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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06292012-120855


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
FIORELLI, FRANCESCA
URN
etd-06292012-120855
Titolo
Trattamento percutaneo dell'insufficienza mitralica mediante MitraClip System
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Balbarini, Alberto
Parole chiave
  • insufficienza mitralica
  • MitraClip System
Data inizio appello
24/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/07/2052
Riassunto
Il trattamento per via percutanea dell’IM mediante MitraClip System (Abbott, Abbott Park, IL, USA) consiste nel posizionamento di un dispositivo che crei un punto di coaptazione persistente tra i lembi valvolari mitralici e un’apertura della valvola a doppio orifizio, riproducendo la tecnica chirurgica “edge-to-edge” descritta da Alfieri.
Scopo dello studio: Lo studio si propone di valutare i risultati di questa procedura nel trattamento dell’IM, funzionale e organica, di grado moderato-severo e severo in pazienti a medio-alto rischio o con controindicazioni alla chirurgia mitralica
Materiali, metodi e risultati: La casistica del nostro studio vede 41 pazienti arruolati, 32 (78,1%) affetti da IM funzionale e 9 (21,9%) da IM organica. La popolazione selezionata è caratterizzata da un’elevata età media (74,37 ± 8,93 anni), un elevato rischio chirurgico (Euroscore Logistico medio: 27,44; STS score: 14,82) e presenza di numerose comorbilità. Basalmente il 78,0% dei pazienti si presentava in classe NYHA ≥ III, con funzione cardiaca compromessa: EF% media 39,59 ± 12,83, ipertensione arteriosa polmonare con valori medi 49,37 ± 10,50 mmHg e camere cardiache sinistre dilatate (EDV 182,95 ± 76,35 ml; ESV 115,92 ± 67,07 ml; area ASx 30,41 ± 6,63; volume ASx 113,27 ± 64,36). L’insufficienza mitralica era moderato-severa (+++/++++) nel 41,5% della popolazione e severa (++++/++++) nel 58,5%, con un valore medio di Vena Contracta di 8,12 ± 1,53 mm, volume rigurgitante 108,52 ± 66,08 mL e frazione rigurgitante 65,63 ± 12,99%. Tutti i pazienti sono stati sottoposti alla procedura in anestesia generale, con successo procedurale del 100%, senza complicanze maggiori legate all’intervento, con impianto di 1 clip in 31 pazienti (75,6%), 2 clip in 10 pazienti (24,4%). La durata media della procedura è stata 126 ± 41 min con una degenza media post-procedura di 5,65 ± 2,29 gg. Da protocollo sono stati eseguiti controlli clinici ed ecocardiografici alla dimissione, a 1, 6 e 12 mesi. Il follow-up medio è stato di 11,9 ± 8,4 mesi. La sopravvivenza totale ad un anno è stata del 81,25 ± 7,17%, con una sopravvivenza in assenza di morte per causa cardiaca e libera da riospedalizzazione rispettivamente del 95,12 ± 3,36% e del 60,98 ± 7,62%. Al follow-up è evidente il significativo miglioramento clinico con l’80,6% dei pazienti in classe NYHA ≤ II alla dimissione, l’87,5% a 1 mese, il 93,8% a 6 mesi, con un peggioramento a 12 mesi (60,0%). Ecocardiograficamente si osserva, inoltre, un progressivo rimodellamento, a breve e a lungo termine, delle sezioni cardiache sinistre associato a un miglioramento dei parametri della funzione ventricolare sinistra e destra fino a 6 mesi. Nei controlli a 12 mesi, però, si osserva un trend di ritorno verso valori nel range di quelli basali. A 1 e 6 mesi i pazienti con jet residuo +,++/++++ sono l’85,7% e 81,0% rispettivamente e solo il 14,3% e 19% con jet +++/++++. Nessuno con IM residua stimabile ++++/++++. Le variazioni dell’EDD e EDV mantengono una significatività importante (p<0,0001) fino ai 6-12 mesi, mentre l’ESD e ESV subiscono le variazioni più importanti non oltre i 6 mesi dalla procedura. L’EF% aumenta significativamente alla dimissione e a 6 mesi (p0-1=0,013 e p0-3=0,030), con valori medi rispettivamente 42,04 ± 11,83% e 43,39 ± 12,18%, per poi ritornare a 37,92 ± 14,52%. Anche la funzione ventricolare destra mostra miglioramenti con un aumento del TAPSE (p0-1<0,0001; p0-2=0,0093; p0-3=0,042) e dell’onda S’ al PW-TDI (p0-1<0,0001; p0-2=0,0036; p0-3=0,010) fino a 6 mesi. La PAPs cade a valori medi di 40,76 ± 7,94 mmHg (p0-1<0,0001) già alla dimissione per mantenersi significativamente a 38,43 ± 9,10 mmHg a 6 mesi (p0-3<0,0001), con un trend poi crescente fino a 12 mesi (42,08 ± 10,72 mmHg). Dalla ricerca di valori basali predittivi di successo clinico ed ecocardiografico abbiamo identificato cut-off significativi per: EF%, area valvolare mitralica, frazione rigurgitante e onda S’ al PW-TDI VDx.
Conclusioni: Il trattamento dell’insufficienza mitralica per via percutanea mediante MitraClip System risulta un’opzione fattibile ed efficace nella popolazione selezionata con miglioramenti clinici e della qualità di vita in pazienti ad alto rischio chirurgico, gravati da numerose comorbilità e con un alto tasso di riospedalizzazioni per scompenso cardiaco. Significativi anche i risultati ecocardiografici che dimostrano l’instaurarsi di un evidente rimodellamento inverso e miglioramento dei parametri funzionali cardiaci fino a 6 mesi. In generale si osserva una tendenza al ritorno dei parametri clinici e ecocardiografici nel range di quelli basali a distanza di 12 mesi dalla procedura, influenzata probabilmente dalla selezione di pazienti con funzione cardiaca eccessivamente compromessa nelle prime fasi dello studio e dalla scarsa aderenza al follow-up a lungo termine dei pazienti con maggiori benefici clinici.
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