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Nell’attuale scenario globale, governato dall’incertezza e della complessità, le imprese, siano esse di grandi o piccole dimensioni, sono costrette ad attivare processi innovativi, con i quali si intende “la capacità di un’impresa di fare e di produrre in modo migliore, più rapido e meno costoso, ovvero di fare e produrre qualcosa di nuovo” (Vignali, 2006), per riuscire a reggere la competizione.
Contrariamente all’opinione prevalente, che vede solamente le imprese di grandi dimensioni capaci di attuare processi innovativi, grazie alla disponibilità di risorse economico-finanziarie ed umane, anche le piccole imprese possono innovare.
L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di dimostrare, attraverso una ricerca teorica supportata da un’analisi empirica facente riferimento ad una piccola impresa sarda, ovvero la Sepi Formaggi, che anche le imprese di piccole dimensioni affrontano il tema dell’innovazione, sia essa di prodotto, di processo, organizzativa o di marketing.
Le organizzazioni, per riuscire a fare proprie conoscenze e informazioni che permettono di alimentare il processo innovativo, hanno la possibilità di sfruttare numerose fonti, quali la creatività, l’osservazione e l’ascolto dei soggetti che a vario titolo gravitano intorno all’impresa, come fornitori, clienti, sistema della conoscenza e istituzioni; si cercherà dunque di verificare quali tra queste fonti vengono maggiormente utilizzate.
Inoltre saranno analizzate la gestione delle risorse umane e l’organizzazione del lavoro per cogliere il modo in cui esse possono influire sul processo innovativo che si intende perseguire