLO DELLA PROTEOMICA. Lo screening del carcinoma del colon-retto.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Iacconi, Pietro
Parole chiave
  • cancro del colon-retto
  • proteomica
  • screening tumore colon-retto
Data inizio appello
19/07/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2051
Riassunto
La tesi espone i risultati di uno studio condotto con l’obiettivo di correlare la proteomica e il suo possibile impiego nello screening del carcinoma del colon-retto.
E' nota l’importanza della diagnosi precoce nel carcinoma del colon-retto, sia per la sua incidenza, che lo posiziona al secondo posto per mortalità, sia per il netto miglioramento della prognosi se trattato in fase precoce (fino ad oltre il 90% la sopravvivenza a 5 anni nello stadio A di Dukes).
Attualmente lo screening del carcinoma colon rettale si basa sulla ricerca del sangue occulto nelle feci. Tale esame è gravato da una discreta percentuale di falsi negativi (sensibilità variabile in base alla metodica e allo studio di riferimento 30-70%) e dalla necessità di validarne l'esito con la colonscopia, indagine altamente sensibile ma per cui i pazienti mostrano scarsa compliance.
Ottenuto il liquido di lavaggio (soluzione fisiologica) dai colon asportati per cancro colon-rettale e per lesioni infiammatorie (come controlli), è stato immediatamente centrifugato, concentrato mediante ultrafiltrazione e precipitato in acido tricloroacetico. I pallet di proteine così ottenuti sono poi stati reidratati e analizzati con elettroforesi bidimensionale. Comparate e identificate le proteine presenti nei liquidi di lavaggio (da lesioni neoplastiche e da lesioni infiammatorie) si è utilizzata l'analisi Western Blot per la validazione dei risultati.
I risultati ottenuti ci permettono di convalidare l’associazione inizialmente supposta tra proteine presenti nel liquido di lavaggio e lesione neoplastica, ponendo, in questo modo, le basi per lo sviluppo di una metodica di screening che garantisca una minor quantità di falsi positivi, ma soprattutto di falsi negativi, rispetto alle metodiche attualmente in uso e senza la necessità di ulteriori validazioni dei risultati del test.
Questo studio pone le premesse per lo sviluppo di una metodica affidabile, sensibile e specifica per lo screening del cancro del colon-retto; pur essendo sviluppato su un piccolo campione costituito da 42 pazienti, i risultati sono incoraggianti poiché le proteine derivanti dalla secrezione di cellule epiteliali tumorali, potenzialmente coinvolte nella progressione patologica, sono sempre espresse in modo diverso nei pazienti affetti e nei controlli.
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