Tesi etd-06292025-112420 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
RUGGIERI, CRISTINA
URN
etd-06292025-112420
Titolo
Relazione tra social camouflaging e sintomi di disturbi alimentari in pazienti con disturbo borderline di personalità
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott.ssa Carpita, Barbara
correlatore Prof. Pini, Stefano
correlatore Prof. Pini, Stefano
Parole chiave
- disturbi della nutrizione e dell'alimentazione
- disturbo bordeline di personalità
- disturbo dello spettro dell'autismo
- fenotipo autistico femminile
- social camouflaging
Data inizio appello
15/07/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2095
Riassunto
Il Disturbo dello Spettro dell’Autismo (Autism Spectrum Disorder, ASD) è un disturbo del neurosviluppo ad esordio precoce. Secondo il DSM-5-TR, è caratterizzato da deficit persistenti nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in molteplici contesti; da pattern di comportamento, interessi o attività ristretti e ripetitivi; i sintomi devono essere presenti nel periodo precoce dello sviluppo, causano compromissione clinicamente significativa del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti. Il profilo sintomatologico varia ampiamente ed è stato osservato che alcuni pazienti possono sviluppare strategie compensatorie, migliorando nel tempo e riuscendo a mascherare parzialmente le proprie difficoltà.
Recentemente si è accresciuta l’attenzione per lo spettro autistico sottosoglia: i primi studi su questo aspetto hanno portato alla concettualizzazione del Fenotipo Autistico Allargato (Broad Autism Phenotype, BAP), nella forma di tratti autistici subclinici in parenti di primo grado di persone con ASD; successivamente, la ricerca ha mostrato come la presenza di tratti autistici sottosoglia sembri essere distribuita lungo un continuum dalla popolazione generale a quella clinica, e sia più elevata in specifici gruppi ad alto rischio, tra cui quelli di soggetti affetti da altri disturbi mentali. L’importanza di rilevare i tratti autistici sottosoglia risiede nel fatto che sembrano esercitare un impatto significativamente negativo sulla qualità della vita, essendo anche un fattore di vulnerabilità per lo sviluppo di comorbilità.
La letteratura recente ha evidenziato come le femmine con ASD presentino una maggiore probabilità di non ricevere una diagnosi adeguata rispetto ai maschi. Una spiegazione proposta risiede nel riconoscimento di un “fenotipo autistico femminile”, che si discosta dalle manifestazioni tradizionalmente descritte. Inoltre, sembra che una delle caratteristiche principali del fenotipo femminile, sia quella di avere una maggiore capacità di mascherare le proprie difficoltà sociali attraverso strategie di camouflaging. Studi recenti evidenziano un legame tra spettro autistico nel sesso femminile, camouflaging e disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Feeding and Eating Disorders, FED). L’anoressia nervosa è stata ipotizzata come un fenotipo femminile dell’ASD, in cui gli interessi ristretti e i comportamenti ripetitivi tipici dell’autismo sarebbero focalizzati sul cibo e sulla dieta. Sono emerse relazioni significative anche tra social camouflaging e ortoressia nervosa.
Il Disturbo Borderline di Personalità (Borderline Personality Disorder, BPD) è caratterizzato da un pattern pervasivo di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, e una marcata impulsività, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti. Diversi studi hanno recentemente riscontrato una maggiore presenza di tratti autistici in pazienti con BPD, ipotizzando anche che la diagnosi di BPD potrebbe talora mascherare nella donna uno spettro autistico non riconosciuto. Inoltre, è stato anche evidenziato un legame significativo tra BPD e FED, che si presenterebbero frequentemente in comorbilità. È stata quindi dedicata crescente attenzione al potenziale rapporto tra ASD, BPD e FED.
Scopo: lo scopo del presente studio è stato quello di indagare la presenza e i correlati dei comportamenti di social camouflaging in un campione clinico di soggetti con BPD, con particolare attenzione alla relazione tra social camouflaging e sintomi di disturbi alimentari. Materiali e metodi: Lo studio ha incluso un campione di 64 pazienti di sesso femminile con diagnosi di BPD reclutati presso la U.O. di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, e 46 soggetti sani di controllo (Healthy Controls, HCs). Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a valutazione mediante l’Adult Autism Subthreshold Specrtum (AdAS Spectrum), l’Eating Disorder Inventory-2 (EDI-2), il Camouflaging Autistic Traits Questionnaire (CAT-Q).
Risultati: I risultati hanno evidenziato che le partecipanti con BPD presentavano punteggi significativamente più elevati in tutti i domini del CAT-Q rispetto ai controlli. Inoltre, il gruppo BPD ha riportato punteggi più alti anche nei totali dell'AdAS Spectrum e dell’EDI-2. Effettuando delle analisi di correlazione, è emersa non solo una correlazione positiva tra AdAS Spectrum e CAT-Q ma anche tra i totali del CAT-Q e dell’EDI-2 e tra alcuni domini delle due scale. Alle analisi di regressione lineare, il punteggio totale all’EDI-2, così come i domini EDI-2 Consapevolezza enterocettiva e Impulsività, son risultati predittori positivi statisticamente significativi di un maggior punteggio totale al CAT-Q. Sono stati evidenziati inoltre alcuni domini specifici di EDI-2 come predittori statisticamente significativi di un più alto punteggio ai singoli domini del CAT-Q.
Conclusioni: Lo studio sembra confermare non solo una maggiore presenza di tratti autistici ma anche un maggiore uso di strategie di social camouflaging nelle pazienti con BPD. Inoltre, l’uso di strategie di social camouflaging sembra associarsi con la presenza di maggiori sintomi associati ai disturbi alimentari.
Recentemente si è accresciuta l’attenzione per lo spettro autistico sottosoglia: i primi studi su questo aspetto hanno portato alla concettualizzazione del Fenotipo Autistico Allargato (Broad Autism Phenotype, BAP), nella forma di tratti autistici subclinici in parenti di primo grado di persone con ASD; successivamente, la ricerca ha mostrato come la presenza di tratti autistici sottosoglia sembri essere distribuita lungo un continuum dalla popolazione generale a quella clinica, e sia più elevata in specifici gruppi ad alto rischio, tra cui quelli di soggetti affetti da altri disturbi mentali. L’importanza di rilevare i tratti autistici sottosoglia risiede nel fatto che sembrano esercitare un impatto significativamente negativo sulla qualità della vita, essendo anche un fattore di vulnerabilità per lo sviluppo di comorbilità.
La letteratura recente ha evidenziato come le femmine con ASD presentino una maggiore probabilità di non ricevere una diagnosi adeguata rispetto ai maschi. Una spiegazione proposta risiede nel riconoscimento di un “fenotipo autistico femminile”, che si discosta dalle manifestazioni tradizionalmente descritte. Inoltre, sembra che una delle caratteristiche principali del fenotipo femminile, sia quella di avere una maggiore capacità di mascherare le proprie difficoltà sociali attraverso strategie di camouflaging. Studi recenti evidenziano un legame tra spettro autistico nel sesso femminile, camouflaging e disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Feeding and Eating Disorders, FED). L’anoressia nervosa è stata ipotizzata come un fenotipo femminile dell’ASD, in cui gli interessi ristretti e i comportamenti ripetitivi tipici dell’autismo sarebbero focalizzati sul cibo e sulla dieta. Sono emerse relazioni significative anche tra social camouflaging e ortoressia nervosa.
Il Disturbo Borderline di Personalità (Borderline Personality Disorder, BPD) è caratterizzato da un pattern pervasivo di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore, e una marcata impulsività, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti. Diversi studi hanno recentemente riscontrato una maggiore presenza di tratti autistici in pazienti con BPD, ipotizzando anche che la diagnosi di BPD potrebbe talora mascherare nella donna uno spettro autistico non riconosciuto. Inoltre, è stato anche evidenziato un legame significativo tra BPD e FED, che si presenterebbero frequentemente in comorbilità. È stata quindi dedicata crescente attenzione al potenziale rapporto tra ASD, BPD e FED.
Scopo: lo scopo del presente studio è stato quello di indagare la presenza e i correlati dei comportamenti di social camouflaging in un campione clinico di soggetti con BPD, con particolare attenzione alla relazione tra social camouflaging e sintomi di disturbi alimentari. Materiali e metodi: Lo studio ha incluso un campione di 64 pazienti di sesso femminile con diagnosi di BPD reclutati presso la U.O. di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, e 46 soggetti sani di controllo (Healthy Controls, HCs). Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a valutazione mediante l’Adult Autism Subthreshold Specrtum (AdAS Spectrum), l’Eating Disorder Inventory-2 (EDI-2), il Camouflaging Autistic Traits Questionnaire (CAT-Q).
Risultati: I risultati hanno evidenziato che le partecipanti con BPD presentavano punteggi significativamente più elevati in tutti i domini del CAT-Q rispetto ai controlli. Inoltre, il gruppo BPD ha riportato punteggi più alti anche nei totali dell'AdAS Spectrum e dell’EDI-2. Effettuando delle analisi di correlazione, è emersa non solo una correlazione positiva tra AdAS Spectrum e CAT-Q ma anche tra i totali del CAT-Q e dell’EDI-2 e tra alcuni domini delle due scale. Alle analisi di regressione lineare, il punteggio totale all’EDI-2, così come i domini EDI-2 Consapevolezza enterocettiva e Impulsività, son risultati predittori positivi statisticamente significativi di un maggior punteggio totale al CAT-Q. Sono stati evidenziati inoltre alcuni domini specifici di EDI-2 come predittori statisticamente significativi di un più alto punteggio ai singoli domini del CAT-Q.
Conclusioni: Lo studio sembra confermare non solo una maggiore presenza di tratti autistici ma anche un maggiore uso di strategie di social camouflaging nelle pazienti con BPD. Inoltre, l’uso di strategie di social camouflaging sembra associarsi con la presenza di maggiori sintomi associati ai disturbi alimentari.
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